Al termine della sfida persa dal Genoa Primavera contro l’Atalanta, il commento a caldo della gara è arrivato da mister Jacopo Sbravati. Ecco le sue dichiarazioni.
La domanda è sempre la stessa: come l’hai vista dalla panchina?
“Credo che sia l’unico modo di vedere la partita di oggi, nel senso che è palese che probabilmente abbiamo sbagliato l’atteggiamento, l’approccio è stato diverso da altre volte, diverso dagli ultimi, compreso quello con la Lazio, pur essendo arrivata una sconfitta. Era stato un approccio molto più dominante, molto più propositivo. Oggi sembravamo un pochino in attesa di prendere la sberla ed è arrivata anche troppo tardi. A mio modo di vedere, perché avrebbero meritato lo vantaggio già al primo tempo.
Rispetto ad altre volte abbiamo fatto una fatica matta nel trovare mie di passaggio e di gioco, siamo stati secondo me anche un po’ pigri nel fare delle corse a vuoto, che erano corse che consentivano o potevano consentire di creare queste linee di passaggio che sono mancate. Eravamo un pochino passivi nei duelli: abbiamo perso un po’ troppi duelli nei primi 55 minuti, poi con merito credo sia arrivato loro vantaggio e dopo lo schiaffo abbiamo reagito bene. Abbiamo reagito bene creando parecchi presupposti, Ghirardello ha contribuito ad alzare il baricentro, a creare quelle 4-5 situazioni che se avessimo magari trovato da accorciare le distanze, magari sarebbe finita in maniera diversa. Siamo stati un po’ imprecisi ma credo sia una partita negativa dove bisogna sicuramente cogliere gli errori per crescere, coglierli come opportunità”.
Sono stati pressing e fisicità dell’Atalanta a fare la differenza oppure i bergamaschi, essendo usciti dalla Youth League League, qualcuno se lo sono portati oggi per cercare di fare tre punti importanti dopo quattro sconfitte?
“Sì, per loro era sicuramente una partita delicata, ma come per noi tutte le partite sono delicate, ma per crescere la classifica, perché poi bisogna sempre capire che peso dare la classifica. Credo che l’Atalanta abbia in questo momento una situazione un po’ poco consona a quello che è il livello della loro squadra, perché i gruppi 2006, 2007 e 2005 dell’Atalanta sono sempre stati gruppi negli anni scorsi importanti, dove hanno fatto sempre campionati di vertice, da protagonisti assoluti.
Il valore della rosa di questa Atalanta non rispecchia la loro classifica, quantomeno prima della partita. Hanno una squadra forte dal punto di vista tecnico, dal punto di vista fisico e atletico, quindi non mi stupisce che possano fare prestazioni di questo livello, come non mi stupisce il fatto che abbiano fatto un gran percorso in Youth League, andando avanti, uscendo a rigori in Turchia davanti a 15.000 persone in una partita bellissima da vedere. È così, hanno sicuramente fatto anche lo dei passaggi a vuoto, come il nostro di oggi, ma credo sia normale quando si parla di Primavera. Ripeto, diamo il peso – a volte troppo peso – alle classifiche, troppo peso al risultato, che sia venuto o no. Oggi per me il dispiacere più grande è che magari le prestazioni individuali non siano state all’altezza e che quindi magari qualche giocatore, soprattutto i più vecchi, essendoci magari dirigenti e addetti ai lavori che vengono a vederli per prenderli il prossimo anno, abbia perso un’opportunità per fare una buona partita. È quello il dispiacere più grande di oggi. Poi è chiaro che dispiace che non si sia data continuità di risultati, ma io mi auguro che individualmente anche da queste giornate crescano e che noi come staff e come allenatori si riesca a incidere. Già da martedì”.
Tu sei genoano da bambino, ma perché quando c’è da fare il salto…
“Ah, questo non lo so. Queste sono cose inspiegabili. Credo che si sia in tempo per tutto ancora. Non è un problema. Abbiamo visto il Cagliari vincere con la Roma. Tutti possono vincere con tutti. L’impressione del campionato di quest’anno è proprio questa. Lo diciamo tante volte che ci vediamo qua. Siamo in tempo per tutto, ma quella non è la cosa più importante. Se vengono i playoff siamo contenti, ma il lavoro nostro è molto centrato perché loro mettano in campo prestazioni individuali che gli diano opportunità nel Genoa, nella nostra prima squadra, oppure che gli diano opportunità fuori, facendo un percorso più lungo, come può aver fatto Masini negli anni che hanno preceduto questa annata meravigliosa che sta facendo. È quello l’obiettivo primario. E quindi dispiacere ai più grandi di oggi che si poteva far meglio individualmente”.
La Coppa Carnevale ti porterà via in 2007 oppure rimarranno in Primavera?
“Ci organizzeremo. È un torneo prestigioso a cui la nostra società tiene tanto. Quindi si cercherà il più possibile di contribuire a dare più giocatori possibili perché si possa fare un bel percorso in un torneo bello, divertente, internazionale. Quindi noi siamo a disposizione per contribuire a dare più giocatori possibili”.
Quando hai perso con la Lazio l’ultimo minuto, l’ultima dichiarazione è stata che a Monza avremmo vinto. Adesso con la Juventus…
“Quella è la volontà, assolutamente. Ogni partita ha la sua storia. Ma fai questa affermazione. All’andata era già stata una partita divertente, si è giocata ad agosto, forse un po’ troppo presto. Però la volontà è quella di entrare in campo e cercare sempre di avere una mentalità vincente, di prevalere nei duelli. E non mancherà, sicuramente questa è una partita che si carica da sola. In un momento dove la Juventus è in grande forma, ha fatto risultati clamorosi. Ci piacerebbe provare a noi interrompere questo percorso. Rispetto a Monza, i 2006 – e il gruppo in generale – ci hanno insegnato che il gruppo ha una forza dentro, una forza morale clamorosa. Prendevano una sberla a Monza e si riprendevano subito come se niente fosse. Quello è stato un bel segnale. Oggi ne abbiamo dato qualcuno più brutto, ma bisogna avere equilibrio”.