Alla 26esima giornata di campionato il Napoli abdica e lascia il primo posto all’Inter. Tutto non si risolverà nello scontro diretto della ventisettesima giornata di campionato considerata l’Inter vista contro il Genoa e le partite in Champions da affrontare. Conte deve ritrovare lo smalto pre-natalizio e inventarsi qualcosa di diverso tatticamente. Il mancato cartellino a Mkhytarian in diffida sarà protagonista sulla stampa del Sud.
Giorni bui per Milan, Fiorentina e Bologna che perdono la possibilità di inseguire la Juventus in zona Champions. Carnevale per i tre allenatori sia tatticamente che per gli errori individuali, felsinei puniti da un rigore assurdo. Ringraziano Torino, Parma e Verona che respirano in fondo alla classifica. Il colpo gobbo del Como grazie alle vittorie consecutive con Fiorentina e Napoli ha inguaiato non solo il Napoli, ma anche la lotta salvezza. Occhio all’Europa di Ranieri che continua a macinare punti e vittorie.
Nella parte destra della classifica risultati eclatanti per Parma, con rigorino arbitrale; Como, per papere di difensori e portiere; Torino, che ringrazia Maignan che non para e Milinkovic-Savic che prende tutto; Verona, che ringrazia la Fiorentina rimasta a Firenze. La classifica in fondo vede le ultime tre posizioni che si stanno delineando con Empoli in caduta libera e dietro Venezia e Monza.
Il campionato, dopo che le tre italiane hanno fallito i playoff di Champions giocati da protagoniste, una grande delusione dopo i risultati nei preliminari per tutte e tre battendo in precedenza Real Madrid, Manchester City e pareggiando col Barcellona.
Hanno perso le squadre italiane, ma hanno giocato l’80% degli stranieri schierati. Ennesima lezione per il calcio italiano che non cura i settori giovanili, con giovani che avrebbero le stesse qualità di tanti altri arrivati dall’estero e che potrebbero creare plusvalenze importanti. Ritornando al campionato, nella parte sinistra della classifica è partita la caccia alla Europa League 2025/2026 con i posti che si ridurranno.
La Champions ormai ha superato i campionati. La Champions nuova è piaciuta agli spettatori, agli sponsor, stadi sempre completi. Parteciparvi, visti i premi elargiti alle 36 squadre (premi che aumenteranno), è un grande business. Gli allenatori che parteciperanno dovranno dimenticarsi della tattica esasperata, ormai contano solo la velocità e l’intensità per 100′ di gioco. A luglio inizierà la vendita dei diritti da Paperon’ de Paperoni da parte della UEFA, nel triennio 2027-2030.
Trema la Uefa a sette giorni della riunione dell’IFAB per discutere il Regolamento del gioco calcio e il protocollo VAR. Non potranno discutere solo di pallone uscito dalle linee laterali del campo, sotto osservazione dell’occhio magico del VAR. Occorre mettere mano al protocollo, ai falli di mano e all’utilizzo in tutti i 100 metri di campo. In Norvegia dopo la Svezia non vogliono più avere a che fare con la tecnologia e hanno intenzione di abolirla alla ripresa del campionato invernale. Senza chiedere il permesso a Rosetti, Collina e compagnia hanno stoppato le richieste di calciatori allenatori e degli stessi arbitri di calcio.
Gasperini ha fatto capire che difficilmente confermerà il suo contratto all’Atalanta a fine campionato. Inizierà la telenovela sul suo arrivo al Genoa. A Roma sponda giallorossa sono sicuri che prenderà il posto di Ranieri, che appenderà la panchina al muro.
Lecce-Udinese 0 a 1. Il blitz dell’Udinese, che conquista un risultato meritato, passerà in secondo piano dopo il pallone rubato da Lucca a Thauvin per battere il calcio di rigore. Rigore dubbio, arbitro richiamato dal VAR Guida, internazionale: Lucca ha trasformato in gol senza essere festeggiato dai compagni e subito sostituito. Il Lecce nei primi minuti di gara ha risposto ai friulani con capovolgimenti di fronte, ma dopo il rigore non ha reagito.
Parma-Bologna 2 a 0. Chivu, il nuovo allenatore, in tre giorni ha rivitalizzato il Parma semplicemente curando di più l’equilibrio della squadra e giocando con un 4-3-3 e non col 4-2-3-1 alla Pecchia, sempre in difficoltà nel cuore del gioco, pur perdendo Bernabè per il riacutizzarsi di un problema muscolare dopo 4’ di gioco. I ducali ritrovano la vittoria dopo quattro sconfitte consecutive. Il Bologna perde la prima gara del 2025 nel Derby della Via Emilia. Felsinei lenti, giovedì devono recuperare la gara di campionato con il Milan. Altro rigore fasullo di Abisso per un fallo di mano del bolognese Beukema. Italiano impreca, ma il Bologna è troppo ampolloso per vincere.
Venezia-Lazio 0 a 0. Pareggio che permette di muovere la classifica ad entrambe le squadre, ma che dà poche soddisfazioni sia ai lagunari (che raggiungono 17 punti, sempre in fondo alla classifica) sia ai capitolini (che ora sono a 47 punti, fallendo la caccia alla quarta posizione Champions). Passo indietro dei biancocelesti che rischiano di perdere la quarta posizione a favore della Juventus. Per quanto riguarda le occasioni da gol meritavano di più i lagunari. Venezia all’arrembaggio dal primo minuto, tanti minuti a disposizione n contropiede dell’Aquila che ha volato basso senza sfruttarli.
Torino-Milan 2 a 1. Papere, autogol, un rigore sbagliato e il Diavolo sprofonda all’Inferno. Pesante KO contro il Torino che interrompe la caccia al quarto posto in classifica. Non è una questione di stanchezza dopo essere usciti dalla Champions, ma di testa: Maignan ha già regalato almeno 9 punti agli avversari in Italia e in Europa. Il Torino ringrazia il Milan, ma soprattutto il suo portiere Milinkovic-Savic che para il quarto rigore in campionato ed effettua parate miracolose di mano e di piede.
Como-Napoli 2 a 1. È crisi vera per il Ciuccio dopo tre pareggi la sconfitta in casa del Como. Persa la prima posizione in classifica. Primo tempo intenso in riva al Lago da parte di entrambe le squadre, ma protagonisti sono stati gli errori nei due gol realizzati. Assurda l’autorete di Rrahmani. Nel secondo tempo i cambi di Fabregas fanno la differenza. Conte rischia Anguissa, diffidato nel secondo tempo. Propone un 3-5-2 che è andato in balìa del Como alla catalana con il falso nove, come successe nella precedente vittoria in casa della Viola. Ventotto punti per i lariani, fuori dalla zona rossa. Il Napoli si sta smorzando, non solo per i risultati negativi. Dopo il calciomercato invernale il clima non è più lo stesso. Conte lascia dubbi sulla permanenza il prossimo anno sotto il Vesuvio.
Verona-Fiorentina 1 a 0. Viola impercettibile al Bentegodi con il Verona come nelle altre due sconfitte consecutive. Bernede, arrivato a Verona dal Losanna, si beve in un fazzoletto Comuzzo e Pablo Mari e batte De Gea allo scadere del gong mettendo in crisi non solo la Fiorentina, ma anche Palladino: ora è in discussione la sua panchina. L’ultimo esame nel prossimo turno contro il Lecce. Colpo dell’Hellas da tre punti per allungare sul Parma e scavalcare il Lecce. Illusione viola di allungare sul Milan sconfitto il giorno precedente.
Empoli-Atalanta 0 a 5. La Dea dopo le discussioni settimanali rifila la settima “manita” del campionato all’Empoli rientrando prepotentemente in gioco nella corsa per lo scudetto considerato il momento no di Inter. Sorride Gasp e anche Lookman che non batterà bene le massime punizioni, ma sale in cattedra realizzando una doppietta, sempre in gol Retegui. Poco da raccontare sulla gara, solamente che il direttore sportivo toscano in TV ha confermato D’Aversa sulla panchina.
Cagliari-Juventus 0 a 1. “Chi l’aveva visto?” si rivede Vlahovic e riporta la Juventus in alta quota in classifica al quarto posto. La Signora ha fatto solamente una rete, ma la gestione del ritmo e il possesso pallone hanno lasciato poche occasioni di gioco ai sardi. Solito tourbillon finale sardo con Pavoletti dentro con Luvumbo con pochi risultati. Nicola amareggiato per la rete incassata regalo di Mina a Vlahovic che scarta anche il portiere Caprile, dopo grande protagonista per non incassare la seconda rete.
Roma-Monza 4 a 0. La Roma di Ranieri dal 24 novembre scorso in campionato con 8 vittorie, 3 pareggi e 4 sconfitte è entrata, dopo aver sconfitto il Monza in allenamento, in zona Europa con 40 punti. Trovata la quadra in particolare dentro lo spogliatoio Raneri darà altre soddisfazioni. Monza rassegnato e arrendevole.
Inter-Genoa 1 a 0. Che fatica per l’Inter battere il Genoa. Da Martinez, che torna tra i pali e para un gol fatto a Ekuban, a Martinez davanti, che subito dopo ci mette la testa su un corner aiutato da una spalla di Masini. L’Inter in testa alla classifica non solo per una notte visto il KO di Conte e compagnia in casa del Como. Gol sporco di Lautaro, premiato per non essere stato squalificato per bestemmia, sul quale Leali non ha potuto fare nulla, quasi inoperoso fino a quel momento. Vieira ha disegnato la strategia perfetta con tutte le variabili del 4-4-2 concedendo pochissimo al 3-5-2 di Inzaghi, con un pressing feroce e marcature a uomo. I tre cambi nel secondo tempo un segnale dell’ex Inter: vogliamo provare a vincerla. Bello il Grifone, che ha confermato il tabellino di non subire gol in 7 partite su tredici gare facendo vedere di subire poco e rischiare di colpire nelle ripartenze. La X era il risultato più giusto per il Grifone non avendo demeritato.
Nel frattempo continuano ad alleggiare sul Genoa troppi pettegolezzi e troppe speculazioni, quando il campo ha già fatto parlare i fatti. È un Genoa in ripresa, e ripresa significa anche remare tutti nella medesima direzione, come in tutti gli equipaggi che portano l’imbarcazione in porto sana e salva. Chi scende in campo e chi è dietro le scrivanie.