Genoa, non tià e’ remme in barca. Non tirare i remi in barca domani sera in una partita tra barcaioli e marinai. Non farlo perché non lo faranno i lagunari. Grifone, sei padrone del tuo destino: calma e sangue freddo. La classifica è buona e ci sarà una giornata in meno da giocare. Insomma, quella di domani sarà un’altra gara dove Vieira e compagnia dovranno essere tosti.

Importante che l’allenatore rossoblù non ripeta le prestazioni in panchina del Dr. Jekyll e  Mister Hyde. Una doppia natura calcistica con un’idea condivisa all’apparenza con lo staff: un primo tempo, anche se non voluto, dove esiste il male e un secondo tempo dove esiste il bene. Sono stati bravi Vieira e il suo staff, leggendo la gara, nel cambiare subito atteggiamento  tattico, modulo e uomini.

I risultati sono arrivati in molte occasioni faticando e lasciando dubbi cosa sarebbe successo se si fosse giocata tutta la partita, come nelle seconde parti di partita quando si è fatto vedere di voler ottenere quello che si vuole.

Contro il Venezia sarà difficile spazientirsi per un atteggiamento ostruzionistico del tecnico Di Francesco, figlio di Zeman. Non gioca un’arma difensiva, utilizza il pressing in avanti e le corsie laterali. Il rovescio della medaglia è l’equilibrio tattico, in particolare nei secondi quando il Venezia balla in fase difensiva.

In tutta  la settimana il tecnico veneziano ha ripetuto che il Genoa è la squadra più difficile contro la quale giocare perché il Grifone sa vincere giocando e anche sporcandosi le mani, soprattutto dentro il Tempio.

Il Venezia entrerà in campo sbraitando e non esiste niente di meglio che mantenere la calma per Frendrup e compagnia, affrontando l’avversario da Grifoni e non facendo una partita attendista dall’inizio della partita. Non sarebbe la prima volta. Il sistema di gioco non è importante, ma la dinamica sul campo sì. Per Vieira il calcio è semplice, molto semplice: c’è una porta, bisogna fare gol e non prenderli. Il gioco dominante per il francese significa fare risultati, operazione fino ad oggi riuscita.

Sarà una partita diversa tatticamente con il Venezia con l’assenza di Thorsby, bravo a fare densità nelle varie parti del campo, ma in difficoltà nel ripartire perché da seconda punta non ha il passo e la tecnica. Le sue spizzicate di testa e quelle di Pinamonti nei primi tempi giocati hanno avuto pochi effetti non avendo mai avuto nessuno vicino.

Vieira e lo staff hanno e sanno maneggiare tanti schemi e moduli, ma quello che sembra aver avuto più successo è il 4-4-2 con le sue variazioni? Con tutti i difensori a disposizione e De Winter e Vazquez che possono giostrare sulle corsie laterali, ci sono tutti gli ingredienti giusti. Sabelli e Vazquez hanno fatto vedere di essere in grado di fare le corsie laterali  davanti e dietro, Bani il regista della difesa. Sulle bande laterali Zanoli e Martin coperti potrebbero fare la differenza con i cross. Nel mezzo Frendrup, Masini e Onana (con la sua fisicità) possono coprire e ne godrebbe la fase difensiva e Pinamonti che vede e sente la porta se è servito e assistito da un altro compagno che gli gira intorno o lo affianca. “Fanfucole” da cronista, affermerebbe il maestro Gianni Brera. Vero, anche se certificato dai  secondi tempi giocati dal Vecchio Balordo con Vieira in panchina. Formazione e anche convocati attesi domani.

Il Venezia alla fine del calciomercato di riparazione è uscito indebolito con la partenza di Pohajanpalo in attacco tanto da fare intonare alla curva veneziana un coro a metà ripresa nell’ultima di campionato (“se volete segniamo noi…”), ma secondo gli analisti della “Samarcanda” invernale ha  messo qualità con l’ingaggio del centrale di centrocampo Kike Perez (27enne arrivato dal Valladolid, anche se la squadra spagnola è ultima in Liga) da affiancare a Nicolussi-Caviglia.

C’è contestazione da parte dei tifosi verso la proprietà americana perché a Di Francesco manca una punta di ruolo, anche se al Penzo in tribuna domenica scorsa c’era Ben Yedder,  giocatore francese e attaccante del Monaco, svincolato, che non gioca dallo scorso giugno. Dopo settimane di trattativa, in Laguna tutti concordi nel tesserarlo, ma gli americani – film già visto a Genova – non hanno deciso.

In entrata altri giocatori: Marcandalll dal Genoa in difesa; Fila attaccante di 22 anni dallo Slavia Praga; Zerbin, terzino del Napoli; Maric dal Monza, croato  di 29 anni punta centrale; Radu, portiere dell’Inter, visto l’infortunio di Stankovic. In uscita oltre il bomber Pohjanpalo anche Candela nello scambio con Perez del Valladolid.  In uscita Ellerstson, centrocampista a Genoa, ma in Laguna fino alla fine della stagione.

La Roma in Laguna domenica scorsa ha vinto una partita sporca per un rigore dubbio di Marcandalli, ex genoano in prestito e tra i migliori, su Angelino abile come in altre circostanze a cadere appena toccato. Marcandalli è un profilo che il Genoa non si deve far scappare. La Roma ha tirato di più in porta giocando di rimessa, il Venezia si è accontentato di un possesso veramente sterile.

I lagunari non vincono dal 22 dicembre quando fu 2 a 1 contro i Cagliari, da  allora sono arrivate 4 sconfitte e 3 pareggi. Piange la classifica: il quartultimo posto dell’Empoli resta a 5 punti e saremo domani al Ferraris alla 25° di campionato. Al Venezia in ogni gara giocata non sono mai mancate idee e gioco, ma probabilmente troppo pretenziose per correre in una gara dura come la salvezza in Serie A, con troppo pressing alto e poco equilibrio alle spalle.

Il Venezia gioca tanto con il pallone a terra cercando profondità con combinazioni di gioco con gli esterni a piede invertito, ma si è perduto nelle precedenti gare con il 3-4-1-2 oppure 3-4-2-1 con i trequartisti Yeboah, Busio e Oristanio troppo amanti del pallone senza costrutto. Di Francesco contro la Roma ha messo in campo, oltre al già citato Marcandalli, anche il centravanti Fila, Perez, oltre i portiere Radu e Zerbin nella gara precedente.

Con la Roma ha proposto nuovamente il 3-4-2-1, mentre nelle cinque precedenti gare Eusebio di Francesco  aveva messo in campo il 3-5-2 con due sconfitte con Napoli e Inter, che ci potevano stare, ma anche tre pareggi in piena zona salvezza con Empoli, Parma e Verona. Ad oggi la formazione arancioneroverde vanta 3 gare vinte, 7 pareggiate, 14 sconfitte con 22 gol fatti e 39 subiti.

La formazione non dovrebbe discostarsi molto da quella vista contro la Roma. Il dubbio se giocheranno con 3-4-1-2 o 3-5-2. Di Francesco in attesa di notizie del recupero di Duncan a centrocampo e in difesa di Sverko. Sono otto gli ingaggi di gennaio dei veneziani. Di Francesco è consapevole che sarà difficile far funzionare i suoi principi di gioco in poco tempo.

Arbitra Marinelli di Tivoli, 40 anni, maresciallo in forza al Settimo Reggimento Alpini con sede a Belluno. In stagione dirette 11 gare in Serie A, 3 in serie B, una in Coppa Italia. Tra queste Genoa-Torino e Lecce-Genoa, entrambi due 0 a 0 per il Grifone. Mai diretto in stagione il Venezia.

In carriera con il Genoa 10 gare (4 vittorie, 3 pareggi, 3 sconfitte). Con il Venezia 13 gare (5 vittorie, 3 pareggi, 5 sconfitte). Il Venezia è stato arbitrato da Marinelli in tredici occasioni con 5 vittorie, 3 pareggi e 5 sconfitte.

Primo assistente Passeri (Gubbio), secondo assistente Capaldo (Napoli). Quarto uomo Perri (Roma).  VAR Di Bello (Brindisi), AVAR Mazzoleni (Bergamo). Diffidati Genoa: Martin. Diffidati Venezia: Yeboah