Una partita da vincere ed è stata vinta. Il Genoa, anche se per una volta aiutato dalla Dea Eupalla, come avrebbe scritto Gianni Brera, ha vinto con merito e di fronte al nuovo azionista di maggioranza Sucu. Un buon principio, alla sua prima apparizione dentro il  Tempio senza particolari show.

Il Grifone non ha rubato nulla, la vittoria è meritata e la gara è stata impostata dominando in difesa e nel cuore del gioco, con 14 tiri totali di cui 4 in porta e due parati miracolosamente da Suzuki e due sbagliati a botta quasi sicura da Pinamonti nel primo tempo (che ha scheggiato il palo esterno) e da Kassa nel secondo tempo, il tutto con il 62% del possesso pallone.

L’hombre del partido, scriverebbero in Sudmerica, è stato Bani con il suo senso di posizione, buon colpitore di testa e abile coi piedi, coordinatore – con la voce o con appositi segnali – dei movimenti di tutto il reparto difensivo in cui Vasquez e De Winter sono stati all’altezza per la presa di posizione, il marcamento e contrasto.

Se in fase difensiva tutto ha funzionato bene, in fase di possesso, nonostante il lungo palleggio per uscire dalla propria metà campo e andare alla ricerca dello spazio per verticalizzare, la manovra è stata sempre difficoltosa per la mancanza di una mezzala dal passaggio  abbagliante.  Anche in questa situazione si è messo in evidenza Bani nel primo tempo con tre cambi campo di 40 metre nella parte libera del campo, tre cambi campo che hanno messo in condizione Martin di effettuare cross e  guadagnare calci d’angolo, tiri in porta e tiri fuori.

In avanti l’intuizione di Miretti con assist per Frendrup ha favorito la deviazione di Delprato  finita alle spalle di Suzuki sul tiro di Morten. Il gioco di Viera è stato impostato in fase di possesso con una difesa a tre con Miretti che si accentrava e Martin e Zanoli che andavano a cercare spunti con cross dalle corsie laterali. Lo scopo principale di rimanere sempre compatti in qualsiasi situazione non è mai mancato.

Vieira è pragmatico, lavora con le risorse a disposizione e senza i calciatori giusti  fa fatica a costruire un gioco paritario nelle due fasi. Si è inventato sulle corsie laterali due esterni sui generis, Zanoli e Miretti soprattutto, e aspetta l’esterno sinistro dal mercato. Ha buttato nella mischia il giovane Kassa: qualche illuminazione nel cuore del gioco, ma in difficoltà sul piano fisico.

Butta nella mischia per non soccombere Masini, altro martello che non può essere una primula per chi ha seguito il settore giovanile. È sempre stato capitano rossoblù dalla Cantera  alla Primavera prima di approdare in squadre delle categorie inferiori di serie C e Serie B, l’ultima è l’Ascoli. E Masini è classe 2001, meglio ricordare.

Il mister lavora con lo staff per cercare di conoscere e valorizzare ogni membro del team, cercando di costruire una identità comune per il successo collettivo che si ottiene con la fiducia reciproca di tutti.

La rosa è ampia, pensandoci non sembra un male considerato che in ogni gara il Genoa perde un elemento di quelli che si erano infortunati muscolarmente in precedenza. Con la rosa ampia il mister deve essere anche perspicace ad affrontare e i risolvere i conflitti di quelli seduti in panchina.

Con Vogliacco si è risolta la situazione con il trasferimento, altri potrebbero ribollire in silenzio: non solo Balotelli, ma uno su tutti Sabelli, titolare inamovibile nelle precedenti gare. I risultati ad oggi portano sulla buona strada perché cercano di far vedere regole eque e chiare.

Il sistema di gioco come per tutti gli allenatori non è importante, di spicco sono le dinamiche sul campo. Tutti sanno correre, ma dopo serve anche la tecnica. Poi ci sono una strategia, una base, un lavoro sui princìpi di un calcio semplice: non prendere gol, ma anche farne. Tutto quanto scritto potrebbe chiamarsi gioco di squadra, agire insieme per raggiungere un obiettivo condiviso.

A fine partita tutta la dirigenza composta da Sucu, Blazquez, Zangrillo e Ricciardella in riunione non solo per festeggiare la prima vittoria casalinga, ma anche per preparare la prossima riunione del CdA, importante per delineare il futuro del Genoa come società.

Nel frattempo, il Genoa a 23 punti in classifica è un successo. Venerdì sera all’Olimpico di Roma contro la Lupa , chissà, potrebbe esserci  un volo da Grifone nella parte sinistra della classifica, obiettivo assente da tempo.