Alla vigilia della sfida tra Genoa e Bologna, mister Gilardino è intervenuto in conferenza stampa. Queste le sue parole, tra infortuni e preparazione della sfida contro i ragazzi di Italiano. “Coi numeri avuti a disposizione in queste due settimane, considerato chi è andato in nazionale e anche i giocatori fuori, con chi è rimasto sono state due settimane di ottimo lavoro, di ottimo atteggiamento, di ottimo sacrificio sia mentale che tecnico che fisico. Le richieste da parte mia e dello staff erano queste. Le ho sottolineate ai ragazzi per quanto mi hanno dato in queste due settimane. Per quanto riguarda gli infortunati: Gollini, De Winter, Bani, Vitinha, Ekuban, Messias, Malinovskyi non ci saranno. Badelj e Frendrup da valutare.
Si prosegue sul recupero dei giocatori in infermeria: “Badelj più no rispetto al sì per domani, Frendrup mi auguro di recuperarlo. Recuperarlo sarebbe molto importante, lo conosciamo tutti. Dovesse tornare a disposizione, avrebbe fatto pochissimi allenamenti con la squadra. Sarebbe una scelta obbligata da parte mia e so che sotto un certo di vista potrei prendermi un rischio. Per alcuni giocatori va fatta una valutazione in tal senso. Nel contempo ha lavorato molto bene Masini in questo periodo e ha avuto una crescita importante: ci sono valutazioni di cui terrò conto anche in vista della partita di domani. In settimana penso che tra Messias ed Ekuban, tra metà e fine settimana, potremo avere novità positive. Anche Bani sarà da valutare la prossima settimana: sarebbe bello e positivo che potesse rientrare, ma ci saranno da fare attente valutazioni. Per gli altri il periodo sarà ancora lungo e saranno da valutare settimana per settimana. Se Masini e Marcandalli sono pronti per la Serie A? Marcandalli ha raggiunto un momento importante di crescita e potrebbe trovare una maglia da titolare: valuterò nelle prossime 24 ore. Masini è un ragazzo che non molla mai, va sempre a duemila all’ora, e sa sfruttare bene le sue caratteristiche”.
Gaston Pereiro come lo ha trovato e quanto può già dare?
“È arrivato questa settimana, non è ancora pronto per giocare dall’inizio. Ci vorrà un po’ di tempo per metterlo nelle condizioni migliore, perché va messo nelle condizioni migliore sia fisiche sia di contesto di squadra. Lo porterò però in panchina e se ci sarà possibilità lo utilizzerò”.
A Bergamo abbiamo visto un ritrovato Melegoni. Cosa può dare?
“Filippo è un po’ un jolly secondo me. In un ipotetico 3-4-1-2 può fare il quinto o il quarto, la mezzala in un centrocampo a tre, può fare il quarto alto in un 4-4-2 o 4-2-3-1. Si adatta alle caratteristiche che vuole un allenatore e si adatta nelle sue qualità. Sta bene, ha la testa libera e abbiamo bisogno di giocatori di questo tipo in questo momento. Può darci freschezza e spensieratezza all’interno della partita”.
È stata una sosta dove ha perso giocatori, è arrivato Pereiro, ma ci sono state anche tante voci e le rassicurazioni di Presidente e dirigenti. Come l’ha vissuta?
“Ho letto una frase che mi ha colpito, che dice: “I grandi marinai hanno sempre saputo utilizzare le tempeste perché le tempeste fanno gonfiare le vele”. Chi sa utilizzare nel modo migliore le tempeste, saprà determinare. Cosa vuol dire questo? Vuol dire che, da quando sono arrivato sulla panchina del Genoa, sono sempre stato orgoglioso di allenare il Genoa. E lo sono tutt’ora, nelle grandi vittorie e nei grandi campionati, ma in questo momento di difficoltà lo sono ancora di più. E sono ancora più orgoglioso di aver visto, quattro giorni fa, un popolo che ci è vicino. Sono estremamente colpito da quanto successo qualche giorno fa al “Signorini”: abbiamo ricevuto un affetto importante, nei riguardi soprattutto dei ragazzi e della squadra, e va portato domani in campo. Le parole del Presidente è naturale che facciano piacere, sono state di stimolo e di sostegno, così come anche da parte di qualche dirigente. Lui è il Presidente e quindi ne sono ancora più felice. So benissimo che questi momenti si vivono: all’interno di una stagione assieme a momenti di grande gioia e vittorie ci possono essere questi momenti. Non bisogna spostarsi da questa realtà, essere coscienti e lavorare all’interno di questa realtà”.
Dopo le partite e tanti infortuni in un periodo così difficile, la partita di Bergamo ha dato la sensazione di una squadra che la ha affrontata nel modo peggiore, senza tanti uomini e con uno spirito quasi di rassegnazione. Questa squadra ha la forza di tirarsi fuori da questa situazione?
“Io ci credo, credo nei miei ragazzi e in questa squadra come ci credevo due anni fa quando abbiamo vinto il campionato o l’anno scorso quando abbiamo fatto un campionato strepitoso. Pur nelle oggettive difficoltà, perché la realtà dice questo, sono convinto che domani faremo una partita da Grifone, una partita da Genoa, indipendentemente da cosa succederà. Non so cosa succederà, ma so che questa cosa la sento”.
Il suo punto di vista su Balotelli? È l’unico a non averne parlato…
“Domandatemi di chi ho a disposizione domani, è una partita importante e in questo momento è la cosa fondamentale”.
Oggi torna Vasquez. Come lo ha trovato? E domani potrà cambiare qualcosa a livello di assetto difensivo e di centrocampo?
“È tornato ieri sera. Parlerò con lui oggi, farò valutazioni in tal senso in base a disponibilità e numeri che abbiamo a livello difensivo. Questa squadra ha saputo giocare a tre per diverso tempo e saputo modellarsi la scorsa stagione – e questa – passando alla difesa a quattro. Sono situazioni su cui abbiamo lavorato e possiamo provare a cambiare anche a gara in corso, partendo con un certo tipo di modulo, ma soprattutto con un certo tipo di atteggiamento. Questo farà la differenza”.
Che Bologna si aspetta?
“Il Bologna lo conosciamo tutti. Rispetto al campionato scorso e alla guida tecnica, come squadra è diventata ancor più concreta. Meno palleggio, ma più diretta e verticale. Hanno attaccanti come Dallinga, Castro, Orsolini, Ndoye; giocatori d’esperienza come Freuler, Fabbian, Aebischer; giocatori strutturati dietro e terzini con gamba. Come squadra sta facendo bene, sta giocando anche la Champions ed è stata costruita per giocare la Champions: ne conosciamo la forza, ma nel contempo abbiamo lavorato e vogliamo fare una partita da Genoa e da Grifone”.
Le partite prima della sosta la squadra, incassato un gol, il Genoa è andato tra le nuvole. Questa è la cosa importante: non rifare l’errore quando siete andati sotto…
“Fondamentale. E nel dire fondamentale, ieri ho parlato alla squadra proprio di questo aspetto. Non dobbiamo farci portare dove gli altri vogliono. È determinante. Dobbiamo stare dentro la partita, attenerci al piano gara, avere lucidità. Qualsiasi cosa può succedere dentro la gara: dobbiamo stare dentro la partita. Nel calcio, in tutti i momenti, può accadere la situazione favorevole e dobbiamo andare a cercarla in tutti i modi”.
In queste settimane avrai lavorato con tanti giocatori che hanno giocato meno. A Bergamo ci sono stati tanti errori individuali che non possono essere fatti da giocatori di Serie A…
“Non solo nella gara con l’Atalanta, ma anche in quelle precedenti, dopo l’uno a zero abbiamo subito le gare. Non deve succedere e non dovrà succedere. Dovremo cercare di avere un baricentro più alto e mettere in condizioni il nostro attaccante Pinamonti, e chi giocherà vicino lui, per poter calciare più in porta e avere più palle dentro l’area di rigore. Su Pinamonti ci tengo a precisare una cosa: l’ho voluto io, conosco le sue qualità. In questo momento può avere un momento di difficoltà che rispecchia il momento della squadra. Sono stato attaccante, quindi conosco questo tipo di realtà. Lui deve continuare a lavorare, sacrificarsi per la squadra e continuare a fare ciò che sa fare al massimo“.
Le parole di Zangrillo e Blazquez sulla tua riconferma hanno caricato anche la squadra in modo particolare?
“Io sono sempre stato carico, ho cercato di trasmettere questo sentimento a ragazzi e squadra. Questo sentimento e questa voglia dobbiamo averli. Dobbiamo avere rabbia positiva per andare a fare una gara giusta. La speranza è di vedere domani un Genoa formato Atletico Madrid quando gioca contro altre squadre di Champions? Noi cercheremo di fare la nostra partita, per come la abbiamo preparata e per come abbiamo lavorato. I ragazzi hanno lavorato molto bene, sono centrati e per un allenatore è un aspetto positivo”.
A Bergamo Melegoni, Ekhator e Nortoin-Cuffy, anche se il risultato era già in archivio, hanno fatto vedere qualcosa di diverso rispetto a chi aveva giocato prima…
“Freschezza e spensieratezza mentale. Questi tre giocatori – e chi giocherà dall’inizio o subentrerà – potranno darci questo aspetto, un aspetto di cui abbiamo molto bisogno. Hanno caratteristiche diverse. Di Melegoni ho fatto una fotografia chiara prima. Norton–Cuffy può giocare a destra come a sinistra, è di gamba e ha una discreta qualità tecnica. Ekhator è un ragazzo giovane, ma nel suo repertorio ha delle buone caratteristiche e dei buoni numeri. Può essere un aspetto positivo per la squadra”.
Infine, sull’addio al calcio di Strootman: “Gli mando un grande saluto, a lui e alla sua famiglia. Ci tengo perché è stato un grande giocatore e un uomo d’altri tempi“.
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