Nella conferenza post partita, mister Gilardino ha parlato di Fabio Miretti in una parte specifica del colloquio con la stampa. Miretti, che ha calciato l’angolo dal quale è scaturita la rete del pareggio, non ha sicuramente giocato una partita positiva, con tanti errori e solo qualche sprazzo di quelle che sono le sue caratteristiche, come un dribbling sulla sinistra con successivo fallo di mano in area di un difensore del Como, considerato non falloso dall’arbitro perché in appoggio sul terreno, e un angolo conquistato ad inizio secondo tempo.

In ogni caso, Miretti è stato inserito ad inizio ripresa e sostituito, tra in fischi, al 94′ di gioco. A spiegare il motivo di questa sostituzione lo stesso Gilardino. “Avevo bisogno di centimetri negli ultimi minuti. Mi serviva Marcandalli, mi serviva mettere un difensore in quel momento. Miretti tutto l’ambiente deve aspettarlo. Ha delle qualità e ci potrà dare una grande mano. Dobbiamo cercare di accompagnarlo e aspettarlo. Arriva da un periodo di inattività. Una volta arrivato, ha giocato subito per esigenze numeriche, ma non era pronto. In quel momento si è sacrificato e ha voluto esserci anche se non era al 100%. Ora non lo sto facendo partire dall’inizio, quindi quando entra se fa qualche errore bisogna cercare di accompagnarlo e di aiutarlo“. 

Una delle immagini della partita, forse non catturata dalle telecamere ma ben evidente dalla tribuna, è stata quella di Badelj, capitano del Genoa, che nel rientrare a centrocampo dopo l’esultanza al gol del pareggio ha scosso, nel vero senso della parola, Miretti, nell’intento di motivarlo per essere entrato nel gol del pareggio. Di lì a pochi secondi la sostituzione. Ma il capitano rossoblù ha voluto trasmettergli fiducia in sé stesso, quella che sembra a tratti aver perso. In ogni caso, la chiosa è semplice: Miretti, perlomeno quello visto alla Juventus, non può essere certo questo.


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