Vieira non porti un bacione a Firenze. Aggiunto un avverbio di negazione alla canzone di Spadaro. Nella città della Divina Commedia può essere rossoblù a quarti il primo canto del Paradiso. I mezzi ci sono giocando con forza, anima e corpo come nelle gare disputate in precedenza.

Oggi nessuno può pensare di sfidare il Genoa di Vieira con facilità. Non c’è mai nulla di scontato nel calcio, non solo per il Genoa, in questo campionato. Gli acuti contro Parma e Monza sono pesanti e non solo per i tre punti, ma anche perché portano in dote la giusta stima e fiducia, carburante in grado di regalare cose belle.

Senza i tanti infortuni la rosa del Grifone ha valori tecnici importanti, senza togliere nulla a chi ha tirato la carretta in loro assenza con valori fisici battendosi sempre su ogni campo.

Vieira lo ripete in ogni conferenza stampa: la corsa è ancora lunga e ricca di tagliole e non si può pensare che la truppa molli la presa, o anche solo la allenti. Ci penseranno Vieira e lo staff a far capire che sono padroni del proprio destino, una responsabilità che bisogna saper gestire. Ci sono errori da non ripetere, ma a 26 punti dopo 22 giornate il traguardo si può raggiungere senza fretta e senza sosta.

Bene la difesa anche senza Bani, sempre meglio De Winter e Vasquez da centrali che costruiscono con attenzione assieme agli altri compagni nei momenti topici delle gare.

Bene anche il centrocampo senza il metronomo Badelj. Bene i giovani nati oltre il 2000, un nuovo inizio. Non sono stati buttati in campo, bensì sono stati messi in campo con ragione perchépossono riempire uno spazio non sempre imbottito. Vale la pena ribadire un “grazie” al settore giovanile che cresce giovani in tutte le leve.

Si muove la società sul calciomercato: oltre agli arrivi di Cornet, Otoa e Siegrist, ecco l’arrivo di Onana a centrocampo in grado di fare la mezzala e giocare in un centrocampo a due con la fisicità giusta.

Gli amanti della web potrebbero non essere d’accordo perché il gigante del Camerun ha giocato poco. I problemi in Turchia non sono stati fisici, ma legati al poco utilizzo da parte dei tecnici sul prato verde, non condiviso dal giocatore.

Operazione importante per lo scouting conoscendo bene i calciatori e la loro storia. Tocca a Vieira metterlo di nuovo in moto facendogli ripetere gli anni passati con Lille, Lens, Bordeaux. Operazione nei parametri del Genoa attuale, quasi zero, non avendo alle spalle per adesso Paperon’ de Paperoni. Acquisto per il futuro, prossimo giugno dal Venezia,  dell’islandese classe 2002 Ellertsson, centrocampista di sinistra o trequartista.

Ma tornando alla partita, il Genoa in Toscana a livello tattico cercherà la capacità di interpretare registri di gioco e moduli diversi per l’abilità dei calciatori nello svolgere le due fasi di gioco e ricoprire ruoli diversi anche nel corso della stessa gara. Con un’arma in più, ossia la panchina vista contro il Monza, che nelle gambe avrà un’altra settimana di lavoro. Formazione e schema, più che modulo, a domani alle ore 14.

Capitolo Fiorentina. Palladino salva la panchina con i primi venti minuti iniziali con la Lazio, una Fiorentina padrona del campo all’Olimpico di Roma. Viola in apnea del secondo tempo e nel finale della partita, salvati dal pareggio dal portiere De Gea e da un palo dell’Aquila.

Palladino sorride dopo aver messo insieme due punti nelle ultime sei gare ma non si illuderà di aver spazzato la crisi. Si schiera a specchio contro la Lazio con la difesa a 4 lasciando a riposo Comuzzo, autore di qualche errore di troppo. La Lazio nel primo tempo ha sofferto sulle corsie laterali, le due reti sono nate per cross degli esterni, difensivi Gosens e Dodo.

La chiave tattica della Viola è stata rispetto alle altre gare il gioco in verticale. Palladino contento di essere passato dalla difesa a tre a quella a quattro come nella gara di andata quando salvò per la prima volta la panchina dopo i primi cinque pareggi iniziali e la sconfitta con la Dea. Adesso spera di ripetere il filotto di dieci vittorie consecutive in campionato.

Palladino dopo una settimana di problemi, con Tudor allertato per tornare in panchina, non  dovrà fare voli pindarici per il risultato contro una Lazio ancora fulminata dalla gara di giovedì sera in Europa League, dove Baroni aveva schierato la squadra titolare.

Tatticamente Palladino ha avuto risultati positivi da Folorunsho all’ala destra e Beltran a sinistra con  Albert finalmente libero  di giocare negli spazi alle spalle di Kean per l’assenza di Colpani. Operazione riuscita con le sovrapposizioni dei terzini Dodo a destra e Gosens a sinistra. Un 4-4-2 che Baroni ha sofferto.

Al Viola Park nella settimana che precede la gara con il Grifo i dubbi sono a centrocampo con Adli squalificato e Cataldi non al meglio, probabile panchina. Recuperato Colpani. Dubbi anche con il modulo. L’ipotesi è tornare al 4-2-3-1: solo una volta la difesa a tre in campionato contro il Napoli, con l’utilizzo dell’ultimo arrivato Pablo Mari dal Monza.

Comisso continua a spendere e cerca Zaniolo, può vendere Comuzzo dopo aver liberato l’altro difensore Quarta verso il Sud America. Al calcio ormai si gioca in sedici e la gestione della rosa a disposizione da parte degli allenatori, porta successi o insuccessi.mAnche per la formazione viola meglio aspettare le 14 di domani.

Arbitra Collu di Cagliari, 34 anni, in Serie A dal campionato 2022/2023. Quinta  gara diretta in Serie A. Mai arbitrato la Fiorentina, la seconda volta con il Genoa (la prima era stata la sconfitta esterna col Monza dell’anno scorso) e la vittoria dello scorso anno a Monza. I colori rossoblù a quarti sono stati diretti anche con la Primavera 2 nel 2022.

Primo assistente Tolfo (Pordenone), secondo assistente Dei Giudici (Latina), quarto uomo Santoro (Messina), VAR Gariglio (Pinerolo), come AVAR Paterna (Teramo).

Diffidati Fiorentina: Comuzzo, Gosens, Mandragora. Diffidati Genoa: De Winter, Martin

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