Alla 22° giornata cambia poco in cima e in fondo alla classifica. Sarà probabilmente un valzer lento fino alla fine del campionato tra Napoli e Inter, ancora alle prese con una gara da recuperare senza averne ancora fissata la data. La differenza in negativo potrebbe essere fatta dai ritmi dell’Inter, che da tempo gioca tre gare alla settimana.
La ventiduesima giornata di campionato conferma che i signori datati della panchina fanno la differenza. Gasperini, Conceicao, Conte, Ranieri rimontano le gare. Sono i cambi a fare la differenza, eccetto per Conte, l’unico che guarda l’Europa in televisione. Thiago Motta contestato perché non conosce l’arte della rimonta, ma perfettamente quella di perdere 17 punti da situazioni di vantaggio.
Inseguono la zona Europa Milan e Bologna, felsinei senza più l’assillo dell’Europa. In fondo alla classifica cambia poco o nulla: perdono, Cagliari, Como, Parma e Lecce, pareggiano Empoli e Venezia. In due punti si giocano il terzultimo posto in classifica. Guadagnano punti su tutte le squadre appena nominate il Genoa, con un colpo d’ala di Vieira, e il Torino di Vanoli.
Torino-Cagliari 2 a 0. Prova convincente del Toro dopo quattro pareggi consecutivi contro un Cagliari che aveva realizzato 7 punti nelle ultime 3 gare. Partita dominata da Vanoli e il Torino, mai in partita il Cagliari rimasto sull’isola sarda. Il Toro ritrova le corna della prima punta con lo scozzese Adams, autore di una doppietta. Cagliari salvato dalla goleada dal portiere Caprile. Pentito Nicola del 4-2-3-1, tanto di moda?
Como-Atalanta 1 a 2. Como si illude, Retegui lo punisce con una doppietta. Avrà cambiato idea chi riteneva, anche addetti ai lavori, che Retegui fosse scarso? Gasperini come le altre partite ha ribaltato il risultato con i quattro cambi e anche con scelte tattiche inaspettate. Brescianini prima esterno a centrocampo per finire centrale davanti alla difesa. La Dea non soffre l’Europa: Gasperini, l’unico a far giocare 16 calciatori a gara senza cambiare schema con una rosa intercambiabile anche nei ruoli, ha festeggiato il suo compleanno con la prima vittoria nel 2025. Como presuntuoso: in vantaggio ha provato a raddoppiare, Fabregas non è riuscito a controbattere e non ha capito le contromosse tattiche della Dea nella ripresa.
Napoli-Juventus 2 a 1. Le partite nel calcio durano 95’ se non di più, Thiago Motta ne ha giocato solamente 45’. Sparita dal campo la Signora, travolta da Conte e dal Napoli. Juventus a -16 dal Napoli. Thiago Motta delude nella gestione della rosa a disposizione: sempre fuori Vlahovic, pensava di avere superato la telenovela con il gol dell’ultimo arrivato Kolo Muani per un errore del Ciuccio. Conte come sempre ha un Napoli in condizione fisica smagliante e un gioco di ripartenze. Thiago Motta alla fine si è difeso affermando che il Napoli non gioca in Europa. Poteva evitarlo: continua a far giocare Koompeiners per 95′ a costo di giocare con un uomo in meno.
Empoli-Bologna 1 a 1. Un punto per l’Empoli convincente dopo due sconfitte. Tanti i demeriti del Bologna, non tornato con i piedi per terra dopo la prima vittoria in Champions. Premiata la formula offensiva di D’Aversa con due calciatori a supporto della prima punta. Quando il Bologna ha provato a reagire al moto continuo dei toscani, D’Aversa ha fatto entrare i difensori . Italiano, troppo tardi, con i muscoli imballati per la gara giocata contro i tedeschi il martedì precedente, ha fatto entrare la qualità di Ferguson e Castro.
Milan-Parma 3 a 2. Pazza partita, pazzo Milan. Nel recupero realizza due reti al 47’ e al 50′ e coglie la vittoria. Pazzo Pecchia che non si è accontentato del pareggio. Pazza la lite del tecnico Conceicao con Calabria a fine gara: separati dai compagni e dai dirigenti. Fuori Leao e Theo Hernandez nell’intervallo rei di aver partecipato ad un concerto musicale il giorno prima della gara. Pecchia non si rende conto che è in fondo alla classifica e continua a giocare con moduli europei pur non avendo le pedine giuste.
Udinese-Roma 1 a 2. La Roma dopo quasi trecento giorni vince in trasferta. Vanno sotto i giallorossi per un gol di Lucca che ha dovuto attendere 4′ di VAR prima di vederselo accordato. Ranieri ha portato serenità e Pellegrini è tornato capitano, non solo per il gol. La presunzione ha fregato i friulani certi di vincere viste le assenze di Dybala, Paredes, Hummels e Saelemaekers.
Lecce-Inter 0 a 4. il Napoli chiama e l’Inter risponde. Più in aereo i nerazzurri che sul campo di allenamento. Mercoledì a Praga, domenica in Salento. È la Rosa a disposizione di Inzaghi che sta facendo la differenza. Gioca Frattesi e Marotta lo leva dal calciomercato. Giampaolo sarà meglio che pensi più al calcio frizzantino che non a quello champagne in fondo alla classifica.
Lazio-Fiorentina 1 a 2. È bastata una Fiorentina in palla per i primi 20’ di gioco per portare via i tre punti all’Olimpico contro l’aquila rimasta per terra. Cambia modulo Palladino, salva la panchina e rimette in moto Albert negli spazi. La Lazio di Baroni si sveglia troppo tardi, prende un palo all’ultimo secondo per pareggiare. Inquieto Mister Baroni in attrito con la Società. Accusato il tecnico laziale di aver sbagliato il centrocampo in balia della Fiorentina nel primo per aver lasciato fuori Rovella, per lutto.
Venezia-Verona 1 a 1. un pareggio che non cambia la lotta per il Venezia, sempre penultimo. Di Francesco sempre alla ricerca dei prim itre punti nel 2025. Zanetti afferma che avrebbero meritato la vittoria, sale a venti punti in piena bagarre per sfuggire al penultimo posto con altre sei squadre.
Genoa-Monza 2 a 0. Sulla partita di ieri detto già tutto. Mi dispiace aver dimenticato Miretti, che ha giocato la sua più bella partita dal suo arrivo al Genoa. La coesione del gruppo conquistata da Vieira in 10 giornate sulla panchina del Genoa riflette la tendenza del gruppo a rimanere unito per raggiungere gli obiettivi che si sono stabiliti. Per arrivare alla coesione e all’unione è stato per prima cosa importante che il leader Vieira abbia saputo sviluppare il “senso del noi”.
Una condizione fondamentale affinché il gruppo Genoa, non solo sul prato verde, possa far nascere un team funzionante contro tutti vista la classifica rassicurante. Dispiace per Balotelli. Credo che nel calcio non si debba per forza di cose essere amici per ottenere di fatto dei risultati, quanto piuttosto sia necessario fra tutti il reciproco rispetto e la stessa unità di intenti nel voler raggiungere l’obiettivo prefissato. Qualcosa di comune che deve diventare una osmosi tra allenatore, giocatori, dirigenti.
La prova di quanto scritto in precedenza sul Genoa è il Monza, ultimo in classifica non solo per colpa degli allenatori e di calciatori. Sono pensieri quelli scritti che desidererebbero tutti i Genoani come nei campionati precedenti, precursori di risultati e felicità.