Dopo le parole a DAZN, è un Johan Vasquez che, da capitano del secondo tempo in picchiata del Genoa, non nasconde alcun sentimento interiore di tristezza e rabbia. Il difensore messicano si presenta nella sala stampa del Gewiss Stadium, dove analizza la partita e non trova scuse. Le scuse sono finite. Siamo noi che giochiamo e noi siamo i responsabili di questa sconfitta. Chiedo scusa a tutti. Serve lavorare. Cosa ci è venuto a mancare in quest’ultimo periodo? Il carattere può essere chiaro, ma se uno guarda la partita è molto chiaro cosa manchi. Non voglio trovare scuse: ogni uomo sa cosa deve fare per migliorare e per trovare la strada giusta. Bisogna rialzarsi e sono il primo che deve prendersi questa responsabilità perché sono uno dei leader. Non c’è più tempo: il campionato è così, sarà lunghissimo. Sapevamo dall’inizio l’Atalanta fosse difficile da affrontare, ma c’è modo e modo di perdere. Questa partita deve aiutarci per fare qualcosa”. 

Si vede dalla tua espressione che ci tieni molto a quello che stai dicendo. In campo hai provato a scuotere più volte i tuoi compagni. Come si dà una scossa a questa squadra?

“Ognuno sa cosa sta sbagliando. Mi sento un leader e provo a dare una mano ai compagni arrivati dall’estero. Ero così tre anni: non capivo il calcio e la lingua. Dobbiamo aiutarci tra di noi e prenderci la responsabilità di questa sconfitta”.

Non è facile essere qui a rispondere dopo una partita del genere. Qual è lo stato del gruppo, che è sempre stata la vostra forza?

“Siamo tristi, ma ho sempre detto che nei momenti difficili si vedono gli uomini veri. Dobbiamo rialzarci, fare qualcosa e lavorarci. Il gruppo deve essere e rimanere unito: se qualcuno sta prendendo un’altra strada, dobbiamo rimetterlo di nuovo con noi. Non possiamo permetterci di essere diversi, ma essere uniti fino alla fine”. 

Oggi capitano nella ripresa del Genoa, qualche settimana fa lo sei diventato anche del Messico. le tue doti da leader nello spogliatoio si sentono. Che responsabilità è esserlo diventato del Genoa e che importanza ha?

“È un orgoglio esserlo per la prima volta nel Messico e anche qui. Fascia o non fascia, provo sempre ad essere un punto di riferimento per la squadra. Penso ancora di poter migliorare tante cose e aiutare i compagni”. 


Genoa, Vasquez: “Stiamo sbagliando tutti, bisogna lavorare e fare di più”