Prima non prenderle! Poi imperativo vincere. Terzo? Non c’è un terzo punto, i primi due hanno già detto tutto e sono parole e musica di Enzo Bearzot prima di Italia-Brasile del 5 luglio 1982. È quello che proverà a fare Vieira domani pomeriggio all’ora di pranzo contro il Parma.
Nelle sette gare sulla panchina del Genoa il gioco di Vieira è considerato difensivo, con la prima attenzione al non far tirare in porta gli avversari. Operazione riuscita perfettamente con i cinque gol incassati di cui due su rigore all’esordio con il Cagliari. Il rovescio della medaglia è averne realizzati 5, di cui 4 vincendo due gare importanti in trasferta a Udine ed Empoli, una sola sconfitta casalinga con il Napoli, tre pareggi da 0 a 0.
Dal suo arrivo ha cercato la soluzione più giusta in base agli uomini che aveva. Partendo da un buon portiere (Leali) e da una coppia di centrali forti (Bani e Vasquez) cercando subito di non sbagliare la costruzione. Operazione riuscita alla luce dei dieci punti accumulati nelle sette gare.
Il Vecchio Balordo nelle 19 gare giocate è la penultima squadra per reti realizzate (16). Nel calcio dei grandi allenatori si è visto vincere con tanti gol realizzati, ma talvolta anche con pochi. Contano soprattutto i pochissimi gol incassati. Vieira ha la sua forza nella flessibilità. La squadra sarà sempre perfettibile, sempre in discussione, cercando a tutti i costi l’equilibrio.
Vieira ricerca la continuità per una vera svolta. Ha rapidamente impresso il suo stile alla squadra, enfatizzando solidità difensiva e organizzazione tattica, ma nonostante i progressi difensivi con il suo staff riconosce la necessità di migliorare l’efficacia offensiva della squadra, sottolineando l’importanza di creare più occasioni da gol. Ci ha provato aggiungendo altri attaccanti vicini a Pinamonti, ma è stato sfortunato come chi lo ha preceduto dovendo combattere con le ricadute degli infortuni di Ekuban, Vitinha e Messias.
Contro il Parma, oltre portare con sé la chiara idea di gioco, serviranno una squadra corta, compatta, votata al fraseggio con sovraccarico delle corsie laterali. Una squadra che potrebbe cercare una filosofia nelle verticalizzazioni facendo coesistere la fisicità di Pinamonti e quella di Balotelli? Se dovesse succedere l’idea precedente non toccherà solamente a Vieira dare la scossa, ma anche ai due attaccanti giocando in modo dinamico e fluido e non in modo statico, cioè da squadra.
La produzione offensiva evidenzia tante difficoltà nella concretizzazione del Grifone. Oltre essere penultima nelle reti realizzate, la formazione rossoblù è tra le ultime posizioni per la percentuale di fare gol nelle occasioni create, in ritardo nei passaggi filtranti per ingressi nelle aree avversarie e per tiri da fuori area, calci punizione diretti non lontani dai 16 metri dell’area di rigore avversaria. Vieira e il suo staff, analizzando tutti i dati, cercheranno di stabilire una base stabile su cui sviluppare ulteriormente il gioco offensivo.
Per fare meglio e ancor di più e per aiutare Vieira dovrà essere la società in questo calciomercato di riparazione a migliorare le zone di campo dove le carenze sono importanti, in particolare le carenze dal punto di vista della qualità in costruzione, che permetterebbe di migliorare la fase di finalizzazione.
Volendo giocare con il 4-3-3, il tecnico del Genoa ha chiesto due esterni alti al calciomercato. Tanti i nomi che circolano, ma tanti i concorrenti per accaparrarsi Ngonge del Napoli o Soulè della Roma. Sono tutte operazioni difficili. Il club rossoblù cerca qualcuno pronto a giocare soprattutto a sinistra, ma anche a destra, questo perché a destra Vieira vede bene Zanoli.
Buoncalcioatutti riceve dall’estero altri nomi monitorati, dalla Saudi Pro League, dall’Inghilterra e da altre parti d’Europa. Nomi che non divulghiamo come sempre per un semplice motivo: non creare aste tra le società. Appena esce un nome o cognome inedito non solo i tifosi, ma anche altri direttori sportivi vanno sui siti specializzati.
Domani alle 12.30 con la focaccia in mano gli oltre 30.000 dentro il Tempio aspettano la prima vittoria contro il Parma, un punto sotto in classifica con 34 reti subite in 19 gare e molte reti incassate scaturite da cross e giocate avversarie dalle corsie laterali. Formazione come sempre alle 11.30.
Guardando un attimo al Parma, Pecchia a Torino ha avuto una squadra molto rimaneggiata (9 assenze) ed è passato con facilità dal 4-3-3 al 4-2-3-1 al 4-4-2, in tempo per portare a casa il pareggio con più equilibrio quando ha capito che il Toro entrava nella sua metà campo e sulle corsie laterali come una lama nel burro.
Spaventi per i ducali troppo fragili in difesa e sulle corsie laterali. Al Torino bastava un passaggio semplice dal centrocampo o un cross per mettere in crisi e in soggezione i ducali, salvati da Suzuki, un portiere con poco stile ma tanto coraggio. Dopo la fatica nel primo tempo il Parma si è compattato e al Toro è diventato difficile schermare gli emiliani, in particolare per la posizione di Hernani battitore libero davanti alla difesa in una sorta di 4-1-4-1 con il compito di non ballare sulle corsie laterali.
Il Parma è la seconda partita che non subisce reti in campionato, ma sin qui è stata una delle peggiori difese del campionato, con un tabellino di 4 vittorie, 7 pareggi, 8 sconfitte conditi da 25 reti realizzate e 34 incassate. Dei nove calciatori in infermeria in Piemonte l’assenza più importante è quella di Bernabè, al quale si era aggiunta quella di Man.
Con pochi esterni il gioco di Pecchia si è rivolto al gioco del pallone lungo nella metà campo avversaria con poco successo nel primo tempo. Bonny subentrato con il suo metro e novanta ha rivitalizzato l’attacco emiliano anche perché il Torino alla ricerca del gol si era schierato alla brasiliana col 4-2-4, senza averne i soggetti.
I ducali sono arrivati dalla promozione in A con l’idea di giocare un calcio eclettico con la presunzione di vincere i duelli individuali in particolare sulle corsie laterali per cercare di attivare le combinazioni di gioco sulla trequarti. La sorpresa è riuscita nella prima parte di campionato sfruttando lanci lunghi in profondità e aperture improvvise sulle fasce o cambi di gioco per attivare il lato debole.
Mihaila e Man sono stati i protagonisti sulle corsie laterali con i loro dribbling, tutto l’ingranaggio a poco a poco si è spento dopo l’infortunio di Bernabè, numero 10 ducale dal gioco tecnico e intelligente, logico. Ha rimediato un importante problema muscolare in occasione di Parma-Genoa del 4 novembre 2024. Pecchia spera di recuperarlo per la fine di gennaio.
Con Bernabè in campo nelle prime 10 giornate di campionato il Parma aveva accumulato 9 punti in classifica, senza nelle altre nove 10 punti frutto di tre vittorie contro Venezia, Monza e – in modo un po’ inatteso – Lazio. Sono arrivate anche cinque sconfitte pesanti e l’ultimo pareggio di 0 a 0 in casa del Torino, la seconda gara in cui i ducali non hanno preso gol dopo quella nel derby con il Bologna.
Contro il Genoa Pecchia spera di recuperare Man dal mal di schiena. Recuperato Camara, centrocampista, dall’influenza. In dubbio Coulibaly per ragioni di mercato. Per gli altri poche possibilità lavorando ancor a parte: Osorio, Estevez, Kowalski, Circati e Charpentier. La società, considerate le mancanze sulla corsia di sinistra difensiva, ha ingaggiato in questa settimana il norvegese Under 21 Mathias Løvik. Anche per i ducali la formazione domani alle 11.
Arbitra Colombo di Como, internazionale dal 2024, nato nel 1990. Dirige in Serie A dal 2021, ha esordito quest’anno in Conference League. Il giornalista pubblicista ha deciso di dedicare la carriera solamente all’arbitraggio ed è tra i più bravi in circolazione, ma al centro di polemiche passate.La prima con il figlio di Maldini quando giocava nella Primavera del Milan per averlo contestato o deriso; la seconda a Pisa due stagioni fa quando un suo tocco permise al Bari di realizzare un gol senza fermare il gioco; la terza è con il Parma nello spareggio playoff con il Cagliari nel maggio 2023, che mandò i sardi in finale fra tante polemiche. Per tali motivi ritorna a dirigere i ducali domani dopo un’ anno e mezzo al Ferraris.
In stagione ha diretto 7 gare tra cui Genoa-Juventus (0 a 3). In carriera con il Grifone 6 gare: 2 vittorie, 2 pareggi, 2 sconfitte. Primo assistente Perrotti (Campobasso), secondo assistente Niedda (Ozieri), quarto Galipò (Firenze), VAR Mazzoleni (Bergamo), AVAR Meraviglia (Pistoia). Diffidati Genoa: De Winter, Martin. Diffidati Parma: nessuno.
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