La ventiquattresima giornata di campionato alla Vigilia del Festival di Sanremo ha fatto cantare l’Atalanta di Gasperini e l’acuto da tenore del calcio di Retegui. Poi ancora il Milan di Conceicao che gioca alla brasiliana con quattro attaccanti. Ha vinto anche la Juventus stonando sul campo del Como. Gorgheggi delle romane e dell’Inter, che non stecca l’occasione per portarsi a meno uno dal Napoli. Strumenti non accordati per il Napoli di Conte in attacco: finalmente hanno potuto ricevere il premio di Campione d’Inverno dopo le tre sberle viola all’Inter nel recupero per l’incidente di Bove.
In fondo alla classifica appuntito il Cagliari di Nicola anche se in 4 punti i sardi si giocano la terzultima posizione in classifica con Lecce, Verona, Como, Empoli e Parma. Difficile il recupero del Venezia e, in particolare, quello del Monza in fondo alla classifica.
La ventiquattresima giornata di campionato ha messo in evidenza le falle della categoria arbitrale, in quasi tutte le gare giocate. Era da immaginarselo dopo aver visto le designazioni con tanti direttori di gara sempre stati sull’orlo dell’errore e considerati di seconda fascia dalla Commissione di Rocchi, per di più al VAR con arbitri dismessi per motivi tecnici. La famosa riforma silenziosa di dicembre, l’utilizzo solamente di 22 arbitri sui 48 a disposizione della Can è naufragata. Perché?
Il nuovo regolamento del gioco calcio uscito a settembre 2024 è composto da 151 pagine e il protocollo VAR è rifugio di peccatori, commentatori, allenatori e dirigenti. Una Divina Commedia che ognuno lo interpreta come vuole, ma va detto che, giustamente, leggendolo si capisce poco.
Como-Juventus 1 a 2. Quinto gol di Kolo Muani in tre partite per tirare su una Signora che un gol lo becca sempre. Muso lungo con l’innesto della punta arrivata dal PSG di Luis Enrique, tecnico di moda che lo teneva in panchina. Risollevato Thiago Motta dopo aver visto una Juventus caotica, bruttina, con giocatori fuori posto, che ha patito il gioco del Como veloce e con pressing ultraoffensivo. Como penalizzato dal risultato, ma anche dalla spocchia del suo allenatore troppo amante del gioco spagnolo che si annacqua nel secondo tempo. Probabilmente neanche i nuovi acquisti in campo, 50 milioni spesi nel calciomercato invernale un record, riusciranno a regalare una salvezza facile. Signora al quarto posto giocando male. Motta fortunato alle prese con Vlahovic in panchina: sicuro che non possa giocare con Kolo Muani?
Verona-Atalanta 0 a 5. Che Dea, che Retegui, che Gasperini. Quaterna del bomber arrivato dal Genoa che farà piangere tante lacrime di coccodrillo sotto la Lanterna. Venti gol in campionato per Retegui grazie al gioco di Gasperini che lo ha trasformato come tanti altri centravanti del passato in Re Mida del pallone: ogni pallone toccato diventa gol. Hellas in crisi: 53 reti incassate e in fondo alla classifica. Undici di queste reti incassate dalla Dea in due gare, 54 le reti realizzate dagli orobici.
Empoli-Milan 0 a 2. Resiste un tempo l’Empoli incerottato dalle dieci assenze tra infortuni e squalifiche. Parte in sordina il Diavolo, ma recupera dopo i cambi di Conceicao con Leao e Gimenez entrambi in gol. Partita non bella, con pecche di Pairetto che applica il regolamento poco conosciuto per dare il doppio giallo a Tomori pur essendo in fuorigioco un giocatore toscano, segnalato in ritardo dall’assistente. Alleato del Milan dopo una decina di minuti il giovane toscano Marianucci, che fa una fesseria e scalcia l’avversario con il pallone distante. Partita nuovamente in parità e in discesa per Theo Hernández e compagnia. Milan a 38 punti con una gara da recuperare: insegue la zona Champions. Empoli in caduta libera: nelle ultime dieci giornate di campionato otto sconfitte e due pareggi.
Venezia-Roma 0 a 1. Imbattuti Ranieri e la Roma da otto giornate, la cura continua. Quattordicesima sconfitta stagionale per il Venezia. Di Francesco, tecnico lagunare, non sa darsi pace, domina con il possesso pallone la Lupa, ma non riesce a tirare fuori un ragno dal buco in fase di possesso. Un refrain veneziano visto in tante altre gare: i lagunari fanno gioco, ma sono gli avversari a fare gol e tirare in porta. Un rigore, il sesto in campionato: è in testa in questa classifica la Roma. Venezia che subisce il settimo rigore con dubbio: il fallo di Marcandalli al debutto non è così evidente.
Cagliari-Parma 2 a 1. La partita che valeva doppio in fondo alla classifica è vinta da Nicola su Pecchia. Didi più pronto a giocarsi la salvezza rispetto a Pecchia, sempre amante del gioco e meno dell’equilibrio. Il Parma, tra l’altro, perde anche Djuric per infortunio muscolare e la via del gol scema. L’allenatore crociato si consola col fatto di aver mandato in gol un diciottenne, Nicola invece di aver riportato al gol Coman al debutto. Tre sconfitte consecutive per i ducali che allarmano.
Lazio-Monza 5 a 1. Manita della Lazio contro un Monza ai minimi termini. Saltata la panchina di Bocchetti, tornato Nesta, è difficile fare il miracolo salvezza. L’Aquila vola al quarto posto in classifica. Vittoria laziale nel segno di Castellanos non solo per la rete, ma anche perché manda in gol per due volte il “nonno” del campionato Pedro, 38 anni.
Lecce-Bologna 0 a 0. Partita senza acuti nelle aree di rigore, ma con tanta intensità. Giusto il pareggio. Un punto importante per i salentini, meno per i bolognesi che restano all’ottavo e con una gara da recuperare con il Milan.
Napoli-Udinese 1 a 1. Conte non approfitta del risultato favorevole e della vittoria della Fiorentina contro l’Inter mancando la fuga contro una Udinese che ha meritato il pareggio. Runjaic ha messo in crisi il Ciuccio e tatticamente Conte, in particolare sulla corsia di sinistra. Per l’assenza di calciatori di ruolo nella difesa a quattro i partenopei hanno patito il contropiede. Neanche i cambi hanno fatto la differenza per i napoletani evanescenti in attacco tanto da far rimpiangere Kvara.
Inter-Fiorentina 2 a 1. Sul campo domina l’Inter che si porta in scia del Napoli con la Viola quasi sparita dal campo guardando le statistiche della gara. Protagonista l’arbitro La Penna di Roma e il primo assistente Scatragli che non hanno visto il pallone uscito dal fondo che ha generato l’autogol dalla Fiorentina. Il VAR e l’AVAR non potevano intervenire perché non è contemplato dal protocollo, ma non ci voleva l’intelligenza artificiale per segnalarlo al direttore di gara con l’auricolare che avrebbe annullato la rete. Il pareggio Viola fa parte della compensazione: un calcio di rigore che il VAR ha visto solamente da Meraviglia, per di più confermato da La Penna davanti alla tv. Meraviglia di Pistoia è un VMO (specialista in VAR) uscito dalla Can nel luglio 2023 (dopo solo un anno) per motivi tecnici.
Torino-Genoa 1 a 1. Genoa nel mirino di tutta la stampa sportiva, pagine intere sulla rosea alla domenica e al lunedì, nelle moviole e anche nelle dichiarazioni dei dirigenti arbitrali per il rigore non concesso al Torino al 97’ di gioco. Meglio ripetere: perché il gioco non è stato fermato nell’azione precedente che ha scatenato il putiferio del padrone dei giornali Cairo con Thorsby per terra chiedere aiuto sulla corsia di destra dove è partito il cross? Neanche il colloquio tra VAR e Arbitro ha fermato la critica dei giornalisti vetrinisti della proprietà. Tutto successo troppo tardi su DAZN con le rotative spente? Buoncalcioatutti ha riportato, come sempre, fedelmente le parole della revisione nelle prime ore del lunedì.
Vanoli meglio che faccia un piccolo esame della gara e capisca che le gare non si possono vincere con un’autorete al 47′ e un rigore al 93′ che solo le immagini laterali potrebbero riuscire a giustificare esaminando anche il lavoro di Sanabria per prendere posizione su Sabelli. Vieira invece studierà qualcosa di diverso. Non sempre può fidarsi della tattica attendista e dopo correggere tutto con i cambi.
La nuova proprietà e Vieira devono chiedere più comunicazione, sempre ricompensata nello sport. Difficile capire la comunicazione e i silenzi del Genoa, che permettono contro il Giulio Cesare genoano di turno di avere tanti Cassio e Bruto contro sui social, su Instagram e compagnia. Non avendo comunicazione la critica diventa un tribunale, anzi il dottore della Commedia dell’arte afferma “un terribile orinal”.