Azzurri dalla polvere all’altare. Un primo tempo da incubo, non solo per il risultato, contro una Germania padrona del campo, del gioco, del palleggio e delle palle morte. Imbambolati gli Azzurri, che alla prima occasione che sono arrivati nell’area avversaria hanno preso un contropiede con calcio di rigore.

Il secondo gol è da “oggi le comiche”: Gigio Donnarumma, che aveva salvato il risultato non permettendo la goleada ai tedeschi, dopo una grande parata, nel lamentarsi con i compagni per l’ennesimo pallone gol su palla inattiva, abbandona i pali e Kimmich dal corner serve Musiala solo davanti alla porta azzurra. Azzurri sconvolti in balìa dei tedeschi prendono il terzo gol al 45′ di gioco, altro gol su calcio da corner con il più piccolo o quasi Di Lorenzo, sovrastato da Kleidienst, il più alto degli avversari.

Usciti a testa bassa gli Azzurri, col de profundis dei commentatori e coi social che prevedevano un’altra Caporetto azzurra, hanno messo in campo nella ripresa un ottimo secondo tempo, inaspettato, tanto da sfiorare l’impresa. Un’impresa non permessa dal VAR sul primo rigore concesso dall’arbitro: questione di millimetri se il tedesco con la punta del piede arriva prima di Di Lorenzo prima di abbatterlo. Dubbi sulla chiamata del VAR.

Una doppietta di Kean e il rigore di Raspadori, sempre decretato dal VAR, hanno fatto soffrire i teutonici del primo tempo fino al 99’ di gioco. L’impresa non è riuscita a Spalletti come a Lippi, sempre a Dortmund nel 2006 nella semifinale mondiale: sarebbe stata la seconda sconfitta in 50 anni sul campo del Muro giallo della Bundesliga.

L’impresa a Spalletti non è riuscita rispetto al 2006 perché in campo c’erano altri calciatori. La qualità latita in questa Nazionale e se vi si aggiunge la mancanza di Calafiori, Cambiaso, Dimarco e Retegui la coperta è veramente corta. Non è colpa di Spalletti se l’impresa non è riuscita: ci prova a fare qualcosa di diverso con quello che passa il campionato.

È colpa della FIGC che non fa le riforme, di Gravina e compagnia rieletti con i voti della Lega Nazionale Dilettanti che continua a far disputare un campionato italiano con il 70% di giocatori esteri in campo. Senza dimenticarsi che nel campionato Primavera la musica è quasi la stessa, spesso quasi peggio perché i ragazzi provenienti da tutto il mondo debuttano in Serie A e gli italiani devono cercare spazi in serie B e C.

Non è cambiato nulla dalle eliminazioni dagli ultimi due mondiali. Il giorno 6 giugno, anziché essere a Torino a giocarsi le Finali di Nations League, gli Azzurri dovranno iniziare il girone di qualificazione per il Mondiale del 2026 in Canada, Stati Uniti e Messico giocando ad Oslo contro la Norvegia.