Un sabato da favola per i 4000 e più genoani presenti al “Castellani” di Empoli. Avevamo chiesto botti anticipati e sono arrivati per salutare il 2024 con due reti, un rigore parato e 19 punti in classifica. Partita da vincere ed è stata vinta con merito.
Nei primi 45’ di gioco, molto tattici, entrambe le squadre apparivano con tanti tremiti senza rischiare nulla e senza rischiare di farsi male avendo un solo obiettivo: non lasciare spazi alle ripartenze. Primo tempo molto bloccato, neanche un’azione da gol e solo tiri innocui.
Empoli-Genoa ha messo fin da subito in mostra squadre bloccate e i numeri dell’intervallo hanno confermato il pareggio in tutto per tutto. Entrambe le squadre nel primo tempo hanno premuto poco, ma il Vecchio Balordo ha avuto la meglio sui palloni vaganti.
La differenza nel primo tempo è stata fatta da due dribbling, quello di Zanoli alla prima occasione sfuggito alla bollatura ad uomo di Pezzella, e quello di Vitinha, che cresce gara dopo gara, sfortunato sul finale di gara per il gol mancato per merito di Ismajli.
Nove punti per Vieira dal suo arrivo. E i punti arrivano quando la squadra è compatta. Per il tecnico francese contano poco i nomi e i cognomi: devono giocare in undici, ma in campo devono sembrare il doppio.
In ogni intervista cerca di far capire che vuole dare una percezione logica a tutta la squadra e farlo sotto la Lanterna non è facile visto che ognuno farebbe una formazione diversa, anche se non razionale. Vieira nel secondo tempo ha fatto vedere che oltre lo schema contano le idee e lo ha fatto vincendo una partita tattica a scacchi con D’Aversa.
Dopo un lungo consulto con gli analisti ha messo in campo tre cambi in una sola volta, come fece ad Udine per mantenere il risultato. D’Aversa ha provato a giocare alla brasiliana con quattro attaccanti, ma solamente un errore di scalatura della difesa genoana gli ha permesso di illudersi di pareggiare.
Vieira è ancora alla ricerca di una strategia ottimale che crei situazioni di vantaggio numerico in ogni zolla del campo. Tale strategia sarà ottenuta quando tutti saranno al pieno della forma. Il fiato e la corsa sono fondamentali e sono le basi su cui costruire il gioco, anche se poi serve la tecnica per far la differenza.
Alla luce di queste considerazioni, tutte estrapolate dalle interviste di Vieira nelle conferenze stampa, si capiscono le formazioni mandate in campo dal tecnico francese. Il Vecchio Balordo dovrebbe essere sulla buona strada per completarsi e lo farà quando, oltre a chiudere gli spazi in fase difensiva, operazione attualmente già più che buona, li cercherà in fase offensiva.
Bene Vieira nel completamento strategico della partita, prima e durante. Una dinamica troppo importante e decisiva per il futuro del campionato. Gara dopo gara, il trainer francese conosce la squadra e il cambio di Thorsby con Masini ne è la prova.
Nel campionato italiano le partite non si vincono solamente con le strategie iniziali, ma anche ridisegnando, in particolare con i cambi, il cuore del gioco e la fase offensiva.
Diamo il benvenuto al 2025. Pieno di cose che non ci sono mai state. Con la speranza che finiscano guerre, minacce atomiche, catastrofi meteorologiche per colpa del cambiamento climatico. E anche per il Genoa non dobbiamo avere paura di gridare “BUON 2025”.