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Realtà romanzesca al Ferraris

Genoa-Napoli: partita da Grifoni in tutto e per tutto. Esiste una logica del paradosso nel comportarsi con leggerezza tra Genoa e Napoli, che ha giocato solamente il primo tempo e si porta sotto il Vesuvio tre punti. Genoa prudente messo sotto nel primo tempo per coesione di squadra e articolazione di reparti, non riuscendo a contenere.

Nel secondo tempo le parti si sono invertite con il Vecchio Balordo a sciabolare in avanti e il Napoli ad arretrare, con passaggi al portiere e perdite di tempo in occasioni di falli laterali, corner e battute di falli.

Nel primo tempo con il sale sulle ali i Grifoni non sono riusciti a contrastare il Napoli di Conte, il suo pressing ultra offensivo, la sua fisicità e il suo palleggio. Un Genoa così  nettamente in balia dell’avversario al Ferraris difficile da ricordare.

Il Genoa è una coperta corta: se non gioca Thorsby, come sottolineavano i commenti nell’intervallo, prende gol di testa. Con Morten “2” in campo al Genoa prevale la fase difensiva su quella offensiva.

Meno male che il secondo tempo ha cancellato fin dalla prima azione e poco dopo, con il gol  di Pinamonti, la brutta figura della prima parte di gara. 

Il Vecchio Balordo ha spadroneggiato, lottato, fatto il pressing che non aveva fatto nel primo tempo facendo arretrare il baricentro partenopeo con il risultato, dopo 17 giornate di campionato, che Meret uscisse da migliore in campo e Leali quasi disoccupato anche per la scarsa mira con i piedi dei napoletani.

Il pareggio sarebbe stato più che meritato per Vieira e la sua banda, che ha offerto al popolo genoano nel secondo tempo musica rock suonata all’unisono con le due gradinate,   annichilendo i tenori di Conte che nel primo spocchiosamente hanno cercato il palleggio sicuri della goleada.

Anche Conte ha sofferto il secondo tempo del Genoa: “Abbiamo fatto l’errore di farli rientrare in partita. Nel primo tempo non c’è stata partita, ci siamo cullati, forse il più bello da quando siedo  sulla panchina partenopea. Abbiamo subito  un tiro e dopo il gol genoano nei primi minuti della seconda parte che ha riacceso l’entusiasmo dei tifosi in questo stadio inglese”. Conte nel secondo tempo ha detto che sono stati passivi dimenticandosi che la passività del Grifone nel primo tempo li ha fatti apparire il Brasile di Didi, Vavà, Pelè e compagnia.

Vieira ha colto di sorpresa con la formazione iniziale e Vitinha come attaccante aggiunto, anche se ha lavorato molto in fase di ripiegamento. Ha messo in mediana con caratteristiche da mezzala Miretti, più avanti che dietro, e il centrocampo Badelj e Frendrup sono andati in apnea.

Di positivo bisogna estrapolare il fatto che, anche dopo uno scontro difficile con una pretendente allo scudetto, dopo 487’ minuti di gioco la squadra del tecnico francese ha incassato quattro gol, ma non ancora su azione degli avversari: contro il Cagliari due calci di rigore, contro il Napoli due gol subiti da palloni inattivi con relativo controllo al VAR per spinte di Lukaku e Rrahmani.

Il Napoli nel primo tempo ha stupito tenendo il campo con l’autorità della compagine di classe, tecnicamente impostata al meglio, solida in tutti i reparti, agile in mediana e geniale in prima linea. Nel secondo tempo in apnea per meriti del Genoa e non suoi demeriti.

Il secondo tempo ha fatto vedere che se il Genoa, anche prima dei cambi che sono entrati con la mentalità giusta dentro il gioco, spinge e attacca, scegliendo l’unico criterio utile nella preferenza dell’assetto tattico, ossia la superiorità, questa può dare fastidio e i vari Vitinha, Pinamonti (6 gol), Ekuban, Balotelli possono cambiare l’esito delle gare.

Vieira e lo staff dopo il secondo tempo contro il Napoli potrebbero studiare altro schema tattico, difendersi e attaccare salvaguardando il centrocampo con altre soluzioni viste le caratteristiche dei calciatori a disposizione

Il modulo più confacente che Vieira e il suo staff avranno già studiato potrebbe il 4-3-1-2, con una mezzala alle spalle delle due punte o il 4-2-3-1 schierando cinque centrocampisti (su due linee). Probabilmente sono “fanfaluche”, così avrebbe scritto il grande Brera di un cronista sportivo. Il secondo tempo disputato dal Genoa contro il Ciuccio, in ogni caso, può ben decidere il futuro del campionato.

Quello che devono mettere sotto l’Albero di Natale i tifosi del Genoa non è la classifica attuale ma sono il gioco, i tiri in porta, un buon viatico che porta al 2025 giocando tre gare (due in trasferta con Empoli e Lecce) e una in casa (contro il Parma) per  dare una svolta.

Usciti dal Tempio dovrebbe essere rimasta nella testa di tutti una solo foto: il Genoa ha disputato un buon secondo tempo, ha creato tante azioni da gol rispetto al passato e non ha preso gol su azione.

Invece le discussioni sono state sul passaggio delle azioni dai 777 a Sucu. Tutti affermati giuristi o consulenti di revisione. Semplicemente il Genoa ha emesso nuove azioni d’accordo tra tutti i componenti del CdA e i piccoli azionisti, con il consenso anche di chi controllava le azioni dei 777. Operazione non fatta da un giorno all’altro, ma con la consulenza di avvocati e giureconsulti, compreso il diritto di prelazione libero.

I componenti del CdA e l’Amministratore delegato hanno richiesto l’aumento di capitale  prima ad A-Cap, che ha risposto di non essere in grado e di poter ottemperare fino a fine gennaio e dopo deliberarlo. Il Genoa aveva bisogno di nuove risorse prima della fine del 2024.

Sucu non è arrivato in 48 ore perché avrà dovuto prima controllare le finanze che girano intorno al Genoa. È stato colpito che il Genoa attualmente abbia circa 80 milioni di entrate correnti: diritti tv, biglietteria, in particolare sponsor e marketing seguiti dal Direttore Generale Ricciardella e i giovani operatori. Insomma, qualcosa di positivo per il sostentamento.

Adesso si dovrà formare un nuovo Cda, quelli attuali avranno presentato le dimissioni come giustamente prescrivono le leggi nei cambi societari. Sucu, ora azionista di maggioranza, potrebbe confermare il vecchio CdA oppure cambiarlo aumentando il numero dei componenti o aggregando uomini del suo gruppo.

Genoani, godetevi il Santo Natale e il secondo tempo giocato contro il Napoli. Il Genoa non è stato a guardare, non ha subito senza impegnarsi ma ha contrattaccato con mordente, con la Dea Eupalla che non l’aiutato nei tiri verso la porta napoletana.

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