La decima giornata di campionato conferma che il Napoli accendendo le luci a San Siro sarà protagonista e il prossimo scontro con la Dea sarà un altro esame. Insegue l’Inter, ma non è la squadra dello scorso anno. La Dea sale al terzo posto in classifica da macchina da gol non solamente dentro le aree di rigore, ma anche dalla panchina con i cambi di Gasperini. Juve bocciata in difesa, superata anche da Lazio e Fiorentina. Il Genoa ultimo 6 punti, con 4 squadre a 9 punti e due a 8 nella parte destra della classifica.
Sono i cartellini rossi nei primi tempi di gioco rispetto al passato a decidere le gare. Il pestone sempre giudicato dal VAR e non sul campo è l’unico fallo che i varisti hanno mandato a memoria. Sarà un altro problema come quello palesatosi al Ferraris giovedì sera: quattro cartellini gialli nei primi dieci minuti senza essere raddoppiati in corso di gara con le gomitate che fanno male alla stessa maniera dei pestoni.
Lunedì ci sarà l’assemblea della FIGC. Gravina ha depositato la sua proposta per la modifica dello statuto. La Lega di Serie A non ci sta e vuole impugnare il Regolamento del voto. Serie A non calcolata da Gravina che non può fare meno per essere rieletto dei 92 voti della Lega Nazionale Dilettanti. Anche il Governo non ci sta in merito alll’operato del Presidente della FIGC. Il vice-presidente della Camera Mulè tuona: “La FIGC e Gravina fanno il padre-padrone e si ritengono superiori alla legge“.
Cagliari-Bologna 0 a 2. Esce dalla crisi Italiano, ci entra Nicola. I felsinei sfruttano il potenziale d’attacco. I sardi pur cambiando tre volte schema fanno fatica a fare gol.
Lecce-Verona 1 a 0. Dopo tre reti annullate per fuorigioco al millimetro Dorgu fa gol, salva la panchina di Gotti e mette in crisi quella di Zanetti che non è riuscito a mettere la museruola ai salentini che alla fine della nona giornata avevano realizzato 4 reti.
Milan-Napoli 0 a 2. Di potenza il primo gol di Lukaku con tre passaggi, un babà quello di Kvara, pieno di tecnica e di qualità. È il Napoli di Conte con pochi ingredienti: corsa, aggressività, sofferenza che lievitano gara dopo gara. Il Milan ci ha provato con poca organizzazione e Fonseca è nuovamente alla resa dei Conte…
Empoli-Inter 0 a 3. L’Inter insegue il Napoli, l’Empoli non è stato a guardare e il Biscione per non strisciare più ha avuto bisogno del cartellino rosso ai toscani al 30’ di gioco. L’Inter non ha brillato neanche in superiorità pur giocando nella metà campo toscana. Lautaro a 134 reti nel campionato italiano è lo straniero che ne ha fatti di più con i nerazzurri. D’Aversa ha un gioco, un’idea, ma rimane a secco per la quinta volta consecutiva tra le mura amiche.
Venezia-Udinese 3 a 2. Il lagunari ribaltano i friulani in vantaggio per due volte. Rimasti in 10 gli uomini di Runjaic al 53’ fanno fatica cercando di mantenere il risultato, vengono raggiunti e dopo superati da un calcio di rigore. Di Francesco sorride, ha abbandonato l’ultima posizione e agguanta in un colpo solo Parma, Lecce e Monza.
Atalanta-Monza 2 a 0. La Dea fa fatica, solo nel finale grazie ai cambi di Gasperini piega un solido Monza. Nesta piange l’annullamento del gol per un fallo poco decifrato anche dalle moviole e dal VAR con certezza. Gasperini sorpassa la Juventus e sale al terzo posto in classifica.
Juventus-Parma 2 a 2. Thiago Motta non gioca a muso corto, ma senza il sale che aveva fatto vedere nel Bologna. Impatta con il Parma e gli è andata bene. Alla Signora occorre qualcuno che sostituisca Bremer in difesa dove balla anche sui palloni inattivi. I Ducali hanno giocato meglio fino alla seconda rete di vantaggio, dopo come sempre si sono specchiati con il loro tecnico nella loro bravura, un difetto di narcisismo già visto o peccato di gioventù essendo la squadra più giovane del campionato.
Como-Lazio 1 a 5. Quasi rocambolesco la Lazio domina il primo tempo in vantaggio di due a zero, nel secondo si sveglia il Como e si illude di potercela fare. I comaschi soffrono in attacco, ma con un gol in rovesciata da posizione impossibile di Mazzitelli si rianimano. Nel secondo tempo un’altra musica lariana che mette in crisi i romani, ma nel momento migliore vengono trafitti di testa su calcio d’angolo. Tutti all’attacco gli uomini di Fabregas e Baroni lanciano con l’Aquila la cinquina di gol nelle praterie comasche, raggiungendo il terzo posto in classifica.
Roma-Torino 1 a 0. Una magia di Dybala ha salvato la Lupa e Juric. Il gioco latita in casa romanista e Juric ritrova solo punti. Vanoli le ha provate tutte con i cambi ma il risultato non solo numerico è stato spostato sbagliando troppi passaggi e concedendo troppe ripartenze ai giallorossi. Juric con tre punti respira, Vanoli si dispera con i punti persi nelle ultime gare dopo l’infortunio di Zapata.
Genoa-Fiorentina 0 a 1. Già detto tanto nel pezzo di ieri. Contano poco le giuste lamentele di Gilardino, per la prima volta in due campionati, su tre episodi controllati: è vero da Regolamento del gioco del calcio, ma a livello di quotidiano sono stati evidenziati e visti solamente dai colleghi del Secolo XIX a Genova. I titoli e i moviolisti nazionali, cartacei e televisivi, tutti a favore della Viola. Pagine intere per una vittoria sofferta frutto dei salvataggi del portiere De Gea, che era promesso al Genoa e che all’epoca ha dato fastidio a qualche dirigente non americano, senza nulla togliere a Gollini e Leali.
In ogni società, non solo calcistica, non ci sono dirigenti uguali e per questo ci sono talvolta scintille. I dirigenti, però, devono essere tutti uguali in una cosa: riflettere sotto qualsiasi aspetto, specialmente in questo momento in cui il Genoa si sta giocando la salvezza. Salvezza che passerà anche dalla loro riflessione. Con il Genoa in questa situazione non si può essere cantori e usignoli che amano la platea.
Neanche 48 ore e si gioca la undicesima di campionato. Un calcio spezzatino che svuota gli stadi, anche degli abbonati, che devono lavorare. Tutti si chiedono il perché di questi due turni settimanali ravvicinati. Tutto per allinearsi al calendario della UEFA e della FIFA per gli incontri delle nazionali: 8 settembre, 13 ottobre, 17 novembre. La prossima volta sarà il 23 marzo. Il campionato si giocherà le vigilie di Natale e Capodanno, il 22/23 e il 29/30 dicembre, e sotto la Befana il 5/6 gennaio, non soddisfando il turismo, in particolare quello sulla neve.
Perché il calcio spezzatino? Tutto è legato alle esigenze televisive e al bando dei diritti tv del campionato: DAZN e Sky si sono messe d’accordo dividendo 20 gare e le partite devono essere trasmesse evitando quasi sempre la contemporaneità. Oggi in campo l’undicesima giornata di campionato.