Undicesima giornata di campionato dopo un trittico di gare in dieci giorni, giorno più o giorno meno considerato lo spezzatino del campionato.
Alla undicesima giornata di campionato il Napoli di Conte, vede e tasta i “surcilli”, ovvero i “topolini” rappresentati nella smorfia napoletana con i gatti del campionato Inter, Atalanta, Fiorentina, Juventus e Lazio, tutte e cinque a poca distanza in classifica. L’unica squadra che paga dazio nelle tre gare in una settimana è il Napoli pur non giocando in Europa. Tosta e velenosa la Dea con il gioco di Gasperini che potrebbe dire la sua in questo campionato anomalo grazie alla UEFA. Il campionato sta confermando che l’impermeabilità difensiva è la carta più importante se si hanno gli attaccanti che la buttano dentro. Tra tutti davanti l’unico che rischia i giovani è Thiago Motta e viene ripagato.
Come in cima, anche in fondo è difficile decifrare chi saranno le squadre che si giocheranno la zona rossa nella parte destra, attualmente tutte in pochi punti. È uscito solamente il Genoa dalla zona rossa, tutte le altre hanno perso e sono 6 squadre in due punti, addirittura 8 in cinque punti.
Continua una specie di sofferenza dei direttori di gara e del VAR: sono pochi i dirigenti e gli allenatori che non si lamentano. Lampanti e ovvi gli errori sul prato verde, neanche controllati dal VAR a gioco fermo e davanti ai replay in cinemascope di Lissone.
Ampia maggioranza per la riforma dello statuto formulata dal Presidente della FIGC Gravina con l’83% dei voti favorevoli. La Serie A non ha votato nessun emendamento, ma si è mostrata divisa tra contrari e astenuti. Dure parole di Gravina, del Presidente Abete della Lega Nazionale Dilettanti, del Presidente della Lega Pro Lega Marani contro la Lega di serie A che ha replicato con il Presidente Casini, confermando il ricorso.
Il Ministro dello sport Abodi amareggiato per il dialogo che non si è manifestato in una maniera serena fornendo un assist alla Lega di Serie A che ogni anno dà 120 milioni, per legge, al resto del sistema calcio. Si aspettano le mosse del Governo e del Parlamento sulla diatriba non da poco tra FIGC e Lega Serie A. Ma veniamo alle partite.
Bologna-Lecce 1 a 0. Finalmente Italiano ha vinto una partita casalinga dopo quattro pareggi, tre punti che mancavano dallo scorso aprile. Il Lecce ci ha provato fino a cinque minuti dalla fine a portare in Salento il pareggio con una buona difesa, ma con un attacco sterile non tirando mai in porta. Rientra Ferguson dal lungo infortunio, serve l’assist a Miranda e l’ennesimo cross dell’esterno offre il guizzo gol ad Orsolini.
Udinese-Juventus 0 a 2. La notizia è che la Signora non ha preso gol in Friuli, l’altra che i gol non arrivano dall’attacco ma da un autogol e dal giovane terzino Savona. Tre punti importanti per Thiago Motta che aggancia l’Inter per una notte. Udinese al secondo stop nelle ultime due gare: si sveglia troppo tardi per impensierire i bianconeri di Torino.
Monza-Milan 0 a 1. Vince il Milan, vince Fonseca, che salva per l’ennesima volta la panchina da Allegri o Sarri. Soffre il Diavolo le ripartenze della squadra di Nesta. Ai brianzoli viene annullato un gol da Feliciani: difficile da capire il perché per un fallo non giudicato influente dal fischietto applicando un vantaggio andato male. Dopo è tornato indietro. Ci pensa Reijnders a sfruttare un tap-in di testa di Morata solo davanti al portiere brianzolo. Nesta dopo essere stato fregato a Bergamo tre giorni prima per altro contatto in area prima di un gol non ci sta, quasi la fotocopia di quello annullato contro il Diavolo, e urla in sala stampa: “Regolamento folle rovina il calcio. Il regolamento deve adeguarsi al calcio e non viceversa“.
Napoli-Atalanta 0 a 3. Mastro Gasperini e la Dea hanno dato uno scacco matto pesante al Ciuccio di Conte, tanto da far dichiarare a fine gara al tecnico partenopeo: “sono più forti“. Gasperini è il nuovo Number One degli allenatori del campionato. Plasma calciatori al suo gioco, resuscita altri elementi, gestisce la rosa a disposizione utilizzandola tutta. La Dea ammutolisce il Maradona, ma chi capisce di calcio l’ha applaudita. Conte ha potuto fare poco dalla panchina contro l’aggressione e l’organizzazione tattica degli orobici. A questo punto l’Atalanta non si può più nascondere per la caccia allo scudetto.
Torino-Fiorentina 0 a 1. Povero Toro, scornato un’altra volta tra le mura amiche. Urla la Viola di Palladino che gode per le cinque vittorie consecutive, sette con l’Europa. Altro svarione difensivo dei granata spalanca la strada del successo ai toscani. Vanoli non riesce a dare la scossa e l’assenza di Zapata non è un alibi che regge. Sei sconfitte nelle ultime sette fanno scricchiolare la sua panchina.
Verona-Roma 3 a 2. Kaput Roma: ormai uno shock non solo per i tifosi, ma anche per Juric con la sua panchina tornata in ballo. Il banco giallorosso è saltato nuovamente in contropiede con una difesa in bambola come in precedenti gare. Tre gol per gli scaligeri per cercare di allontanare la zona rossa, il carattere ha fatto la differenza contro la Lupa senza denti. Juric si lamenta dell’arbitraggio: il direttore avrà sbagliato, ma i gol sbagliati dai suoi pareggiano l’errore arbitrale sul gol incassato su pallone inattivo.
Inter-Venezia 1 a 0. Vice l’Inter tirando più volte contro la porta dei lagunari e sbagliando molto. Lautaro toglie le castagne dal fuoco quando si stavano bruciando. I punti sono importanti per Inzaghi, ma non certo per la migliore Inter, ben differente rispetto allo scorso campionato. Pareggia il Venezia in pieno recupero dopo il 90esimo, ma il gol viene annullato per un possibile tocco di mano veneziano che neanche le immagini del VAR hanno chiarito.
Empoli-Como 1 a 0. L’Empoli dopo cinque giornate senza vittorie ritrova il risultato grazie al genovese e genoano Pellegri autore del gol, mentre Belotti suo compagno al Torino è rimasto a cresta bassa rispolverato da Fabregas. Brutto il primo tempo da ambo le parti. Nel secondo tempo qualcosa di meglio dopo il gol di Pellegri, al primo gol con la maglia dei toscani. Nelle pagelle si salva solo il portiere Reina coi suoi 42 anni.
Lazio-Cagliari 2 a 1. La Lazio fa fatica, ma rimane agganciata al terzo posto in classifica dopo otto vittorie tra campionato ed Europa League. I biancocelesti con un ampio turnover trovano subito il gol, ma Nicola e i suoi non ci stanno e pareggiano sul finire del primo tempo. Il solito difetto della squadra di Nicola è fare gioco, ma fare fatica a giocare sulla trequarti laziale. Per un calcio di rigore rimane in dieci al 35’ del secondo tempo e incassa la terza sconfitta consecutiva.
Parma-Genoa 0 a 1. Già scritto tutto nel pezzo di martedì mattina. Oggi è già vigilia di Genoa-Como.
Genoa, 22 anni fa l’addio al capitano Gianluca Signorini – VIDEO