La Giovane Italia di Spalletti frenata dal rosso al 38’ del primo tempo comminato a Pellegrini, altrimenti la gara sarebbe stata vinta dagli Azzurri visto il dominio tecnico- tattico dei primi 38′ di gioco. Oltre al rosso, bisogna aggiungere il gol subito da quel calcio di punizione e gli avversari diventati subito Diavoli rossi.
Bella l’Italia messa in campo e trovata da Spalletti dopo 100 giorni dall’Europeo tedesco mortificante e in precedenza due Mondiali di calcio saltati. Uscire da quel buco nero di giugno, dopo che il ct azzurro era stato lodato e poi messo in discussione, non era facile ma il filosofo di Certaldo dopo tre mesi di silenzio ha subito approfittato della seconda possibilità che il calcio generalmente ti concede. Bravo a coglierla già alla prima gara contro la Francia in questa Nations League.
Con il Belgio nei primi 38’ di gioco si è visto che è nata un’altra Italia, senza illudere nessuno in un campionato soffocato dagli stranieri, ma anche gli allenatori del campionato italiano stanno aiutando il commissario tecnico della Nazionale. Il 90% dei calciatori schierati all’Olimpico sono titolari e dei 23 convocati da Spalletti la metà sono nati dal 2000 in avanti: 24 anni e sei mesi è l’età media della giovane Italia. Era da tempo che non accadeva. Tutto facile per gli Azzurri in vantaggio dopo un minuto di gioco con il gol di Cambiaso e il raddoppio di Retegui con l’azzurro dipinto di rossoblù a quarti.
Trentotto minuti di gioco azzurro che hanno divertito con un 3-5-2 nel quale in fase di possesso gli esterni fungevano da centrocampisti sulle corsie laterali proponendosi in fase di appoggio e di inserimento, pescati da scambi al bacio di Dimarco e i centrocampisti pronti a dare protezione lateralmente. Fondamentale è stato il gioco dei centrocampisti, così la squadra ha fatto vedere un carattere offensivo più che difensivo con forme di collegamento dello stesso reparto o di reparti diversi con combinazioni di gioco di ottima fattura.
Nel secondo tempo Diavoli rossi al comando e Szzurri in trincea senza però non provare a pungere la difesa belga, sicuramente più scarsa degli attaccanti, un po’ troppo amanti del dribbling senza costrutto. Pareggio conseguito su altro pallone inattivo con un calciatore non marcato (per la terza volta) sul calcio d’angolo alle spalle della difesa, pronto a fare l’assist .
Se nel primo tempo erano stati gli Azzurri a dominare pregustando anche la goleada, nel secondo tempo devono ringraziare la mancanza nella squadra di Tedesco, il ct nato in Italia ma tedesco dall’età di due anni, dei vari De Bruyne, Lukaku e Onana.
Peccato che l’Italia non abbia trovato la terza vittoria in questa Nations League, ma il pareggio in inferiorità numerica per 61′ di gioco (compresi i recuperi) la consolida sempre al primo posto nel girone.
Lunedì a Udine l’obiettivo è confermare tutto quello di buono visto contro Israele per continuare ad essere primi in classifica.