È stata una giornata di calcio angosciosa la quattordicesima di campionato per il malore in campo di Bove, calciatore della Fiorentina, un giovane di 22 anni. Si è creato panico in tutto il mondo del calcio. Auguri di pronta guarigione da parte di chi ama il calcio, anche se i malori in campo di calciatori professionisti in tutto il mondo non sono pochi e lasciano perplessi. Servono poco i comunicati dell’ospedale fiorentino, finita la partita tutti a fare diagnosi confuse. Anche nelle tragedie si inseguono scoop per una cliccata in più.
Il campionato continua con il Napoli mattatore: sotto la cura Conte vince con un solo gol di scarto, ma non perde la compattezza. La Juventus di Motta non svolta: è l’unica squadra imbattuta del campionato, ma non riesce a fare gol facilmente. Tra le inseguitrici la Lazio stecca a Parma, il Milan vince e convince contro l’Empoli, la squadra sorpresa prima del fischio di inizio. Inter, Fiorentina, Milan e Bologna hanno però una partita da recuperare. Speriamo non a fine campionato come la scorsa stagione. Il lunedì sera non stecca l’Atalanta e batte la Roma.
Dal nono al sedicesimo posto in classifica ci sono otto squadre in 4 punti, tutti a caccia della parte sinistra della classifica. In fondo Como e Monza, la più in difficoltà il Venezia con soli 8 punti in classifica.
Non passa indenne nessuna giornata di campionato senza che una squadra prepari il dossier degli errori subiti dalla categoria arbitrale. Nessuno tra Rocchi, la sua commissione e i dirigenti AIA è riuscito a capire i perché di una mancata e giusta comunicazione tra campo e VAR.
Gravina si candida nuovamente a Presidente della FIGC, altro che Del Piero. Il Presidente uscente forte delle poltrone occupate da tempo dai soloni delle categorie inferiori. Annuncia i soliti programmi obsoleti che, appena eletto, senza la partecipazione della Lega calcio di Serie A, andranno in cantina. Ma andiamo alle gare.
Cagliari-Verona 1 a 0. I sardi piegano il Verona in piena crisi, tre ko di fila e panchina di Zanetti per adesso salda, ma in pericolo. Partita avara di gioco e di tiri tra i pali. Nicola gode per i tre punti importanti che lo portano fuori dalla zona rossa.
Como-Monza 1 a 1. Solo un pari nel Derby lombardo che lascia le due squadre in fondo alla classifica. Un punto che non serve a nessuno dei due allenatori. Primo tempo per il Como, secondo per il Monza. Gara da derby nei contrasti e sui ritmi con continui capovolgimenti di fronte, poi nel finale sprecate da una parte e dall’altra occasioni gol facili con Djuric e Belotti.
Milan-Empoli 3 a 0. Nella nebbia si perdono i toscani, entrati in campo con l’idea di non far giocare gli avversari chiudendo tutti gli spazi e lasciando il palleggio al Diavolo. Ci hanno provato gli uomini di D’Aversa dopo i primi due gol si sono affievoliti. Nessun tiro toscano nel primo tempo, cambia uomini d’Aversa e colpisce una traversa che fa impensierire Fonseca tanto da essere ammonito. Ma l’olandese Rejinders a tutto campo lo tranquillizza con la prima doppietta nel campionato italiano.
Bologna-Venezia 3 a 0. Il Bologna c’è, il Venezia alla 33° rete incassata, affossati dalla doppietta di Ndoye e due rigori. Una gondola veneziana piena di dieci sconfitte di cui 4 consecutive, ma nessun dirigente apre bocca sul futuro del tecnico e della squadra. I felsinei di Italiano non hanno incantato e strafatto, ma hanno subito capito che potevano fare il risultato con il passare dei minuti vista l’inesistenza degli avversari.
Parma-Lazio 3 a 1. Respira Pecchia, cade Baroni dopo tre mesi vissuti ad alta velocità. Stanchezza dell’Aquila che ha concesso il bis come in Europa League contro il Ludugorets. Pecchia gode di aver vinto dopo che i laziali hanno tirato 23 volte verso la porta di Suzuki. Vittoria sporca, ma utile dopo 4 KO patiti al Tardini. Polemiche laziali per l’arbitraggio di Zufferli e le decisioni del VAR Paterna.
Torino-Napoli 0 a 1. Non si ferma il Napoli di Conte, vince all’Olimpico Grande di Torino e resta solo in testa alla classifica. Una doccia scozzese il gol di McTominay per il Toro al quarto KO in cinque gare. Spreca tutto il Torino, anche quando i granata sono soli dentro l’area piccola davanti al portiere napoletano, e vengono salvati dalla goleada dal portiere Milinkovic-Savic. Il Toro non si rialza e tutte le colpe sono del Presidente Cairo, che stufo del calcio e delle contestazioni fa il prezzo di vendita dei granata.
Lecce-Juventus 1 a 1. La Signorina si illude nel Salento, al 93’ di gioco Rebic la riporta sulla terra. La differenza, oltre le assenze bianconere, è stata che gli uomini di Giampaolo, rigenerati nel gioco, non si sono mai arresi. Signorina più che Signora vista la giovane età mandata in campo da Thiago Motta. Motta senza problemi in conferenza stampa dice: “è la classifica che ci meritiamo”. Giuntoli corre ai ripari: a gennaio pronto a ingaggiare due nuovi calciatori. Motta categorico: gli servono Ferguson e Zirkzee, quelli che conoscono il suo calcio, altrimenti occorre tempo per imparare il suo modo di giocare. Giampaolo ha rigenerato nel gioco i salentini con il suo marchio del 4-3-3.
Roma-Atalanta 0 a 2. Partita dedicata a Bove cuore giallorosso. La Dea è una macchina da guerra in Italia e in Europa con il suo gioco. Cinica e fortunata, sblocca la gara con un autogol di Celik e vince l’ottava partita consecutiva portandosi ad un punto dalla capolista Napoli. La Roma quindicesima in classifica a due punti dalla retrocessione. Ranieri al suo ritorno all’Olimpico ci ha provato nel primo tempo chiudendo tutti gli sbocchi ai bergamaschi con una squadra compatta e concedendo poco sul piano del gioco, rendendosi pericolosa solamente con tiri da fuori area.
Gasperini in tribuna per squalifica dà ordini al suo vice Tullio Gritti e dopo i primi 10’ del secondo tempo cambia tutto l’attacco. Proprio i cambi sono stati la chiave per vincere la partita. I cambi di Gasperini hanno dato il loro contributo, quelli di Ranieri no. Grande soddisfazione per Zaniolo, autore del raddoppio: dopo essere stato fischiato dal suo ingresso in campo dopo la rete ha festeggiato sotto la curva degli orobici e i tifosi giallorossi hanno dovuto assistere alla festa della Dea e a quella di Zaniolo.
Udinese-Genoa 0 a 2. Vince il Genoa, dà fastidio la vittoria del Grifone ai cronisti che si sono fermati all’espulsione di Tourè dopo tre minuti. Nessuno calcola la gara senza fronzoli dei rossoblù a quarti nel controllare la partita in superiorità numerica. Vieira è entrato subito in sintonia con il campionato italiano dove i risultati arrivano con equilibrio e concretezza. L’utilizzo della qualità a tempo e dei cinque cambi la carta vincente in futuro. Il Vecchio Balordo è vivo e respira, quarto risultato utile consecutivo. Vieira non ha avuto il bisogno di fare il rianimatore. Sta facendo bene il suo lavoro e tutti i calciatori stanno reagendo bene al suo pensiero di calcio.
Questo pazzo, pazzo, pazzo calcio non si ferma più. Stasera già alle ore 18.30 la prima gara degli ottavi di di Coppa Italia tra Bologna e Monza.
Rassegna Stampa del 3 Dicembre, focus su Vieira e le mosse Miretti e Zanoli. Oggi la ripresa