Probabilmente è la prima volta che al giro di boa del campionato non si possa decretare il Titolo di Campione d’inverno. Troppe le gare da recuperare, la prossima settimana quelle dei reduci della Supercoppa che ha scandalizzato anche gli arabi per il gioco visto. A seguire l’Inter ne dovrà recuperare un’altra di partita, quella con la Fiorentina, che ripartirà dal 17′ di gioco. Visti i tempi della Lega Serie A e della FIGC, sarà il titolo di Carnevale? La Lega Serie A coccola di più l’Arabia e i suoi dollari che il campionato italiano e la FIGC si accolla. Perché la Supercoppa nel deserto non è stata giocata prima dell’inizio della stagione?

Il problema continuerà perché Gravina sarà nuovamente Presidente FIGC per la terza volta,  difficilmente le altre poltrone in seno al Parlamento del calcio italiano non saranno occupate dai soliti che ormai hanno sfondato le poltrone di Via Gregorio Allegri. Il campionato mozzato, incompleto alla 19° giornata, certifica che per lo scudetto ormai è una questione tra Napoli, Atalanta e Inter.

Lazio, Juventus, Fiorentina, Bologna, Milan sperano di rimanere nelle otto posizioni che ti permettono di giocare in Europa nel 2025. In fondo è bagarre dall’undicesimo posto del Torino al terzultimo del Lecce. In questa fascia ci sono otto squadre in quattro punti. Appare distanziato il Monza a 10 punti, ma il Verona dello scorso anno alimenta speranze. Dipenderà da Galliani se vorrà fare investire la famiglia Berlusconi. Nel frattempo, un’altra squadra italiana passa ad un fondo americano ed è il Verona. Ma andiamo alle partite sul campo.

Venezia-Empoli 1 a 1. Tanti rimpianti in casa Empoli per il suo portiere, il peggiore in campo da “Gialappa’s“, e per quello avversario, il migliore. Questa la sintesi di Venezia-Empoli. Un pareggio importante per D’Aversa dopo tre sconfitte consecutive che mantiene le distanze dalla zona rossa. Un punto per i lagunari che non li porta fuori dalla zona retrocessione.

Fiorentina-Napoli 0 a 3. Il Napoli strapazza la Fiorentina vittima degli errori della sua difesa. Ogni errore è costato un gol a Palladino, che dovrà rendersi conto della rosa a disposizione. Senza Bove un punto nelle ultime quattro gare e un neo non da poco da risolvere vista l’abbondanza di qualità a disposizione. Voleva sorprendere Conte giocando con la difesa a tre, considerate le assenze di Kvara e Politano. Bella gara vista al “Franchi” con la solita differenza che viene fatta dalle squadre di Conte, quella di essere cinici, solidi, spietati. Partenopei alla quarta vittoria consecutiva, ancora con un portiere come Meret che fa il “para tutto“. I 44 punti in 19 gare dopo il campionato dello scorso anno non erano preventivati sotto il Vesuvio. Napoli in testa alla classifica in attesa di festeggiare il titolo di campione d’Inverno se la Dea, di ritorno dal deserto, non farà risultato con la Juventus e l’Inter non vincerà le due gare da recuperare.

Verona-Udinese 0 a 0. Perfetto equilibrio, neanche la superiorità numerica ha fatto fare il risultato da tre punti ai friulani. Bella gara, giocata a viso aperto, ma con mancanza di gol. Il Verona si gode il punto e ringrazia il portiere Montipò dopo le tante sconfitte casalinghe e lascia tranquilli i friulani a 25 punti alle spalle del Milan. Friulani che macinano punti in trasferta da quattro gare.

Monza-Cagliari 1 a 2. Vittoria pesante per il Cagliari per risalire la china della salvezza. Monza sempre più  in fondo alla classifica, tanto da far tuonare il neo allenatore Bocchetti: “bene chi ci sta . Chi non ci sta faccia i bagagli e vada via“. Nicola sorpassa Giampaolo e lascia il terzultimo posto in classifica. Gara alla pari, anche se i sardi avevano effettuato il sorpasso facendo fatica fino a quando il “mulo” D’Ambrosio, scalciando da terra Mina nelle parti basse, non ha lasciato il Monza in dieci. Monza che, a quel punto, si è sciolto.

Torino-Parma 0 a 0. Ennesimo pareggio, quarto per il Toro dentro lo Stadio Olimpico Grande Torino. Dalla fine di ottobre i granata non riescono a vincere tra le mura amiche. Difficile abbattere il muro di Pecchia e dei suoi ragazzi con il portiere Suzuki protagonista. Quando il Parma è salito d’intensità, il Toro ha sofferto. Vanoli ha schierato quattro punte, ma non sono bastate. Mihaila dei ducali un solo tiro e un palo. Pecchia, salvato dal portiere, chiede rinforzi.

Roma-Lazio 2 a 0. Roma Capoccia, Lazio capocciata contro la strategia di Ranieri al quinto derby vinto. Ha guidato la Lupa alla vittoria nel primo tempo. In gol capitan Pellegrini, da “Calimero” con le valige pronte in questo calciomercato al battere il cinque con tutti i capi ultras giallorossi. Per Baroni altra gara da dimenticare. La lezione dell’Inter non è servita nulla. Il 4-2-3-1, tanto coraggio e poco equilibrio, come contro il Biscione è stato un autogol tattico servito a Ranieri e al suo gioco, che ha bloccato Rovella e Guendouzi nel cuore della partita. Vero derby prima, fuori dallo Stadio, e dopo con le coreografie. Pairetto richiamato al posto di Guida influenzato ha sbagliato estraendo troppi gialli, nove, mai doppiati e nella rissa finale espellendo solamente il calciatore laziale. Era più giusto mandare negli spogliatoi anche il romanista.

Lecce-Genoa 0 a 0. Lecce dal tanto possesso, che non è servito a nulla. Il punto serve più a Vieira e al Genoa che ai salentini terzultimi in compagnia del Cagliari. Genoa che manda in archivio un 2024 dove soffrire e anche piangere ha significato vivere, non solo sul campo ma anche di fronte a tutte le chiacchiere che sono girate (anche alimentate a sproposito) sul futuro della società.  Pazzesco 2024 per chi ha nel cuore il Vecchio Balordo. Alla resa dei conti sul campo, eccetto l’autunno costellato da troppi infortuni, più luci che ombre con una salvezza conquistata ai margini della parte sinistra della classifica. Ora la barca si è rimessa in carreggiata e si aspettano le mosse del nuovo azionista di maggioranza – già molto presente in società con l’invio di suoi uomini – per capirci di più. Si attendono, quindi, le prossime decisioni sull’assetto societario, oltre che in sede di calciomercato.

Bene Vieira per 10 punti conquistati e per la difesa titolare del passato ritrovata pronta a fare scattare la scintilla in fase offensiva, anche se i muscoli della qualità continuano ad essere deboli non reggendo il fatto di giocare tante gare di seguito. È successo a Messias con Gilardino, si ripete con Vitinha.

Il dubbio è questo presunto duello tra Vieira e Balotelli, che si sviluppa sui social più che dalle parole dei due protagonisti. Ogni partita con Balotelli in panchina nascono nuovi dubbi. I preliminari alla conciliazione ci sono stati. Adesso non bisogna eseguirli male per non avere deplorevoli e inaspettate conseguenze. Vieira farà giocare Balotelli? A quel punto, come sempre, sarà il prato verde a sciogliere ogni eventuale dubbio. Tocca a Supermario calarsi nel copione del tecnico francese e nel gioco di squadra agendo con i compagni per raggiungere un obiettivo condiviso.

Ora prima di ritorno e recuperi. Inter-Bologna lunedì 13 gennaio; Como-Milan e Atalanta-Juventus martedì 14 gennaio.