Assieme a Mario Ponti, che ormai da otto anni ci presenta i prossimi avversari del Genoa, andiamo ad avvicinarci alla sfida di questo pomeriggio contro l’Atalanta.

Il momento attuale

“L’Atalanta in campionato non sta mantenendo le attese, arriva dalla sconfitta in casa e dal pareggio di Bologna. Mercoledì in Champions ha però dominato in Germania, sul campo neutro di Gelsenkirchen, contro lo Shakhtar Donetsk. Difficile dire dove stia la verità. Le squadre di Gasperini di solito trovano la quadra dopo il girone d’andata. Il Genoa vive un momento tragico sia a livello di squadra sia a livello societario. Gilardino ha tanti giocatori infortunati, viene da tre sconfitte consecutive, incluso il derby di Coppa Italia, e da prestazioni scadenti. Contro la Juve la squadra è stata imbarazzante”.

I punti di forza dell’Atalanta

“L’attacco. Anche nelle sconfitte, i nerazzurri bergamaschi riescono a fare gol. Uniscono qualità e forza, sono presenti in gran numero nell’area di rigore e sanno essere imprevedibili. Il Genoa si troverà davanti il grande ex Retegui, centravanti che conosciamo bene: è un animale da gol, un lottatore e un ottimo finalizzatore. Poi ci sono Lookman e De Ketelaere, due profili internazionali, senza dimenticare Zaniolo. Sarà durissima”.

I punti deboli dell’Atalanta

“La difesa mi sembra che stia subendo un po’ troppe reti, ma credo che il problema sia collettivo. L’Atalanta è un blocco unico, tutti attaccano e tutti difendono, forse qualche meccanismo non è oliato al massimo. Possibile un trio difensivo Koussounou, Hien e Kolasinac, ma non è da escludere che De Roon, un centrocampista, possa scalare nei tre dietro. Il Genoa potrebbe approfittare di questa fase un po’ della difesa atalantina, però servirà uno spirito più offensivo e battagliero, rispetto a quello che si è visto finora. Difendere lo 0-0 sarebbe un suicidio”.

L’allenatore

“Qua sfondiamo una porta aperta, per quello che mi riguarda. Per me Gian Piero Gasperini è il miglior allenatore d’Italia. Se penso che quello che ha fatto Bergamo avrebbe potuto farlo a Genova… Dobbiamo ringraziare la precedente proprietà e alcuni capopopolo del tifo che ai tempi riempirono la Nord di striscioni contro Gasp. Ricordo bene la scritta: “Gasperini più punti meno parole”. Le squadre “gasperiniane” praticano un calcio offensivo, fatto di tagli, di palle rasoterra, di triangolazioni veloci, e poi applicano il concetto fondamentale di difendersi in avanti”.


Atalanta-Genoa, Gilardino sfida Gasperini al Gewiss Stadium – LIVE DALLE 18

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Mario Ponti
Sono nato a Genova il 10 gennaio 1964. Ho fatto tutto il settore giovanile nel Genoa: 3 anni di primavera, esordio in serie A in Genoa -Napoli nel 1983. Poi esperienze nel Carbonia, Omegna, Casale e Mondovì in Serie C2; poi Dilettante in squadre della provincia di Genova. Un grave infortunio al ginocchio destro mi ha condizionato per tutta la carriera. Quattro operazioni. Una volta terminato di giocare ho iniziato a fare l’allenatore, prima nelle giovanili rossoblu e successivamente per 10 stagioni sulle panchine di Arenzano (il mio paese d’origine), Cogoleto, Lagaccio, Molassana e Pegliese. Infine, la sclerosi multipla è avanzata e ho dovuto abbandonare la panchina motivo per cui ho fatto per tre anni il direttore sportivo. Ora voglio fare solo lo spettatore e il tifoso. Nel 2014 la T.O mi ha premiato come tifoso rossoblu dell’anno, cosa di cui vado molto, molto orgoglioso.