Con la dipartita di Totò Schillaci a Settembre 2024 il calcio e l’Italia hanno perso un’altra grande icona dello sport. La sua non è stata soltanto la dipartita di un grande attaccante ma anche di un personaggio che è riuscito a inquadrare perfettamente la natura di simbolo per la passione e il fervore che soltanto il calcio è in grado di generare. Nato il 1° dicembre 1964 a Palermo, Schillaci iniziò la sua carriera in forza al Messina, dove conobbe due delle figure chiave per la sua crescita sportiva: Franco Scoglio e Zdenek Zeman.
Fu proprio la collaborazione con Zeman a far brillare il calcio offensivo di Schillaci, che in serie B segnò 23 reti in un anno prima di arrivare nell’89 alla Juventus, dove si fece pian piano conoscere come il Bomber Siciliano, diventando uno dei nomi più importanti dell’epoca.
Soprannominato anche Totò-gol, Schillaci si rese protagonista di grandi performance con 15 reti in 30 partite, permettendo alla Juvenus di conquistare la Coppia Italia prima e la Coppa Uefa allora, prima ancora dell’esplosione dei siti scommesse e dall’informazione calcistica in qualsiasi momento. Erano altri tempi e altre stagioni, ma nulla di tutto ciò impedì al calciatore di diventare una vera e propria leggenda.
C’erano una volta le notti magiche
Inutile girarci attorno: per molti Totò Schillaci è stato uno dei giocatori più importanti dei mondiali degli anni 90. Alla partita d’esordio contro l’Austria, ad esempio, fu Totò a sbloccare il risultato dando inizio alle cosiddette “notti magiche”.
Quella fu la prima di tutta una lunga serie di reti indimenticabili, come quelle contro Irlanda, Cecoslovacchia o Urugay, giusto per perdere poi in semifinale contro l’argentina di Maradona. Alla fine dei mondiali Schillaci si guadagnò il posto di capocannoniere del torneo, conquistando il secondo posto nella classifica del pallone d’oro.
Sapersi reinventare
Nonostante la carriera di Tòtò post mondiale non si possa inquadrare esattamente come esaltante, il giocatore siciliano è da ricordare come un pioniere per tante cose. Ad esempio, nel 1994 dopo, un paio di anni poco esaltanti nell’Inter, Schillaci accettò un’offerta economicamente molto ghiotta da parte del Jubilo Iwata (un nome che dirà sicuramente qualcosa a chi segue le quote calcio su Betfair), una squadra sponsorizzata dalla Yamaha.
In questa maniera il giocatore Italiano divenne il primo grande nome del tricolore a emigrare in Oriente, guadagnando una conclusione di carriera particolarmente gradevole lontano dalle pressioni del calcio europeo, diventando per un altro popolo l’idolo che era stato in Italia e segnando ben 31 reti nel secondo anno di campionato.
Nonostante un brutto infortunio che ne terminò prematuramente la carriera, Schillaci non scomparve dalla scena delle figure che animano la “cultura pop”, bensì si reinventò come personaggio televisivo partecipando a diversi reality show come l’isola dei famosi o Pechino Express, quest’ultimo nel 2023. Addirittura durante gli anni dieci partecipò come attore a una popolare fiction chiamata Squadra Antimafia – Palermo Oggi, interpretando un personaggio all’interno di uno spaccato della sua città, quella Palermo in cui era nato tanti anni prima.
Ad oggi Totò non c’è più, complice un cancro al colon per cui nessuna cura è stata sufficiente: siamo certi le sue Notti Magiche continuino a vivere nei ricordi di chi ha tifato, sognato e sofferto con lui.