Derby è una città inglese che ha a che fare con la corsa dei cavalli al galoppo nel mese di maggio ad Epsom. Nei primi anni del ventesimo secolo la parola “derby” è venuta di moda per indicare le stracittadine. Per Genova quello della Lanterna è iniziato da lungo tempo, addirittura tra le due guerre mondiali, anche se la Samp attuale è nata nel 1946.
Venendo alla stretta attualità, il derby che vorrebbero vedere Gilardino e Sottil stasera al Ferraris è quello dei calciatori al Galoppo e non quello degli animali che devono correre un miglio e mezzo per poi fermarsi.
È un derby che non arriva come il “calcio” sui maccheroni per entrambi gli allenatori, alle prese con problemi da infermeria. È un derby, tuttavia, non inaspettato fin da quando è uscito il calendario della Coppa Italia, un calendario fatto con i piedi e solamente in nome del business e di una competizione ripetitiva, che ogni anno offre scenari simili, quando non identici, all’anno precedente. Così come fatto con i piedi il fatto di giocarlo alle ore 21 per permettere ad Italia Uno di coprire il palinsesto.
Gilardino lo abbiamo ascoltato ieri in conferenza stampa: ha problemi di formazione e non tanto perché deve giocare con la Juventus sabato prossimo, ma perchè deve stare all’erta sui problemi muscolari dei calciatori, senza rischiare chi ne è reduce. Dopo Ruslan, il temporaneo KO di Messias non ci voleva per il Violinista.
Tocca a Gilardino, Dainelli, Pilati, Scarpi, Marco Rossi, Badelj che ne hanno vissuti parecchi far capire dentro lo spogliatoio l’importanza della stracittadina a Genova, ad di là del passaggio di turno e della differenza tra le due categorie.
Sottil ha tuonato prima della gara con il Sudtirol e dopo la sconfitta con il Cosenza: “Questo non è un villaggio vacanze”. Con la vittoria di sabato lui che è uomo di calcio è stato contento, ma ha capito che, anche se in silenzio, dovrà continuare a lavorare molto e invertire la rotta delle prime cinque di campionato.
Anche la Samp è alle prese con problemi in infermeria e oltre il derby ha nel mirino la gara con il Modena per non rimanere nelle secche della classifica.
Entrambe le società sono vittime del calciomercato. Per il Grifone le uscite non sono state alla pari delle entrate. Per il Doria l’allontanamento di Pirlo poteva avvenire a fine dello scorso campionato. L’ormai ex allenatore blucerchiato non si può considerare scarso: bastava leggere la sua tesi quando si è laureato a Coverciano (basta andare sul sito della FIGC): la rosa a disposizione non poteva andare a cavallo con i principi del suo gioco. La voglia di fare un campionato da corazzata è stata rivolta solo all’attacco per alimentare un altro derby.
Dovrà essere una partita sugli spalti come viste nel passato, con famiglie con entrambi i colori delle squadre a godersela. Attenzione ad eventuali disordini dentro al Ferraris che potrebbero far saltare gare di campionato, non solo la prossima di Coppa Italia. Attenzione a quelli fuori dallo stadio. Le forze dell’Ordine che saranno in massa sono pronte a non ricorrere solamente al Daspo e il Comitato dell’Ordine pubblico Nazionale pronto a vietare le trasferte per entrambi le tifoserie.
Arbitra La Penna di Roma. Primo assistente Perrotti (Campobasso), secondo assistente Bahri (Sassari), quarto uomo Feliciani (Teramo). VAR Paterna (Teramo), AVAR Marini di Roma.
Nessuna scheda, nessun commento anticipato come è successo negli altri derby giocati. Solo la speranza che il Regolamento non sia rimasto dentro lo spogliatoio. Le formazioni di entrambe le squadre, anche se mancano poche ore all’inizio, alle ore 20. Il risveglio muscolare potrebbe far cambiare idea a Gilardino e Sottil.