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Pareggio ad occhiali scuri

Non è stato un sabato del villaggio per i tifosi genoani e granata. Genoa-Torino uno zero a zero ad occhiali scuri ai fini del gioco. Squadre spuntate, portieri inoperosi, entrambe le squadre solide nelle due linee compatte a cinque e a quattro tra difesa e centrocampo. Si è visto un codice giallo per gli attaccanti.

Partita bloccata tatticamente, in particolare da Vanoli vista la panchina che scotta. Per tutta la settimana aveva predicato che avrebbe cambiato il 3-5-2 (un 5-4-1 in fase di non possesso), invece è sceso al Ferraris con una sola idea: bloccare a doppia mandata le corsie laterali del Genoa, la fonte del gioco di Vieira nelle due precedenti gare. Sono i numeri della gara i veri cronisti della partita.

Alle statistiche genoane bisogna aggiungere un baricentro troppo basso, probabilmente inaspettato anche dal tecnico. Per i rossoblù a quarti tutto è sfociato in una fase di possesso non  fruttuosa  per mancanza di combinazioni di gioco, profondità, poco pressing,  poco smarcamento degli avanti, poco riempimento dell’area avversaria, senza dimenticarsi di non aver mai visto un dribbling in grado di creare superiorità numerica. Ci si aspettava Messias in campo e a fine gara, su precisa domanda di Buoncalcioatutti, abbiamo capito da Vieira che in settimana farà altri accertamenti diagnostici per qualche nuovo disturbo. Balotelli e Vitinha a tempo limitato spettatori non paganti.

Tre buone ripartenze che avevano trovato il Toro fuori dall’Arena sono state sprecate per passaggio errato, anche in superiorità numerica. A Vieira sono state prese subito le contromisure dal calcio italiano, ma il francese cercherà altre formule per fare gol.

Quando  si ha difficoltà a segnare diventa difficile lottare per qualsiasi parte della classifica, dove i tre punti ontano molto e fanno respirare meglio. Senza fare i “Ghostbusters”, una soluzione davanti deve essere trovata alla svelta.

Vieira si dovrebbe basare fondamentalmente nel cercare le “combinazioni” di gioco tra i vari reparti che sono l’impostazione dinamica della squadra. Combinazioni di gioco assenti contro il Torino. Dopo il primo tempo si pensava che sarebbero stati i cambi a fare la differenza, invece Vieira ha pensato giustamente – e innanzitutto – all’equilibrio. Keep calm Genoani: meglio un punto oggi che una classifica precaria domani, anche se uno “stai tranquillo” non si può dire appieno al popolo genoano alla luce della settimana che dovrà affrontare in attesa dell’Assemblea dei soci di sabato prossimo.

Entrando al Ferraris la paura viaggiava non per la gara da giocare o giocata, ma per tutte le notizie su quello che accadrà al Genoa prossimamente. Tutti facevano domande, tutti  volevano avere risposte serie e concrete sul futuro. Risposte che dovranno arrivare dalla riunione tra CdA e Piccoli azionisti. Non solo paura, anche per colpa di pessimisti con la maglia, la sciarpa, il berretto rossoblù a quarti che creavano malinconia spacciandosi per esperti di finanza e di scatole cinesi,   pronti a fare carceri in aria.

Calma, non è il momento di levare le ragnatele dal soffitto di Villa Rostan per paura che cada. Tocca piuttosto alla Società, come già ribadito varie volte qui, considerare che dovrà fare in modo che sia la comunicazione ad arrivare prima dei pettegolezzi e degli spifferi perché altrimenti si creano atteggiamenti contraddittori, una situazione da amore e odio per la società e per la situazione non aspettata.

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