Come sempre, per tutte le gare che si giocano al Meazza, tutte le squadre della parte destra della classifica fanno appello al “nulla da perdere, tutto da guadagnare”.

La partita con il Torino, anche se scialba, ha ribadito che essenzialmente il Genoa può giocarsela con il Milan, consapevole che vincere è sempre difficile perché oltre il pallone che rotola tante volte sono gli episodi a decidere. Episodi che avevano poco da spartire con il Regolamento del gioco del calcio, in particolare con le big. Il risultato potrà arrivare, come nel passato, per meriti della vecchia truppa consapevole di se stessa, delle sue qualità e delle possibilità.

Il campionato è pieno di insidie e per uscire indenni servono tutte le componenti: in campo, nello spogliatoio e in società. Non si vince solamente sul prato verde, ma trasformando un gruppo più o meno bravo in un team vincente con le solite armi del passato: cuore, gambe e testa. È una Serie A stranissima in cima e in fondo alla classifica. Qualcuno mollerà, ma chi rallenta è difficile da capire dopo 15 giornate di campionato.

Importante che Vieira smussi gli angoli che ci sono, e non sono pochi, in particolare i passaggi facili e le transizioni nelle ripartenze dove si sono sbagliati il tempo e lo spazio: l’ABC del calcio, come già scritto in altri pezzi.

Da Vieira ci si aspetta l’utilizzo della qualità, la cui assenza ha fatto dei danni. Dopo due mesi che sono arrivati gli svincolati e dopo il recupero di almeno tre settimane degli infortunati, diventa non facile percepire che non sono pronti a giocare più di 15 minuti.

Non hanno il ritmo gara? Peccato che la vecchia abitudine di fare partite di allenamento con squadre di categorie inferiori sia andata in soffitta. Solamente giocando contro il  Roccapepe puoi aumentare il ritmo gara nelle gambe e ottenere le combinazioni di gioco tra i vari reparti con modalità più semplici e ripetitive, al di là dei torelli e dei giochi di posizione. Partite anche a porte chiuse, per non intaccare la privacy di questo calcio che alla lunga si accorgerà che l’invisibilità non è un super potere.

Testa bassa e pedalare domani sera a San Siro perché potrebbero esserci le condizioni per accendere le luci colorate di rossoblù. Il Milan è una corazzata, ma in queste giornate di campionato ha sparato anche a salve, sia in casa che fuori. I problemi rossoneri ci sono in società, in panchina e sul campo. Mister Vieira, provaci con il tutto gruppo e non allacciare le cinture  di sicurezza considerando solo la tattica.

Già scritta martedì scorso, solo Paganini non si ripeteva, una frase del Maestro Ferrari alle lezioni agli allenatori all’Università del calcio di Coverciano: “il passaggio laterale prepara, ma è la verticalizzazione che decide“. Formula giusta contro Diavolo dagli spazi larghi? A domani alle 19.45 circa la formazione. Vecchio Balordo non sarai mai solo: anche se lunedì si lavora, attesi 2000 tifosi al Meazza.

In casa Milan, la sconfitta non è stata una cosa di poco conto venerdì sera in casa dell’Atalanta. Ha riaperto scenari difficili per la panchina del tecnico Fonseca. Ai dirigenti rossoneri non è piaciuto, oltre il risultato, anche l’atteggiamento della squadra. La panchina rossonera vacilla nonostante l’impegno del tecnico e le varianti tattiche messe in campo.

Dopo un inizio di campionato non brillante e dopo aver rifilato 12 reti a Slovan, Empoli e Sassuolo tra Champions, Campionato e Coppa Italia, il tecnico in una settimana sembrava aver fatto tornare il sereno a Milanello, ma il secondo tempo  in casa della Dea ha riportato a galla dubbi e riflessioni sul comportamento del team rossonero sul prato verde.

La sconfitta con l’Atalanta ha fatto svanire le speranze, ormai ridotte, di entrare in lotta per lo scudetto spostando l’attenzione verso la nuova formula della Champions dove bisogna superare il turno nei gironi per non incorrere ai playoff, pericolosi per qualificarsi agli ottavi. Il tutto senza dimenticarsi di inseguire una delle posizioni nel campionato italiano che ti permettono di candidarti alla Champions 2025/2026.

Contro la Dea Fonseca ha schierato i titolarissimi come contro il Real Madrid per evitare sbilanciamenti, affollando il centrocampo con Musa, Pulisic, Reijnders e Fofana davanti alla difesa da metronomo. Si è trattato di una operazione per permettere a Leao di svariare e di avere più spazi.

Contro Gasperini è andata male: le rotazioni bergamasche in difesa e in attacco hanno fatto soccombere il Diavolo alla fine. Il Milan nel primo tempo ha giocato in contropiede, nel secondo si era illuso di portare a casa il risultato con la chiusura di tutti gli spazi facendo l’errore di concedere metri alla Dea. Il risultato è saltato per i due gol incassati su palloni inattivi e per mancanza di concentrazione e attenzione di Theo Hernández e compagni.

Fonseca invece ha dato la colpa al direttore di gara La Penna per il primo gol incassato, tanto da essere frenato dagli amici moviolisti. Il Milan in stagione ha conquistato 22 punti ed è settimo in classifica con 6 vittorie, 4 pareggi e 4 sconfitte (24 le reti realizzate e 16 quelle incassate). I rossoneri hanno sempre giocato con il 4-2-3-1 in fase di possesso, 4-4-2 in fase difensiva.

Fonseca rispetto a Pioli utilizza il pressing in altro modo. Il riferimento sull’uomo viene fatto quando il pressing viene portato in alto, invece diminuisce man mano che l’azione si abbassa. La fase di possesso del Milan è scricchiolata quando non ha considerato le caratteristiche della catena di sinistra quella di Theo e Leao. Senza il loro apporto la manovra appare lenta e in fase di non possesso la squadra poco compatta e lunga, in crisi con Emerson Royal sulla corsia destra in difficoltà nel difendere.

Ibra e la dirigenza rossonera sono delusi perché il Diavolo dipende dalla forza di Leao su tutti e non dal gioco di Fonseca. La panchina del portoghese vacillerà se non arriveranno risultati pieni in Champions e Campionato nelle prossime sei gare da giocare. Dirigenza rossonera in crisi per ripianare la restituzione del prestito da 700 milioni di euro a Elliot entro il prossimo agosto.

L’allenatore è in crisi per l’incidente occorso a Pulisic a Bergamo: con la sua uscita i suoi tagli verso il centro e il gioco non si sono visti. In settimana tra gli spazi di tempo, vista la gara di Champions con la Stella Rossa, aveva provato nel ruolo di trequartista alle spalle della prima punta Loftus-Cheek, come a Bergamo dopo l’uscita dell’americano con scarsi risultati, oppure Morata con Abraham prima punta. L’idea più suggestiva Leao con il suo numero 10 sulle spalle dietro Morata con il tridente completato da Musah a destra e Okafor a sinistra. Tutto questo, però, è saltato dopo la partita di Champions.

Contro la Stella Rossa il Diavolo ha vinto la quarta partita in Champions, ma Fonseca  non sarà tranquillo. Oltre a Pulisic si sono fermati per problemi muscolari Loftus-Cheek e Morata assenti contro il Grifone. Anche il gioco espresso è apparso mollo e molte sono state le sbavature difensive contro gli slavi.

Fonseca non lo ha digerito e in conferenza stampa dopo la gara ha tuonato con rabbia contro il comportamento della squadra. Nel calcio e nella vita di una squadra di calcio quando un allenatore parla pubblicamente contro la sua squadra è il prologo di una futura uscita. Fonseca si arrabbia perché in Europa vincono (in palio ci sono premi) e nel Campionato hanno più bassi che alti. La formazione rossonera, anche per questo motivo, si annuncia con sorprese: tanti potrebbero essere i convocati dal Milan Futuro.

Arbitra Guida di Torre Annunziata, 43 anni, consulente commerciale, arbitro internazionale dal 2014. Dal 2023 fa parte della categoria Élite degli arbitri internazionali. Con l’uscita di Orsato di Schio in stagione è stato il direttore di gara italiano più utilizzato nelle competizioni europee con quattro designazioni. Nella massima categoria ha diretto 206 gare. Sei in stagione, mai il Milan. Una invece con il Genoa: la vittoria a Parma del novembre scorso.

Primo assistente Rossi (Biella), secondo assistente Moro (Schio), quarto uomo Zufferli (Udine), VAR Di Bello (Brindisi), AVAR Camplone (Pescara).

Diffidati Milan: Fofana. Diffidati Genoa: De Winter, Martin.