Che campionato. La Champions a metà dicembre incomincia a pesare non solo per le squadre italiane. Juventus, Milan, Roma, Lazio le principali vittime. Solo l’Atalanta e la maestria di Gasperini nel gestire la panchina e i cambi hanno fatto la differenza alla sedicesima di campionato.

Bergamaschi a Cagliari salvati da Carnesecchi, il portiere che insidia il numero uno Donnarumma in Nazionale. L’altra squadra che può giocare su tre competizioni è l’Inter vista la rosa a disposizione. Dea subito coinvolta nel mirino della critica con  polemiche arbitrali nelle ultime tre gare per falli e massime punizioni a favore, anche l’Inter nel mirino della stampa della Capitale dopo il rigore che ha sbloccato la partita. La Juventus non solo fuori dalla caccia allo scudetto, ma anche a rischio per la zona Champions. Il Milan è ottavo in classifica, ma preoccupa di più perché non si capisce cosa vogliono fare la società e Fonseca. Mandare via i reprobi tutti a gennaio? E chi li compra visti gli ingaggi?

Aggiungi un posto alla tavola della Champions con il Bologna di Italiano, che è stato aspettato e ha avuto il tempo per plasmare la rosa messa a disposizione del numero uno del calciomercato, Sartori.

Nella parte destra della classifica tutto ribolle visti i risultati inaspettati di Lecce, Verona e Como. Non sono sicure neanche Udinese, Empoli e Torino a cavallo dei 20 punti. Dai 16 ai 14 punti ci sono sette squadre sull’orlo del terzultimo posto in classifica. In fondo Monza e Venezia, resuscitato grazie il pareggio con la Signora

Il Nuovo Presidente dell’Associazione Italiana Arbitri è Zappi con il 72% dei voti: ha battuto Trentalange. Arbitro veneto fino alla serie D, nell’associazione da 40 anni, Zappi ha avuto come sponsor il Presidente della FIGC Gravina e l’ex arbitro mondiale Orsato, probabile direttore tecnico dell’AIA che deciderà chi sarà il designatore. Rocchi è a rischio? A parole Zappi, nel discorso dell’insediamento, si è detto favorevole al VAR a chiamata affermando: “un errore rifugiarsi sempre nel protocollo”. Zappi, vista l’autonomia conquistata all’ultima assemblea della FIGC, vorrebbe commercializzare su qualche network il dialogo tra arbitro e VAR in occasione della chiamata davanti al video. Prima dell’elezione si discuteva anche di ridurre a 23 arbitri, invece di 48, coloro che dovrebbero dirigere in Serie A, il tutto con un girone di ritorno al peperoncino vista anche la classifica. Ma veniamo ai campi e alle partite.

Empoli-Torino 0 a 1. Non meritavano di perdere i toscani. Il pareggio sarebbe stato il risultato più giusto viste le parate dei due portieri. Un gol da 45 metri invece ha risolto la gara, un gol che gli uomini di D’Aversa hanno beccato in campo aperto. Bravo o fortunato Adams il centravanti del Torino. Poche le colpe del portiere toscano fuori dai pali per contrastare l’avanzata del Toro da solo.

Cagliari-Atalanta 0 a 1. La decima di Gasperini arrivata sull’isola con le stesse caratteristiche delle altre gare. L’utilizzo dei cambi in modo consono della Dea ha affossato il Cagliari di Nicola che come sempre ha sbagliato dentro l’area avversaria il possibile e l’impossibile. Bergamaschi salvati dal portiere Carnesecchi, autore almeno di cinque parate miracolose. La stanchezza dopo la gara con il Real Madrid era nelle gambe della Dea, Gasperini oltre ad essere il più bravo sul piano del gioco è stato in grado di gestirla. Ciò fa paura a chi credeva di vincere il Campionato.

Udinese-Napoli 1 a 3. La rabbia del Napoli dopo aver perso due gare contro la Lazio in tre giorni è scoppiata nel secondo tempo contro l’Udinese. Sotto di uno a zero ha conquistato una vittoria meritata sul piano del gioco. Assente nel primo tempo, Lukaku ha guidato la rimonta anche per demeriti dei friulani che si sono dimenticati della fase difensiva. L’altra carta vincente di Conte è stato il brasiliano Neres, sostituto di Kvara infortunato, una freccia a sinistra. L’Udinese non è stata a guardare, ha forzato il pressing e ha lasciato troppi spazi al Ciuccio

Juventus-Venezia 2 a 2. La pareggite di Thiago Motta allo Stadium incomincia a dare fastidio. Sonori i fischi per un altro punto piccolo, troppo piccolo, tra le mura amiche arrivato sul gong per merito di un calcio di rigore. Quarto pareggio consecutivo contro i lagunari in fondo alla classifica. La rimonta dei veneziani è stata impietosa dopo che la Signora si era illusa del vantaggio. La fase difensiva bianconera si prende dei rischi e il Venezia ne approfitta in particolare sui palloni inattivi. La foto è il pareggio di Ellertsson  con Savona anticipato di testa. I veneti si permettono anche il possesso pallone per arrivare al gol con un secondo colpo di testa su punizione. La reazione del Venezia ha spaventato Thiago Motta e la sua fase difensiva.

Lecce-Monza 2 a 1. Colpo del Lecce, buio pesto per il Monza. Galliani conferma Nesta. La cura Giampaolo funziona e i salentini fanno un passo avanti in classifica. Gara che Mariani, l’arbitro in pole position della Can, ha reso più effervescente assegnando tre rigori di cui due annullati dal VAR.

Bologna-Fiorentina 1 a 0. La vendetta di Italiano nei confronti della ex Fiorentina non mascherata dalla gioia a fine gara, non gradita alla dirigenza viola. Nel derby dell’Appennino il protagonista è sempre Odgaard: vede la Fiorentina e la batte in due anni consecutivi. Italiano per la prima volta vince con una delle cosiddette big in classifica e insidia in classifica la Juventus. Gioca non al meglio la squadra di Palladino, assente per la morte della mamma (le condoglianze di Buoncalcioatutti all’ex calciatore del Genoa). Albert in campo dal primo minuto ha coinciso con la prima sconfitta viola dopo una serie di vittorie.

Parma-Verona 2 a 3. Al Tardini tre punti pesanti in zona salvezza per il Verona che salvano la panchina di Zanetti. Gli scaligeri reduci da quattro sconfitte consecutive raggiungono i ducali al 15° posto in classifica alla seconda sconfitta consecutiva. Contestato il gioco di Pecchia, troppo presuntuoso con le squadre della parte destra della classifica.

Como-Roma 2 a 0. La cura Ranieri non funziona come quella di Juric. La Roma crolla, nel finale la gara di Europa League ha pesato. Il Como e Fabregas mettono in cascina tre punti d’oro, inaspettati, per la classifica. Ranieri malinconico alla fine ha detto che il Como ha avuto più voglia di vincere.

Lazio-Inter 0 a 6. Il posticipo del lunedì sera per merito dell’Aquila, la sorpresa del campionato dopo le eccellenti uscite dal calciomercato e gli ultimi risultati contro il Napoli e l’Ajax, era diventata una gara da scontro diretto. L’Inter, al contrario, non era una sorpresa. Tuttavia, è andato in onda uno show nerazzurro condito da gol: Inzaghi da ex ha fermato l’Aquila. Dopo il rigore concesso dal VAR, Mazzoleni, con Chiffi aveva decretato il fallo di De Vrij, la Lazio è scivolata a terra e non si è più alzata.

Milan-Genoa 0 a 0. Non brinda il Diavolo per il suo 125° compleanno. Brindano Vieira e il Genoa, magari non con Champagne ma con un frizzantino merito di una fase difensiva e di un rinato Leali. Fonseca si è preso il Milan, non si è capito tra i dirigenti rossoneri chi lo appoggia dopo la contestazione non solo verbale, ma con lenzuoli dentro e fuori dalla stadio. La coerenza di Fonseca sarà premiata? Non guarda solamente il nome o la carriera di un giocatore, ma solo alle sue prestazioni in allenamento e durante le gare. Vieira, invece, in quattro gare sulla panca del Grifone senza mai perdere, ma anche senza mai tirare in porta, specialmente nelle ultime due. Sono pochi i 13 gol fatti su 16 gare, di cui solamente 4 nelle ultime 4 partite. Dopo le prime gare Vieira aveva dato l’impressione di voler cambiare l’atteggiamento di Gilardino con il 4-3-3, invece contro il Torino e il Milan un ritorno al braccino corto del passato, prima non perdere, pur avendo a disposizione una panchina che avrebbe potuto far male al Toro e al Diavolo. Difficile giudicare, non vedendoli, se è frutto degli allenamenti. Tra le mura amiche in molti si aspettano dal tecnico francese prima attaccare e poi difendersi.