Da quasi tre giorni Dan Sucu è diventato l’azionista di maggioranza del Genoa, ma gli ultimi resoconti giornalistici che arrivano dalla Romania raccontano di un investimento figlio di una conoscenza sviluppata nei mesi scorsi del mondo Genoa. Una conoscenza passata sotto traccia finché l’imprenditore romeno non ha affondato il colpo a meno di una settimana dall’approvazione della proposta di aumento di capitale da 40 milioni.

Dan Sucu, che in Romania è anche proprietario del maggiore giornale finanziario del Paese, il Ziarul Financiar, proprio alle colonne del quotidiano specializzato ha affidato le prime parole da nuovo azionista di maggioranza del Genoa al suo ritorno a Bucarest. Sucu, infatti, ha seguito l’allenamento di ieri mattina. Successivamente ha avuto un incontro con Vieira, staff tecnico e squadra, dopodiché ha fatto ritorno in patria. Domani difficilmente sarà presente alla sfida casalinga col Napoli.

Mentre è l’attuale CEO Blazquez ad aver risposto questa mattina a mezzo stampa alla reazione di A-Cap rilanciata da Bloomberg, mentre nelle scorse ore sono arrivate le prime dichiarazioni del Presidente Zangrillo, Dan Sucu si è occupato di raccontare ancor più nel dettaglio come è nata questa idea di entrare nel Genoa sottoscrivendo un aumento di capitale.

Il proprietario di Mobexpert, nonché principale azionista del Rapid Bucarest (di cui detiene il 90% delle azioni), ha spiegato quest’oggi che la sua intenzione è di entrare ancor più nel mondo del calcio costruendo “un gruppo multicanale in ambito sportivo che trarrebbe vantaggio da una sinergia verticale“. Ecco perché, dopo la terza squadra di Bucarest, ha osservato per mesi il Genoa, con l’accelerata decisiva arrivata nell’ultima settimana.

Il modello che sto cercando è quello dell’integrazione verticale – ha spiegato Dan Sucu – Nella letteratura sportiva si parla di proprietà multiclub. Abbiamo studiato questo fenomeno in Europa, che è ancora agli inizi. Dal momento in cui ho investito nel Rapid ho pensato che non sarei mai riuscito a costruire qualcosa di veramente speciale con un solo club. La voglia di multicanalità, l’idea di dover partecipare a qualcosa del genere era un obbligo nella mia mente perché i vantaggi possono essere sviluppati all’infinito“.

Attualmente Dan Sucu ha due squadre, una in Italia e l’altra in Romania, e come sottolinea il quotidiano sono da considerarsi una squadra che prende parte ad un campionato di massimo livello in Europa (il Genoa) e un’altra che partecipa ad un campionato di medio livello, seppur in crescita (Rapid Bucarest). “Possono sostenersi facilmente a vicenda, ma ciascuno dei club deve essere guidato molto bene da un punto di vista manageriale spiega Sucu al Ziarul Financial E allo stesso tempo essere guidato in modo responsabile, essere sostenibile, essere in grado, in un periodo di tempo ragionevole, di raggiungere e coprire le spese dell’attività attuale. Nell’idea di consolidamento, se vuoi riuscire ad acquistare un prodotto, ad esempio, ad un prezzo molto buono, in modo da poterlo poi offrire al cliente ad un prezzo molto buono, devi comprare volumi molto grandi. Quello che sta succedendo in Europa, in tutti i campionati, è che ci sono tanti club che vengono guidati in modo irrealistico dal punto di vista economico. Ci sono spese irrealistiche rispetto ai risultati e alle capacità economiche“.

Dan Sucu, peraltro, non fa mistero di aver seguito per molto tempo la rete multiclub 777 e di averla trovato interessante, cercando di mettersi in contatto con loro, senza però vedere concretizzate queste sue richieste, complice anche la situazione andata precipitando da maggio scorso ad oggi. Dopo aver osservato l’intera rete di club che componevano il 777 Football Group, l’obiettivo si è focalizzato sul Genoa. “Volevo realizzare questa partnership con il club genovese e ho contattato la dirigenza del club per discutere come avremmo potuto realizzare la partnership – spiega ancora Sucu – Li ho contattati in estate, sono venuti fin qui, hanno guardato tutto quello che abbiamo nel settore giovanile e nella nostra squadra. Man mano che andavamo avanti, abbiamo anche provato qualcosa di concreto che non ha funzionato per noi, cioè la possibilità di un trasferimento diretto del giocatore (Melegoni, ndr). Siamo rimasti in contatto e ad un certo punto siamo stati informati dal consiglio di amministrazione di Genova che c’era questa richiesta di aumento di capitale. L’investimento avviene sotto forma di aumento di capitale, il club ha emesso nuove azioni che noi abbiamo acquistato. Sono 40 milioni di euro, siamo arrivati ad una percentuale del 77%. C’è un cash-in, cioè non abbiamo acquistato azioni da qualcuno. Al Rapid Bucarest ho fatto la stessa cosa, ho investito strada facendo“.

E infatti oggi, dal 50% iniziale di qualche anno fa, è arrivato al 90% del pacchetto azionario del Rapid Bucarest. Ma quali idee ha, nel breve termine, per il Genoa? “Il Genoa conta sui 40 milioni di euro che arrivano da me adesso – spiega Sucu – Dovrebbe riuscire, in un periodo di tempo ragionevole, un anno, al massimo due, ad equilibrarsi dal punto di vista economico e a stabilizzare senza problemi ciò che ha già realizzato l’anno scorso, cioè a trovarsi a metà strada della classifica, intorno al 10° posto. Questo è l’obiettivo che mi hanno presentato i dirigenti dal punto di vista economico, sportivo e insieme all’allenatore, ed è un obiettivo con il quale, dal mio punto di vista, sono d’accordo”.


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