La ventinovesima giornata di campionato ha messo fine al duro campionato invernale, dopo la sosta (la prima da novembre) sarà primavera. Altra giornata di campionato dove emerge l’incredibile marcia della Roma di Raneri e la non dolce eutanasia del calcio di Thiago Motta e della Juventus.
Questi scenari non permettono previsioni nelle ultime nove giornate di campionato per l’intasamento della zona Champions dove lottano varie squadre in sei punti, tra cui la favorita potrebbe essere il Bologna di Italiano liberatosi della Champions. Anche lo scudetto è in sei punti con tre squadre. Napoli e Atalanta sperano nel terribile calendario dell’Inter nel mese di Aprile, che oltre al campionato ha le due sfide di Champions con il Bayern e due derby di Coppa Italia. In fondo alla classifica il rosario non cambia, dando per spacciato il Monza, in sei punti ci sono Cagliari, Parma, Lecce, Verona e Venezia in ripresa: si giocano terzultimo e penultimo posto.
La FIGC fa spallucce e il campionato di Serie C ha perso altre due squadre per fallimento Taranto e Turris, in crisi anche Messina e Lucchese. La riforma dei campionati continua a latitare. Il calcio in Italia non può reggere 100 squadre tra i professionisti: 40 di Serie A e serie B e 60 in tre gironi di Serie C, anche se non tutte considerate professionistiche visti gli stipendi elargiti.
L’Italia, per un favore ai tre italiani al comando arbitrale UEFA, in prima linea con l’assenso di Gravina alla sperimentazione di un VAR leggero con monitor a bordo campo che l’arbitro potrà andare a vedere in Serie C e nel campionato femminile di Serie A con chiamata delle panchine, non più di due volte a gara. La richiesta non viene conteggiata se porta ad un cambio di decisione. La motivazione della FIGC: un primo passo per il VAR a chiamata, non per la Serie A, ma per aiutare le federazioni meno ricche.
Monza-Parma 1 a 1. Tra Nesta e Chivu un punto per uno che fa muovere solo la classifica. I lombardi rimangono sempre ultimi in classifica, i ducali agguantano il Lecce a venticinque punti in una partita da zero a zero. I gol: quello di Izzo su un rimpallo su un calcio d’angolo, quello del Parma con Bonny appena entrato dopo un’azione personale che ha fulminati Turati con un tiro a giro.
Udinese-Verona 0 a 1. Il Derby del Triveneto è stato vinto dal Verona, un gol verso la salvezza. Partita avara di emozioni con più gioco dei friulani, Hellas che si difende con ordine e dopo vince con una punizione da più di 30 metri. Per l’Udinese il sogno Europa si è allontanato, per il Verona sette punti in più sulla terzultima posizione.
Milan-Como 2 a 1. Altra rimonta del Diavolo in mezzo ad un contestazione feroce. Anche il Presidente rossonero Scaroni ha ammesso che sono delusi come società alla pari dei tifosi e il futuro (anche se la vittoria contro il Como lascia speranze di Europa League, meno di Champions a fine campionato) sarà tutto da chiarire. Il Como ha fatto gol con il pallino del gioco in mano. Il Como non meritava di perdere, Maignan salva il Diavolo, ma non ha fatto i conti con Rejnders che ha confezionato l’assist gol di Pulisic e il gol della rimonta. A fine gara c’è stato l’esordio di Dele Alli, voluto fortemente da Fabregas anche se da tanto tempo non giocava in Inghilterra. Espulso dopo 10’ su richiamo del VAR per un step on foot, a seguire espulso anche Fabregas per proteste.
Torino-Empoli 1 a 0. Gioca meglio l’Empoli, ma ha portato in Toscana un altro boccone amaro. L’Empoli è ancora vivo, ha macinato gioco e sbagliato gol facili come quello di Gyasi che spreca il gol del vantaggio. Subito Vlasic condanna i toscani a lottare per la salvezza distante tre punti.
Venezia-Napoli 0 a 0. Il pranzo è stato indigesto al Napoli, un pareggio che allontana il sogno scudetto. Il Venezia ha fatto la sua gara giocando in difesa e con ordine è stata salvata dal portiere Radu. Ha rischiato di perdere il Ciuccio in pieno recupero con un contropiede e una grande parata di Meret su Nicolussi-Caviglia. Conte ha l’attacco spuntato, gli manca il colpo del fuoriclasse per decidere le partite sporche. Sperava nel colpo della Dea. Di Francesco vende cara la pelle, non aiutato dalla crisi del gol, e resta sempre penultimo in classifica a cinque punti dalla salvezza.
Bologna-Lazio 5 a 0. Bologna versione Champions e Lazio crollata. Italiano dimenticandosi l’uscita dalla Champions ha inanellato quattro successi consecutivi portandosi al 4° posto in classifica superando la Juventus. La Lazio di Lotito che vince in Europa League non regge lo sforzo di tre giorni prima e incassa cinque reti senza diritto di replica fermandosi dopo sei risultati utili consecutivi. Baroni ha chiesto scusa sul campo ai tifosi laziali in trasferta assumendosi tutte le colpe della disfatta.
Roma-Cagliari 1 a 0. La Lupa perde in Europa e vince in campionato, ma la festa non fa sorridere Ranieri perché perde Dybala entrato al 60’ di gioco e uscito dopo 12’. Gli sforzi della gara contro il Bilbao di giovedì scorso si sono fatti sentire: poca Roma nel primo tempo, solamente un gol nella ripresa che permette ai giallorossi di portare in classifica 13 risultati utili, di cui 6 vittorie consecutive al settimo posto in classifica a 4 punti dalla zona Champions. Il Cagliari non ne ha approfittato delle fatiche giallorosse lasciando il 65% di possesso pallone sterile. Nicola elogia i suoi, ma il risultato è sempre lo stesso: andare sotto e dopo cercare il risultato negli ultimi quindici minuti con le polveri sempre bagnate nelle aree avversarie.
Fiorentina-Juventus 3 a 0. Fatta viola la Signora che ha fatto esplodere la tifoseria toscana che ha mandato all’Inferno la rivale per eccellenza, sicura di rilanciarsi in zona Europa. Palladino dopo 27 giornate di campionato ha capito come utilizzare Albert, alla Gilardino, in un 3-5-2 pratico e facile da interpretare che lascia libero di svariare l’islandese, dimenticandosi delle alchimie tattiche dei tanti giocatori in fase offensiva, ma con tanti buchi in quella difensiva. La Signora ai minimi termini potrebbe portare ad un ribaltone in panchina già contro il Genoa alla ripresa. Thiago confermato da Giuntoli, anche lui sarà in discussione a fine anno.
Atalanta-Inter 0 a 2. L’Inter fa valere la legge del più forte in casa della Dea tentando la fuga scudetto. Il Biscione non fa sconti: Inzaghi è all’ottava vittoria consecutiva contro Gasperini e la sua macchina da gol inceppata. La Dea che dà spettacolo in tutta Europa quando affronta l’Inter perde tutte le sue peculiarità calcistiche. Gasp furioso non sa darsi pace perché la squadra non regge la pressione in questa gara, ma soprattutto con Massa di Imperia, il miglior attualmente tra i fischietti italiani e il più utilizzato in Europa che non fischia un fallo evidente e dopo espelle, giustamente, all’80’ di gioco, il bergamasco Ederson per avergli battuto le mani. Dopo alcuni minuti altro doppio giallo a Bastoni. Strano che Massa rovini la sua gara dal punto di vista disciplinare.
Genoa-Lecce 2 a 1. Alla luce dei 35 punti in classifica, il Vecchio Balordo non ha aspettato alla finestra con ansia i risultati nella parte destra della classifica portando a 13 punti il vantaggio sulla terzultima posizione.
La compattezza difensiva non è più l’unica cosa con cui il Grifone cercherà di ottenere punti in campionato. Oltre non calare di intensità, anche nelle difficoltà la nuova strategia con Frendrup e Masini di contenimento e Miretti, l’altro centrocampista più offensivo al quale è richiesto di fare meno in fase difensiva e che si trova maggiormente coinvolto in quella offensiva, dà – e darà – risultati con le illuminazioni di Ruslan tra le linee. Operazione che ha fatto impazzire Giampaolo e il Lecce nel primo tempo.
Chi non gode, non per motivi calcistici, di questi 35 punti genoani continua a cercare i 40 punti in classifica per salvarsi mettendo in discussione le prossime nove gare di campionato, ma dimenticandosi che ne giocherà quattro dentro il Tempio.
Nelle più difficili in trasferta, contro squadre della parte sinistra della classifica vicine a giocarsi l’Europa che conta, come Juventus, Napoli e Bologna, difficilmente Vieira staccherà la spina della prestazione. In trasferta dovranno far visita a Como e Verona. Udinese, Lazio Milan, Atalanta dovranno, invece, fare i conti non solo con un Grifone tranquillo, ma anche con il Tempio.