A margine della vittoria del Genoa Primavera sul campo del Torino, abbiamo ascoltato le impressioni a caldo di mister Jacopo Sbravati. Ecco le sue parole.
Mister, finalmente due vittorie di fila. Non vi era mai capitato in stagione, ma spesso non vi aveva sorriso neanche la fortuna. Oggi davvero un successo pesante e meritato. La gara vista dal campo?
“Siamo molto contenti per i ragazzi, è un premio al lavoro e all’impegno che mettono quotidianamente. Il fatto di dare continuità è un buon indicatore di crescita individuale e di maturità dei singoli. Questa è la cosa che ci gratifica maggiormente, i risultati hanno un peso sicuramente minore rispetto allo sviluppo e alla formazione dei nostri ragazzi.
Siamo sicuramente contenti, queste partite danno entusiasmo e armonia per il proseguo del lavoro. Il valore del Torino importante, è una squadra costruita per il vertice, molto fisica e con alcuni giocatori veramente talentuosi. La partita è stata equilibrata, ai ragazzi dico che sono stati molto bravi e coraggiosi nella gestione della palla, il ritmo è stato sempre alto sia nella circolazione che nelle corse, fisicamente e caratterialmente sono stati impeccabili.
La squadra è stata ordinata e si muoveva sempre di blocco, sia quando c’era da attaccare che nel difendere. Rientrati dagli spogliatoi l’inizio ripresa è stato arrembante e abbiamo meritato di tornare in vantaggio, la parte finale ha visto crescere il tasso agonistico e la mentalità di molti dei ragazzi e questo ha consentito di reggere al tentativo di pareggiare. Faccio i complimenti al nostro avversario e a Mister Tufano perché sono veramente un ottima squadra”.
La gara di oggi, contro un’avversaria tra le più ostiche del campionato, è un’altra grande prova di maturità dopo Empoli. State attraversando un buonissimo momento e rccogliendo i frutti del lavoro partito in estate. È una giusta osservazione?
“Dare continuità è stato importante, soprattutto nella prestazione. Anche un mese fa c’erano state buonissime prestazioni, semplicemente i ragazzi non sono stati premiati e gratificati. Devono avere il desiderio e l’esigenza di migliorarsi nella settimana di lavoro senza la pressione di dover vincere, quella è una conseguenza del lavoro e del loro sviluppo individuale. Il lavoro partito ad agosto è tutto basato su di loro e per allagare il loro bagaglio tecnico, tattico, fisico e caratteriale. Chi è stato meno protagonista all’inizio lo sta diventando ora, ci sono le tappe di crescita da rispettare, qualcuno ha bisogno di qualche mese in più mentre altri meno, è nostro dovere capirlo e cercare di sbagliare il meno possibile”.
Vorrei sottolineare l’avvio di ripresa. Nei primi 15/20 minuti l’ingresso in campo del Genoa è stato di personalità e avete messo letteralmente sotto il Torino, premiati al 67’ dal gol di Nuredini
“Come ti dicevo prima, dopo un primo tempo equilibrato e molto combattuto c’è stato questo inizio di ripresa davvero importante, soprattutto nella personalità, nel ritmo e nella quantità di giocatori portati in area di rigore. A fine primo tempo ci siamo detti che eravamo stati bravi in tante cose e che soprattutto c’erano le condizioni per crescere e per creare ulteriori difficoltà al nostro avversario in alcuni duelli. Contenti per Nuredini, il ragazzo sta crescendo in tanti aspetti, bisogna però avere pazienza e non dargli troppe responsabilità, focalizzarsi sugli aspetti sui quale può migliorare e lavorare, come con tutti gli altri”.
Ora arriva l’Udinese. Ben consapevoli che questo campionaton riserva sorprese e sbalzi continui, si può dire comunque che è una grande occasione per chiudere il capitolo salvezza quasi definitivamente e concentrarsi sulla corsa playoff?
“L’Udinese ha avuto un percorso sfortunato fino ad ora, ha sempre messo in campo buone prestazioni e ha ottime individualità, guidate da un buon tecnico.
È competitiva in tutte le sue uscite, ha raccolto risultati prestigiosi rischiando anche di vincere in casa della Juventus pochi giorni fa. Bisognerà riposare e recuperare le energie, abbiamo molte assenze tra squalifiche e acciacchi, numericamente siamo un po’ risicati. Cercheremo di ripetere una buona presentazione, se arriverà anche un buon risultato saremo contenti, ma non sarà l’unico fattore di valutazione.
È troppo presto per parlare di playoff o altro. Prima cosa non è la nostra priorità, seconda cosa le insidie e il livello delle nostre avversarie è sempre alto e questo può aprire sempre scenari e risultati di ogni genere. Se a fine anno avremo mantenuto la categoria e dopo aver aggregato e visto esordire tutti questi ragazzi della Primavera in prima squadra ci sarà da essere felici e orgogliosi dell’operato. Tutto quello che verrà lo coglieremo, e se verrà bene”.
Primavera 1 | La doppietta di Nuredini stende il Torino. Genoa al sesto posto