La Lanterna ha brillato per il Genoa nel 2024 superando tante vicissitudini più all’esterno che sul terreno di gioco. Come sempre nel nuovo calcio le speranze sono una buona colazione, ma con il cambio di proprietà tutti sperano in una buona cena. Altra cambiale per il Vecchio Balordo tratta sull’avvenire.

Vasco Rossi cantava che “le fantasie possono volare“. Queste fantasie possono verificarsi  anche in Salento domani pomeriggio. Non sono immaginazioni, ma qualcosa di già visto nelle ultime gare, con un fine d’anno in compagnia di un Grifone in volo.

Il Genoa ha un nuovo azionista di maggioranza, qualcuno che ha un nome e cognome e non un fondo o una holding, pieni di scatole cinesi che si possono chiudere sbagliando investimenti. Adesso si possono aprire facendo quelli giusti.

In campo si è accesa la luce con i recuperi dall’infermeria, peccato per i bis di Ekuban e Norton-Cuffy appena rientrati. Il tutto, infortuni a parte, potrebbe diventare più luminoso senza avere la presunzione di abbagliare.

Il Grifone va avanti come sempre da tempo fidandosi dei valori dei giocatori in rosa che calcano i prati verdi e che sono seduti in panchina (allenatore, staff, sostituti). Le ambizioni devono poggiare su importanti e solide basi in osmosi con la società.

Siccome il calcio non è una scienza esatta, quello del Genoa viene alimentato dopo i botti di Capodanno anticipati a Empoli. La speranza è che, semplicemente giocando da squadra e con i margini di crescita visti nelle ultime gare, anche nella Calza della Befana ci sia del carbone bianco e che ci sia in anticipo anche a Lecce per i tifosi genoani, che in pullman si faranno 20 ore di viaggio andata e ritorno.

Vieira proverà a mettere in campo un gioco equilibrato tenendo conto delle due fasi di gioco in un elastico adattarsi ad ogni atteggiamento avversario senza squilibri e con razionalità in base alle caratteristiche tecnico-tattiche e di personalità dei calciatori a disposizione.

Senza dimenticarsi, oltre la tattica, che per sfruttare tempo e spazio deve essere il calciatore in campo il vero protagonista in ogni fase della partita decidendo cosa fare. Grifoni a Lecce, serviranno attenzione e compattezza sfruttando il momento giusto per colpire negli spazi che le squadre di Giampaolo concedono per la frenesia di fare gioco.

Vecchio Balordo barra dritta e rotta giusta. Chissà se la Befana non possa essere Balotelli. Formazione come sempre un’ora prima dell’inizio su Buoncalcioatutti.

In ottica salvezza, prima pesante sconfitta a Como per il Lecce dopo quattro vittorie con Cagliari, Verona, Venezia e Monza. Non è da poco ai fini della classifica avulsa a fine campionato. Gotti licenziato il 24 novembre ne ha vinte due, Giampaolo subentrato  altre due con Venezia e Monza, una fuori e l’altra in casa.

Lecce a 16 punti in classifica, nove con Gotti e sette con Giampaolo in cinque gare. Complessivamente 4 vittorie, 4 pareggi, 10 sconfitte, 11 gol fatti e 31 incassati.

Nell’ultima sconfitta con il Como, sempre in balia dei lariani, i salentini hanno corso a vuoto   perdendo molte energie fisiche. L’alibi delle assenze, in particolare in difesa dove c’erano giocatori adattati ai ruoli difensivi, e la qualità assente non hanno aiutato.

Tradendo i suoi dogmi di calcio, sotto di 2 a 0, Giampaolo ha cambiato la difesa da quattro a tre con Coulibaly centrale di difesa, che nasce centrocampista ed era stato il migliore di quelli schierati, ma il risultato non è cambiato sul piano del gioco con il Como padrone del campo.

Il tecnico leccese nelle ultime quattro gare ne ha perse tre, due con le romane e l’ultima sulle sponde del Lario, ma ha risollevato la classifica battendo il Monza. Il Lecce inseguiva la salvezza con Gotti cercando di più l’equilibrio, mentre con Giampaolo spinge di più come nelle caratteristiche del tecnico.

Gotti giocava con il 4-2-3-1, Giampaolo con il 4-3-3: la differenza sono i gol realizzati. Cinque reti con Gotti nelle dodici gare in panchina, sei con Giampaolo in meno della metà.

Il tecnico tornato in panchina dopo due anni di esilio ha sempre utilizzato 4-3-2-1, virando sul 4-3-3 quando ha avuto a disposizione un sola punta per il suo gioco , Krstovic, e non sembra disposto ad inizio gara a far giocare l’altra punta Rebic. Gli infortunati sono pesanti per il gioco di Giampaolo. Su tutti c’è Banda in attacco, ma si contano anche Gaspar in difesa e Berisha quasi recuperato. Domani rientra dalla squalifica il difensore Guilbert.

Giampaolo dalle sue squadre ha sempre voluto una identità precisa, possesso, pressing offensivo, difesa alta ma negli ultimi licenziamenti con Torino, Milan e Sampdoria tutto questo non è stato coniugato con i risultati. Oltre attaccare gli avversari  hanno approfittato degli spazi avuti a disposizione tra le linee e alle spalle della difesa, andando in difficoltà e non riuscendo nel primo pressing, lasciando scoperte le fasce e costringendo gli uomini di centrocampo e i terzini a fare straordinari.

L’obiettivo salvezza del Lecce nelle 18 gare di campionato è passato dal “Via Del Mare” davanti al proprio pubblico. Dodici dei sedici punti, ovvero il 75%, ne sono la conferma. La formazione dei salentini è tutt’oggi con ballottaggi in difesa e a centrocampo.

Arbitro sarà Livio Marinelli di Tivoli. Quarantenne maresciallo dell’esercito italiano. Debutta in Serie A nel 2017, ma viene inserito nell’organico di A e B nel 2020.

In stagione ha diretto 7 gare in Serie A e 3 in Serie B. La prima con il Lecce, la seconda con il Genoa, il pareggio 0 a 0 contro il Torino del 7 dicembre scorso. In carriera 10 gare con il Lecce: 3 vittorie, 5 pareggi e due sconfitte. Con il Grifone 9 gare: 4 vittorie, 2 pareggi 3 sconfitte.

Diffidati Lecce: Rafia. Diffidati Genoa: De Winter, Martin.