La sconfitta con la Roma per la classifica non è stata un risultato positivo, ma oltre ogni ragionevole ed equilibrato dubbio qualcosa di immeritato visto l’infortunio di Bani e viste le reti occasionali, frutto di errori individuali, realizzate dai giallorossi.
Ogni risultato del Vecchio Balordo è vittima della inflessibilità dei rigoristi del dito camuffati a viso coperto dalla loro non genuinità, ma dalla loro ipocrisia per avere spazio sui social. Apprezzare la sconfitta non è ingeneroso se viene anche valutata e se viene giudicata la prestazione, ancora una volta convincente. Il Genoa sta diventando squadra attraverso la solidità, la maturità, l’equilibrio, anche se è sempre alle prese con incidenti di percorso fisici.
È vero che manca la genialità di qualcuno davanti per far funzionare l’ingranaggio dell’allenatore ed è un contraccolpo importante alla luce dei presunti talenti in infermeria. L’attesa che Cornet possa rispolverare il suo passato è viva, importante non giudicarlo al primo stop o tiro. Che poi il cammino resti duro è all’ordine del giorno al “Pio Signorini” e lo sarà già da domani sera contro il Monza.
Voler vincere non è sempre possibile, ma le luci del Ferraris e l’eccezionale connubio creato, in casa e fuori, tra squadra e il popolo genoano che si sostengono a vicenda sono ingredienti che possono dare delle soddisfazioni, non solo domani sera. L’abilità di Vieira è quella di cercare di riconoscere e abilitare il talento di qualsiasi età che veste i colori rossoblù a quarti.
Il problema che il Genoa non gioca male: Vieira ha fatto dei risultati pur segnando poco. Cercare di dominare la partita con il pallone, inseguendo il principio di difendere in avanti con la pressione o il pressing dopo la perdita del pallone, non è operazione facile per nessuno in questo campionato. Tutti, però, ci provano.
Il Grifone gioca con un 4-3-3 teorico, che in fase di possesso diventa un 3-4-2-1 molto valido perché dovrebbe assicurare una equa ripartizione di responsabilità e fatica, dando ad ognuno un particolare e specifico compito entro una zolla circoscritta del campo, in modo tale da assicurare gli spazi che devono essere mantenuti costantemente e non perdere equilibrio in larghezza e in profondità.
Si tratta di quanto visto contro il Parma. C’è la voglia di vederlo nuovamente contro il Monza: un terzino si stringeva verso i due centrali, mentre l’altro (Martin) si disponeva largo sulla corsia laterale offensiva oppure si accentrava sulla trequarti. Stessa operazione nelle due modalità per l’esterno sinistro offensivo del 4-3-3 (Miretti), che permetteva al giocatore in possesso del pallone di avere una opzione di passaggio. Se non la trovava per la pressione e il gioco avversario, si andava in diagonale con i cambi campo sulle corsie laterali, sul lato scoperchiato avversario.
Non sono un visionario, è quello visto contro i ducali nella prima vittoria della stagione al Ferraris. Vieira per la prima volta avrà quasi tutta la rosa quasi a disposizione. Come un farmacista agiterà il materiale prima dell’uso dal primo minuto, compresi i nuovi arrivati? La risposta alle 19.30 di domani su Buoncalcioatutti.
Il Monza nell’ultima giornata di campionato ha perso per 3 a 1 a Bologna: come sempre la buona volontà non è mancata, come sempre è mancato soprattutto in attacco e nella gestione del pallone. Se a tutto ciò si aggiunge l’ultimo passaggio mancato e l’attenzione difensiva per contrastare gli affondi e le accelerate dei felsinei nasce la foto della sconfitta di Bocchetti.
Dopo Palladino, che lo scorso anno offriva un calcio propositivo contro tutti gli avversari, Galliani ha scelto Nesta, lo stopper avuto al Milan, anche se alla Reggiana in Serie B puntava a far poche cose diverse dal difendersi con pochi principi di gioco e dopo il gol, se arrivava, era più propenso a trascorrere il restante tempo a difesa della propria porta.
Nesta è stato vittima del calciomercato estivo con le uscite importanti del portiere Di Gregorio e ancora di Valentin Carboni, Colombo, Colpani, i più titolati. Durante il calciomercato invernale, a sette giorni dalla fine, il Monza continua nello snellimento di qualità con Djuric al Parma e Pablo Mari probabilmente alla Fiorentina. Nesta licenziato, probabilmente in ritardo, a fine dicembre scorso aveva vinto una sola gara, poi 9 le sconfitte e 7 i pareggi.
Al posto dell’ex difensore, Galliani ha chiamato un altro ex difensore, Bocchetti, un allievo di Gasperini, il tutto con la speranza di rivedere un calcio basato sull’arte del rischio, ma i risultati in quattro giornate di campionato non sono stati buoni: tre sconfitte e l’unica vittoria con la Fiorentina alla prima del girone di ritorno.
Gasperini il suo gioco l’ha costruito nel tempo, da Crotone passando per il Genoa dove Bocchetti lo aveva conosciuto. In quella formazione c’erano, oltre Biava in difesa, a centrocampo Thiago Motta, Milanetto, Juric e Marco Rossi. Il 3-4-2-1 era vincente perché si giocava in modo aggressivo con e senza pallone e funzionavano le marcature a uomo, al Monza mancano questi requisiti e questi calciatori.
Palladino lo scorso campionato con il 3-4-2-1 in parte è riuscito a cercare il modulo del maestro. Bocchetti vorrebbe provarci, ma trova difficoltà per una difesa non alta in altezza, un centrocampo di fatica e il fatto che, se non si accendono Ciurria e il figlio d’arte Maldini, diventa difficile vedere il gioco che piacerebbe al tecnico. Con il Genoa mancherà tra l’altro un’altra opzione di gioco, il lancio lungo, con la partenza del gigante Djuric verso Parma.
Tutto è diventato difficile per Nesta e Bocchetti anche alla luce degli infortuni importanti. Uno su tutti quello del Capitano Pessina, quello di Caldirola in difesa, quello di Gagliardini a centrocampo . Bocchetti spera per domani spera di recuperare Mota Carvalho, avendo perso a Bologna anche Bondo per problema muscolare.
Il Monza è ultimo in classifica con 13 punti frutto di 2 vittorie, 7 pareggi e 12 sconfitte, 20 reti realizzate e 31 incassate. In trasferta una sola vittoria con Nesta a Verona, poi quattro pareggi e altrettante sconfitte.
La probabile formazione, cambiando modulo e passando al 4-4-2: Turati; D’Ambrosio, Izzo, Carboni, Kyriakopoulos; Pereira, Vignato, Bianco Ciurria; Caprari, Maldini.
Arbitro Doveri di Roma, 47 anni, che dirige in Serie A dal 2011, ma è uscito dal ruolo di internazionale nel 2022. L’impiegato romano nato a Volterra è stato prorogato due volte avendo superato il limite di età dei 45 anni. Superate le 150 gare dirette nella massima categoria. In stagione ha diretto otto gare in Serie A e due in Serie B. Tra queste Genoa-Bologna 2 a 2. Mai il Monza. Sono 31 le gare dirette con il Genoa: 13 vittorie, 9 vittorie, 9 sconfitte.
Primo assistente Giallatini (Roma), secondo assistente Colarossi (Roma), quarto uomo Crezzini (Siena). VAR Marini (Roma), AVAR Fabbri (Ravenna).
Diffidati Genoa: De Winter, Martin. Diffidati Monza: Bianco, Carboni.