Il calcio è uno sport fatto di episodi e la gara tra Genoa e Fiorentina lo ha dimostrato, perché proprio un episodio ha deciso la partita. Senza voler trovare alibi al momento del Genoa, che fa i conti con una sequela infinita di infortuni che non fanno che confermare una deficitaria campagna acquisti estiva, è forse il caso di evidenziare come gli episodi arbitrali e la loro discrezionalità rischino di acuire ancor più una situazione già grave. Non irrecuperabile, ma grave.

Genoa-Fiorentina potrebbe fare scuola per i tre episodi che hanno tagliato fuori il VAR La Penna da ogni possibile intervento. Andiamo con ordine partendo dal minuto 68′ di gioco.

Leali rinvia dal fondo, Thorsby prende il tempo a Ranieri e spizza di testa verso Pinamonti. Colpo di tacco che lancia Frendrup, su cui si avventano addirittura in tre: Bove, Dodo e Martinez Quarta. Quest’ultimo, già ammonito nel primo tempo, prende il pallone, ma ben dopo aver preso in pieno il centrocampista rossoblù. Intervento imprudente e negligente, come da regolamento, e il giallo sarebbe sacrosanto. Qui l’arbitro sembra lasciare proseguire, ma in realtà lo fa senza segnalare con le braccia il vantaggio. Vantaggio che si concretizzerà visto che Martin si ritroverà il pallone per andare a calciare col sinistro.

Il dubbio a questo punto è uno: per Chiffi in campo quello è stato un intervento regolare? Con ogni probabilità sì, altrimenti non avrebbe scordato di mimare con le braccia il segno di vantaggio. Non è casuale che, una volta maturato un calcio d’angolo sul tiro di Martin, malgrado le braccia aperte di Frendrup in segno di protesta, non estragga il cartellino giallo. La Fiorentina sarebbe rimasta in inferiorità numerica per oltre venti minuti. In tutto ciò, VAR tagliato fuori perché la valutazione di campo viene sempre preservata a meno che non ci sia un chiaro ed evidente errore.

È probabilmente l’errore più grave della partita di Chiffi, che valuta in modo ambiguo anche il braccio largo sul collo di Masini al 72′ di gioco. È l’occasione del gol viola, segnato proprio dal tedesco. Gosens arriva in corsa e travolge letteralmente il neo entrato Masini. Chiffi lo valuta un contrasto di gioco regolare, percezione che sembrano avere anche i giocatori rossoblù in campo visto che nessuno protesta. Veementi, invece, sono le proteste di Gilardino in panchina. A rivedere le immagini a velocità di gioco il dubbio rimane. Sicuramente non c’è nessun tocco di braccio o mano di giocatori viola, dinamica che avrebbe certamente portato all’annullamento della rete. Anche qui, valutazione di campo preservata dal VAR.

Questo episodio è un chiaro esempio di discrezionalità applicata al calcio e all’interpretazione del regolamento. Molto simile anche l’episodio avvenuto al 92′ di gioco: la trattenuta, abbastanza vistosa, di Mandragora su Vasquez (c’è anche una cintura di Martinez Quarta su Matturro, ma francamente è molto leggera e fa bene Chiffi a sorvolare). In area arriva un traversone di Miretti, il messicano prova a prendere posizione su Mandragora che lo ostacola tirandogli la maglia. Mandragora era inizialmente in vantaggio, ma per mantenere la posizione deve aiutarsi con una trattenuta davvero molto vistosa.

Dov’era Chiffi nell’occasione? Era posizionato bene, all’interno della lunetta dell’area di rigore, con visuale sgombra e focalizzato sul dischetto del rigore. Neppure un cenno delle mani a fare capire se abbia o meno valutato il contatto come non falloso, ma l’andamento dei fatti fa dire che questa è stata la sua valutazione. A fine azione, dopo averlo rincorso per tutto il campo, Vasquez sarà ammonito nel chiedere spiegazioni del perché non fosse stato fischiato fallo. Restano grossi dubbi: si sono visti rigori concessi per molto meno.

Su due di questi tre episodi si è espresso anche mister Gilardino nel dopogara:Ho rivisto le immagini, secondo me il gol è stato viziato da un fallo: non è stato fischiato, va bene lo stesso. Ci prendiamo questa sconfitta su un episodio dopo aver fatto una grande partita. Non voglio cercare alibi, ma era una partita che si poteva determinare tramite gli episodi. Ce ne sono stati due importanti, quindi è giusto dirlo“.


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