Assieme a Mario Ponti, che ormai da otto anni ci presenta i prossimi avversari del Genoa, andiamo ad avvicinarci alla sfida di questo pomeriggio contro la Juventus.

Il momento attuale

“La Juve arriva da tre 0-0 consecutivi e si discute del fatto che non sappia più segnare. La difesa è ermetica, non ha ancora incassato reti in campionato, ma la fase offensiva lascia a desiderare, anche perché, oltre a non segnare, la Juve crea poco. Il Genoa arriva da una settimana tragica e mi preoccupano due cose: la mancata reazione alla sconfitta di Venezia e l’assoluta assenza di gioco. In più, la partita si disputerà a partite chiuse, non ci sarà la spinta di Marassi… Un momentaccio, anche perché a livello societario non ci sono le risorse per migliorare la rosa”

I punti di forza della Juve

“In questo periodo, il reparto migliore è assolutamente la difesa che è ancora imbattuta, anche se Thiago Motta, nell’annunciare la formazione, ha ufficializzato tre cambiamenti proprio in questo settore. Tra i pali ci sarà l’ex genoano Perin e non Di Gregorio e i terzini saranno Danilo a destra, fin qui mai schierato titolare, e Rouhi a sinistra, un giovane svedese della Juve Next Gen, la squadra che partecipa al campionato di Serie C. In mezzo, al fianco di Bremer, Motta conferma Kalulu e lascerà fuori Gatti. Non so come valutare queste scelte di Motta a cambiare il reparto che fin qui ha funzionato meglio. Forse si aspetta più spinta e propositività in possesso palla”

I punti deboli della Juve

“I numeri dicono che in attacco la Juve ha qualche problema visto che in Serie A segna con il contagocce, sei gol in cinque giornate, con sei reti concentrate in due partite, le prime due contro Como e Verona, due vittorie per 3-0, poi tre 0-0 di fila. Nico Gonzalez sulla destra non è ancora quello di Firenze, Koopmeiners non è quello dell’Atalanta. Non vorrei che la pressione della maglia bianconera opprimesse un po’ questi due nuovi acquisti juventini. E poi c’è Vlahovic, che non segna più. Mi sembra che dei quattro attaccanti il più in forma sia il giovane Yildiz, il ragazzo turco, uno dei giovani più interessanti della Serie A, perché ha qualità, è bravo nell’uno contro uno ed è temibile nelle conclusioni da fuori, con il famoso tiro a giro alla Del Piero o all’Insigne”

L’allenatore

“Thiago Motta ha fatto un’annata maestosa a Bologna nella scorsa stagione: bel gioco e grandi risultati, con la conquista di un pass per la Champions. Propone un calcio offensivo, i bianconeri non buttano mai via la palla, cercano sempre di uscire con la palla al piede, però qualche difficoltà c’è, non è facile per nessuno trasmettere subito la propria idea di calcio. All’inizio della sua carriera di tecnico, Motta aveva allenato il Genoa, ma era impossibile che con quei giocatori potesse applicare le sue idee. Da quell’esperienza ha tratto degli insegnamenti per salvare prima lo Spezia e poi portare il Bologna in Champions. Motta ha forte personalità e si vede dalle scelte che fa. È un tecnico che non guarda in faccia a nessuno”

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Mario Ponti
Sono nato a Genova il 10 gennaio 1964. Ho fatto tutto il settore giovanile nel Genoa: 3 anni di primavera, esordio in serie A in Genoa -Napoli nel 1983. Poi esperienze nel Carbonia, Omegna, Casale e Mondovì in Serie C2; poi Dilettante in squadre della provincia di Genova. Un grave infortunio al ginocchio destro mi ha condizionato per tutta la carriera. Quattro operazioni. Una volta terminato di giocare ho iniziato a fare l’allenatore, prima nelle giovanili rossoblu e successivamente per 10 stagioni sulle panchine di Arenzano (il mio paese d’origine), Cogoleto, Lagaccio, Molassana e Pegliese. Infine, la sclerosi multipla è avanzata e ho dovuto abbandonare la panchina motivo per cui ho fatto per tre anni il direttore sportivo. Ora voglio fare solo lo spettatore e il tifoso. Nel 2014 la T.O mi ha premiato come tifoso rossoblu dell’anno, cosa di cui vado molto, molto orgoglioso.