Quaterna azzurra ad Israele. Partita con i cecchini sul tetto dello stadio friulano. Fischiato l’inno israeliano, il telecronista RAI ha tentato di minimizzare dicendo che erano coperti  dagli applausi scatenando non solo i tifosi italiani presenti, pochi, ma anche i social: i fischi erano sonori, ma non tanto per la squadra avversaria in campo, ma per quello che sta succedendo in Medio Oriente dove ogni giorno bambini ci lasciano la vita.

L’Italia doveva centrare la vittoria per cercare di garantirsi uno dei primi due posti nel girone di Nations League, operazione riuscita per la vittoria della Francia contro il Belgio, assicurandosi di essere testa di serie nel sorteggio del 13 dicembre per le qualificazioni mondiali del 2026.

Spalletti alla vigilia della gara predicava di volere dalla squadra ordine ed equilibrio, bruciato dalla doccia fredda dell’Europeo, e di non volere più ricadute di concentrazione contro qualsiasi avversario.

Per tale motivo ha mandato in campo ormai i titolarissimi con il solo portiere Vicario che qualcuno predicava ieri sarebbe stato un abile concorrente tra i pali per Donnarumma. Dopo il gol preso su calcio d’angolo con uno davanti la metà su di lui avrà cambiato opinione. L’altro cambio è stato Fagioli per Ricci, sostituito dopo il primo tempo.

Si sono visti gol sprecati nel primo tempo, ma anche sprazzi di gioco come quelli messi in campo contro i francesi e nei primi 40’ contro il Belgio, con combinazioni di gioco ad un tocco pregevoli. Due rigori in movimento mancati da Retegui e Tonali, poi Mateo a segno con un calcio di rigore.

Retegui è stato incensato anche dal commentatore Adani affermando che è ormai un centravanti completo sul piano del gioco dimenticandosi dei giudizi negativi che gli venivano dati durante l’Europeo e anche prima, nelle altre gare della nazionale:  Retegui ha lavorato  con Gilardino che da ex centravanti ha insegnato il lavoro che deve fare la prima punta moderna.

Primo tempo in vantaggio, secondo tempo subito in gol con il capitano del Napoli Di Lorenzo di testa. Per la prima volta capitano della Nazionale un calciatore di sotto il Vesuvio. Sul 2 a 0 altro peccato di gioventù, altro gol incassato su calcio d’angolo (come scritto in precedenza, con il portiere Vicario protagonista in negativo).

Mancavano 25’ alla fine della gara e qualche ansia sarà passata per la testa del CT, ma la fortuna non si è scordata di lui. Stava per fare il cambio fuori Di Marco e il sinistro dell’Inter prima di uscire ha fatto altro assist al compagno Frattesi, in gol per l’ottava volta in azzurro. È IL capocannoniere di Spalletti.

UscitI Di Marco e Raspadori, dentro Udogie e Maldini. buon sangue non mente: al debutto in nazionale assist per Udogie, pallone a rimorchio per Di Lorenzo, quarto gol e doppietta del partenopeo.

Ieri sera contava solo vincere per non far tornare i fantasmi del passato, contava anche la quaterna di gol che potrebbe essere utili per conteggiare il primo posto Adesso con tranquillità continuare a migliorare nelle gare di novembre in casa del Belgio e a Milano contro la Francia.