Domani sera al Tempio un’altra partita non facile per Vieira e compagnia. Di tutte le squadre che sono scese al Ferraris, mai nessuna lo ha fatto con un pizzico di tranquillità.
Vieira e lo staff sono alle prese anche con un’altra epidemia di infortuni muscolari: almeno 6 gli assenti importanti e cinque in attacco. Oltre alla formazione da mandare in campo, il tecnico rossoblù avrà studiato di mettere fine a questo Genoa da roulette che gioca il primo tempo in rosso e il secondo in blu.
A Cagliari ci poteva stare l’idea di un 4-2-3-1 pronto a giocare in ampiezza con Zanoli e Cornet facendo fatica a sviluppare una delle caratteristiche principali ed essendo un modulo che consiste nello schierare quattro difensori e cinque centrocampisti su due linee compatte e un attaccante.
Vieira, essendo un pragmatico del bel gioco, ha fatto vedere di non avere idee precostituite, potrebbe passare al 3-5-2 per necessità avendo a disposizione una squadra infarcita di esterni e puntando sul dominio delle corsie laterali che nella gara di andata qualche problema lo aveva creato? Potrebbe essere il grimaldello giusto contro i salentini per consolidare il possesso fin dall’inizio, per non farsi trafiggere da transizioni rapide come è accaduto al Milan la scorsa settimana. Possesso mirato fino alla linea di centrocampo e poi provare accelerazioni per attaccare la profondità, mettendo in moto le figure geometriche tipiche del calcio d’insieme voluto da Vieira.
Al francese piace attaccare sempre in ampiezza mantenendo gli esterni vicini alla linea laterale al fine di cercare uno sbocco e, al tempo stesso, allargare la difesa avversaria consentendo agli interni di centrocampo di attaccare gli spazi. Vieira e il suo staff hanno fatto vedere di esser dotati di intelligenza tattica allontanandosi gara dopo gara dalla zona calda della classifica. Non sarà una delle prime volte che dovrà fare i conti con una rosa ristretta e dovrà avere altri accorgimenti da mettere in gioco, pur non volendo rinunciare al modulo visto nelle precedenti gare, magari buttando nella mischia i giovani del 2005/2006 stabilmente in prima squadra da molto tempo. Formazione alle ore 20 di domani, modulo non statico e da capire quando ci sarà il pallone in movimento.
Il Lecce arriva al Ferraris leccandosi le ferite della vittoria in rimonta del Milan nell’ultima di campionato giocata. Un beffa atroce per Giampaolo e per la società visto il vantaggio di 2 a 0 fino al 70’ di gioco, tanto da far cantare ai tifosi del Via del Mare “resteremo in Serie A” e alla fine uscire dallo Stadio ammutoliti.
Partita con il Milan preparata bene da Giampaolo, aiutato dai resti della fase difensiva del Diavolo. I salentini sono andati in gol in contropiede negli ampi spazi. Dopo il 70’ di gara Conceicao ha cambiato i calciatori più che il modulo facendo entrare Leao e Pulisic. Il primo, svariando sulla sinistra, è stato il regista della fase di attacco, il secondo sulla destra si è mostrato pronto come una lama nel burro della difesa salentina. Giampaolo non è riuscito a prendere le contromisure neanche abiurando al suo modulo preferito e passando al 5-4-1. Un altro errore che ha permesso al Diavolo di giocare nella metà campo avversaria.
In settimana Giampaolo, consapevole che il Genoa non perde in casa dal 21 dicembre contro il Napoli, ha dichiarato nella sua tabella promozione che si accontenterebbe di un punto.
Il Lecce arriva al Ferraris dopo tre KO nelle ultime tre gare e con una classifica che lo vede con soli 4 punti in più della terzultima, ossia l’Empoli. I salentini hanno 26 punti frutto di 6 vittorie, 7 pareggi e 15 sconfitte, 20 gol fatti e 46 subiti.
Nel mercato invernale i salentini hanno venduto Dorgu per 40 milioni e anche il centrocampista Oudin e Hasa, esterno tra i più utilizzati nel girone di andata. Poi hanno ingaggiato i difensori Thiago Gabriel, Danilo Veiga e Sala difensori e gli attaccanti Karlsson e N’Dri.
Giampaolo ha sostituito Gotti il 24 novembre facendo 4 vittorie, 4 pareggi, 8 sconfitte, realizzando 13 reti e incassandone 24. Ha giocato in prevalenza con il 4-2-3-1 alternando con il 4-3-3. Tutta la rosa a disposizione per domani sera, ballottaggi a centrocampo. E con il ritorno di Banda dall’infortunio probabile 4-3-3.
Arbitra Maresca di Napoli, classe 1981, vigile del Fuoco. Arbitra in Serie A del 2014. È il primo ad aver utilizzato il VAR per assegnare un calcio di rigore. Nel 2017 promosso internazionale. L’arbitro napoletano in questa stagione ha preso un mese di squalifica per aver minacciato un calciatore in una partita diretta in Kuwait, poi si è infortunato e ha ripreso a dirigere in Serie A il 24 febbraio scorso. Ad oggi solamente tre gare nella massima serie, mai il Genoa e il Lecce. Il curriculum con i Grifoni parla di 4 vittorie, 3 pareggi, 9 sconfitte. Con il Lecce 2 vittorie, 2 pareggi, 3 sconfitte.
Primo assistente Scatragli di Arezzo, secondo assistente Zingarelli di Siena, quarto uomo Galipò di Firenze. Al VAR Mazzoleni (Bergamo), AVAR Camplone (Pescara).
Diffidati Genoa: Martin. Diffidati Lecce: Rafia, Radani, Pierotti.