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Serie A, l’analisi della 9° giornata

Nove nella smorfia napoletana è la paura. Paura che per il Napoli e Conte è durata solamente un giorno visto il pareggio da Hollywood tra gol ed errori difensivi maturato tra Inter e Juventus. Il Ciuccio vola in testa alla classifica con 4 punti in più sull’Inter e 5 sulla Juventus.

Tutti nel giudicare il lavoro di Conte affermano che è solo merito del calendario avendo giocato sette gare su nove contro squadre che stazionano nella parte destra della classifica aumentando il carico di giudizio con il gioco a corto muso. Ma non è vero. Basta vedere i tabellini e quanti sono i tiri verso le porte avversarie. In queste tre gare in una settimana il Napoli affronterà Milan e Inter a San Siro e Atalanta al Maradona, tre gare che potrebbero certificare la candidatura del Ciuccio a giocarsi lo scudetto. Nella parte destra della classifica la sorpresa è la Roma. Poi nove squadre in cinque punti.

Buona la giornata arbitrale eccetto in Napoli-Lecce dove ha steccato il giovane Tremolada  non aiutato dal VAR Meraviglia, tanto da chiedersi se Rocchi e i designatori del VAR si consultino prima di designare un giovane arbitro e un VAR  dismesso nel 2023 a 36 anni per motivi tecnici e subito integrato tra i 16 VMO, ossia i “varisti” professionisti.

Intesa ancora lontana tra FIGC e Lega calcio sullo statuto della FIGC. Gravina ha cercato di dare più autonomia alla Serie A e alla Lega calcio su quello che dovrebbe accadere in futuro, dandogli anche un peso elettorale maggiore passando dal 12% al 18% con quattro consiglieri invece che tre, portando via il seggio oggi attribuito agli arbitri.

Ieri altra riunione in Lega calcio, sempre divisa su qualsiasi argomento, ma il 4 novembre tutti i nodi verranno al pettine: bisognerà votare in seno alla FIGC. Oltre al nuovo Statuto bisognerà eleggere il nuovo Presidente della FIGC, voto durante il quale da padrona la farà come le altre volte la Lega Nazionale Dilettanti con 91 delegati. Ma veniamo alle partite.

Udinese-Cagliari 2 a 0. I friulani volano quasi inaspettatamente al terzo posto in classifica nell’anticipo di venerdì contro il Cagliari. Partita decisa da due reti in superiorità numerica per un’ora di gioco. Bene i friulani in gol con il doppio centravanti. Nicola con un centrocampista in meno, cambiando modulo facendo uscire il trequartista per un altro mediano, non è riuscito a pungere.

Torino-Como 1 a 0. Il Torino ha fatto fatica contro il Como: solamente la stampa del Presidente Cairo non se n’è accorta. Ha vinto contro un Como organizzato, salvato solo da Milinkovic-Savic, il portierone granata. Il gol arrivato per un paperone tra un terzino dei lariani e il portiere Aureo con un retropassaggio mal riuscito. Sono tre punti d’oro  per il Toro anche se sporchi e non arrivati con il gioco dopo le polemiche dei risultati delle scorse settimane. Fabregas crea, ma difficilmente fa gol.

Napoli-Lecce 1 a 0. Il Napoli non sarà ancora bello, ma cosi indistruttibile e freddo incomincia a fare paura a chi non pensava che non avrebbe partecipato alla corsa per il titolo. Altro uno a zero, gol di Di Lorenzo, un esterno difensore, dopo quello contro l’Empoli che vale sei punti. La preoccupazione è quando la squadra di Conte incomincerà a macinare anche gioco con il materiale davanti. Il Lecce non è stato a guardare e ha messo paura al Ciuccio difendendosi e ripartendo, ma difficilmente fa gol.

Bologna-Milan non si è giocata.

Atalanta-Verona 6 a 1. Altra goleada del Gasp show contro il malcapitato Verona. Partita decisa in 9 minuti con le reti di De Roon e Retegui. Partita senza storia, 5 a 0 alla fine del primo tempo con doppiette di Lookman  uomo partita, e Retegui, dieci gol dopo nove giornate. È tornata la Dea con 24 reti realizzate. Verona anestetizzato dai gol e dal gioco, ma Sogliano uomo di calcio ha confermato il tecnico Zanetti: la gara di mercoledì potrebbe essere decisiva, fiduciosi che di Atalanta nel campionato ce n’è una sola.

Parma-Empoli 1 a 1. Sogna l’Empoli dopo essere passato in vantaggio e dopo un primo tempo da protagonista. Nel secondo tempo i toscani con meno energie e solidità lasciano spazio ai ducali rivitalizzati dai cambi di Pecchia, fresco di rinnovo. Il punto può essere giusto, ma il Parma in due minuti poteva vincere con una rete di Charpentier e un rigore stampato sulla traversa da Bonny.

Monza-Venezia 2 a 2. Nello scontro salvezza il Monza in dieci ha resistito al Venezia. I brianzoli sotto per due volte, ma il Monza recupera tutto nel primo tempo. Il Monza sale a 8 punti in classifica cogliendo il terzo risultato utile consecutivo. Il Venezia sale a cinque punti raggiungendo il Lecce in fondo alla classifica.

Inter-Juventus 4 a 4. Roboante il pareggio nel Derby d’Italia che accontenta di più Thiago Motta, sempre in svantaggio. Sotto di 4 a 2 dopo essere passati in vantaggio gli uomini di Inzaghi con due rigori , giustamente concessi da Guida di Torre annunziata senza l’ausilio del VAR, il Biscione commette i primi errori difensivi della gara permettendo alla  Signora di pareggiare. Poi altre due reti dell’Inter, ma Thiago Motta con una mossa dalla panchina, quella di fare entrare Yildiz autore di due reti, raggiunge il pareggio con una difesa interista colabrodo. Luci a San Siro non solo per i gol, ma anche per gli errori difensivi da ambo le parti che hanno fatto esplodere il Vesuvio.

Fiorentina-Roma 5 a 1. È uno show di gol viola, ma anche uno show nero dei calciatori della Roma che hanno fatto vedere un atteggiamento da tappeto rosso ai toscani giocando contro Juric. Palladino tra campionato e Conference League infila la quinta vittoria  consecutiva raggiungendo la Dea in zona Champions. La Roma e i giocatori aspettano  il licenziamento di Juric?

Lazio-Genoa 3 a 0. In attesa di Super Mario all’Olimpico non c’è stato un Genoa normale come visto in altre gare pur avendone le possibilità essendo stato pimpante per la prima mezz’ora di gara e restando in partita fino al raddoppio di Pedro. Un bicchiere non mezzo vuoto, ma solamente senza succo nella fase offensiva in una gara non difficile da interpretare se fosse andata sui binari dei primi venti di gioco con un’Aquila che non riusciva a volare contro l’organizzazione di Gilardino e la squadra corta che giocava lasciando ampi spazi davanti a Provedel. Come sempre si è rimpianto l’uomo in grado tra le linee di approfittarne. Il solito errore di copertura con esterni o terzini più abili a fare la fase offensiva che quella difensiva ha mandato tutto all’aria.

Balotelli “gigante” pensaci tu, il vecchio Carosello degli anni ’70 è in voga in queste ore sotto la Lanterna senza sapere se sia pronto a giocare subito dopo la lunga inattività. A prima vista, per chi lo ha intercettato per le strade di Genova, Balotelli ha confermato che il fisico c’è, ma al calcio la differenza viene fatta dal fiato legato alla tecnica. Se Balotelli è pronto, toccherà a Gilardino dare la svolta allo schema o al modulo per i 50.000 allenatori italiani, per fare più gol e prenderne meno.

Arriva la Fiorentina il giovedì di Halloween al Ferraris, una partita che non può essere giocata con scherzi e con travestimenti macabri da parte di coloro che scenderanno in campo con la maglia rossoblù a quarti. Il popolo genoano vuole dolcetti e farà di tutto per meritarseli.

Buone notizie per Ankeye e NortonCuffy: tutti e due potrebbero essere a disposizione contro la Viola. Il secondo, in ogni caso, oggi si sottoporrà ad esami strumentali.

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