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Genoa non sei brutto, ma ti devi arrangiare

La carica di Gilardino dopo la gara con la Fiorentina, soddisfatto per la prova dei suoi ragazzi e rammaricato solamente per il risultato non arrivato per errori del direttore di gara e del VAR, dà fiducia con la sfida in casa del Parma subito dietro l’angolo.

Il tecnico rossoblù spera che si sia imboccata nuovamente la strada giusta per intensità e cuore, anche senza la qualità che resta sempre ai box, perciò anche a Parma vuole la squadra assatanata, seppur senza il supporto del suo popolo squalificato per l’ultima volta  in trasferta.

La partita contro la Fiorentina sulla carta sembrava non avere storia visti i rossoblù incerottati: 10 giocatori ai box più Balotelli non si possono passare a nessuno, invece il campo ha detto cose diverse imbrigliando una squadra che aveva realizzato 17 reti nelle ultime gare e cinque vittorie consecutive. I fili da torcere in casa viola sono stati tanti. Sono stati salvati Palladino e i suoi ragazzi dal portiere De Gea grazie a due miracoli, a due parate che sono valse come un gol.

Contro il Parma si dovranno fare meno errori di fraseggio e rifinitura nelle ripartenze. La qualità manca, ma le azioni individuali e collettive in fase di possesso e non possesso non possono mancare essendo frutto del lavoro svolto durante gli allenamenti.

Il Parma ha mostrato nelle dieci giornate giocate di avere un gioco migliore con le titolate del campionato, come era accaduto al Vecchio Balordo nella scorsa stagione, e troppo leggero con le squadre alla propria portata.

La vittoria ai Ducali manca da otto giornate. La forza dei calciatori di Pecchia andare a nozze negli spazi concessi con giocate efficaci, ma tutto ciò è saltato in varie gare dove sono stati vittime delle loro stesse ingenuità.

Gilardino e lo staff studiano sempre bene gli avversari e si saranno resi conto che la forza dei ducali è davanti, anzi nei tre dietro la punta. Man, Sohm, Mihaila sono quasi la fotocopia della Viola e in casa rossoblù avranno studiato qualcosa di diverso dal 5-3-2 andato in difficoltà sulle corsie laterali. Gli esterni e i terzini che giocheranno dovranno essere fluidificanti e di grande spinta, ma con buone capacità difensive.

Gila e lo staff contro il Parma potrebbero aver studiato un centrocampo a rombo, giocando a quattro in difesa con due centrocampisti centrali in linea ma in posizione più arretrata rispetto a quelli laterali e un fantasista che giochi in appoggio alle punte, con il ritrovato Badelj (o Frendrup) con compiti di copertura permanente degli altri compagni di reparto?

Quisquilie tattiche dopo aver visto giocare il giovane Parma di Pecchia: come sempre lo schema e la formazione toccherà sceglierlo a coloro che vedono gli allenamenti e le nostre considerazioni potrebbero essere fantasiose e scritte al buio.

Di sicuro Gilardino e lo staff non hanno bisogno di consigli e lo hanno fatto vedere nello scorso campionato. Piuttosto sperano nel recupero anche a tempo di qualche altro calciatore, correndo qualche rischio imposto dalla classifica. Tutti siamo consapevoli che le risoluzioni per Gilardino e lo staff in questo momento sono come le anguille: si prendono facilmente, ma il busillis è mantenerle.

Come si è detto poco sopra, il Parma ha tante idee e coraggio da parte di Pecchia, ma in Serie A occorre anche più concretezza. È una delle squadre più giovani e di qualità, ma come sempre quella prerogativa non ha età, lo insegnano le gare europee: Bernabè dopo aver bazzicato le “cantere” di Barcellona e City dimostra di essere un centrocampista totale con corsa, piede e transizioni perfette. Man uno che alle scarpe bullonate applica il cervello pronto più a fare assist che non gol per i compagni.

Il Parma nel turno infrasettimanale ha approfittato di una Juventus insipida, molle e paurosa in difesa. I ducali non hanno mollato un solo istante, non hanno lasciato spazi, hanno giocato corti chiudendo tutti i pertugi. Gioco veloce del pallone con pochi tocchi per andare in contropiede. Solo nel finale hanno perso dei giri con Pecchia che cambiava solo l’attacco pur essendo in vantaggio.

Pecchia nelle dieci giornate di campionato ha fatto vedere di non volere scavare trincee e affronta tutte le gare ribattendo colpo su colpo, ma in classifica ha solamente 9 punti su 30  con 14 gol fatti e 16 subiti.

Il gioco del Parma dà l’impressione di essere allegro, produce produce partite frenetiche e disordinate, senza logica e raziocinio, lasciando la difesa aperta anche in vantaggio e dimenticandosi che il talento solamente davanti non produce risultati. Nella difesa dei ducali, compreso il portiere, il talento non è all’altezza di quelli dalla metà campo in su.

Nelle ultime gare prima della Juventus, ossia quelle con il Como e l’Empoli, ha utilizzato il 4-1-4-1 in casa e fuori soffrendo il 4-2-3-1 di Fabregas e il 3-4-1-2 di D’Aversa pareggiando  uno a uno. Anche per la formazione dei ducali alla terza gara in una settimana si rimanda a domani alle 17,30.

Arbitra Guida di Torre annunziata, il migliore internazionale di questo inizio di campionato. Ha diretto 4 gare tra qualificazioni Champions e Nations League, 4 in campionato di cui l’ultima Inter-Juventus. Con il Parma una gara in stagione a Lecce, il pareggio per 2 a 2. Con il Genoa la vittoria in casa del Sassuolo la vigilia dello scorso Natale per 2 a 1.

Primo assistente Costanzo (Orvieto), secondo assistente Yoshikawa (Roma), quarto uomo Perri (Crotone). VAR Mazzoleni (Bergamo), AVAR Pairetto (Nichelino).

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