È un lunghissimo documento, con data 21 marzo scorso, quello che aggiorna la situazione legata ad A-Cap e, tra gli altri, anche il suo rapporto con 777 Partners. Il documento ha nelle sue prime trenta pagine il fulcro del racconto, dal quale emerge anche l’esposizione per 2,1 miliardi di dollari da parte di A-Cap rispetto a 777 Partners e ad alcuni suoi veicoli di investimento.

A partire almeno dal 2020 e continuando nel tempo, A-CAP, tramite Advantage Capital Management, LLC (“A-CAP Management”), in qualità di gestore patrimoniale per Utah Insurers, ha investito oltre 2,1 miliardi di dollari (circa il 26%) delle attività ammesse di Utah Insurers in vari investimenti di 777 Partners. Questi investimenti sono stati non performanti e sono stati aumentati, anziché liquidati, per evitare di riconoscere perdite. Non c’è stato praticamente alcun ritorno sugli investimenti. A-CAP, tramite questi investimenti, è diventato il più grande investitore di gran lunga in 777 Partners, tanto che King ha preso il controllo di 777 Partners” è quanto si legge nel documento.

A questo discorso si riannodano anche i fatti del 18 dicembre 2024, quelli legati all’aumento di capitale sottoscritto (tramite emissione di nuove azioni) da Dan Sucu e approvato dall’Assemblea degli Azionisti solo quattro giorni prima. A-Cap, in tal senso, aveva già fatto sapere tramite Bloomberg di voler fare ricorso. Fatti – è bene specificarlo – non citati in alcun passaggio del documento, nel quale non emerge mai neppure la parola “Genoa” e solo una volta quella “football”, ovvero quando si legge: “Nel 2022, Utah Insurers ha finanziato un prestito di 23 milioni di dollari alla società affiliata di 777 Partners, Nutmeg. Lo scopo del prestito era supportare gli investimenti di 777 Partners in alcuni club calcistici europei. Da quando è stato originato il prestito, A-CAP lo ha modificato più di 12 volte, tra cui l’estensione delle date di scadenza, il differimento/capitalizzazione degli interessi e l’aumento del saldo in sospeso che ora supera i 350 milioni di dollari al 31 dicembre 2024, di cui 219 milioni di dollari si riferiscono direttamente a Utah Insurers“.

Il documento, ripreso anche dalla Gazzetta dello Sport in un articolo dal titolo “Indagine-shock negli Usa sui 777: senza l’intervento del CdA il Grifone rischiava di fallire, è la richiesta alla Corte (Third Judical District Court-Salt Lake Department) da parte del Commissario assicurativo dello stato americano dello Utah di “emettere un ordine di riabilitazione in merito a Sentinel Security Life Insurance Company (“Sentinel”), Haymarket Insurance Company (“Haymarket”), e Jazz Reinsurance Company (“Jazz Re”) (Sentinel, Haymarket e Jazz Re)”, le cinque realtà che nel documento di 398 vengono chiamate “Utah Insurers”.

Nel documento viene richiesto “di prendere possesso, controllo e titolo di tutti i beni di Sentinel, Haymarket e Jazz Re, e di amministrare tali beni ai sensi delle leggi dello Stato dello Utah, come indicato dalla Corte, sospendendo tutte le azioni e i procedimenti relativi agli Utah Insurers, nello Utah e altrove, ai sensi del Codice dello Utah § 31A-27a-108(4)(b); e (4) e l’emissione di un provvedimento ingiuntivo temporaneo fino all’entrata in vigore dell’Ordine di riabilitazione che richiede la piena conformità degli Utah Insurers all’Ordine di supervisione e agli ordini del Supervisore ai sensi di tale ordine“.

Come si legge nell’articolo della Gazzetta dello Sport, lo scopo di questi investimenti era duplice: “in primo luogo, continuare a generare denaro tramite la vendita di polizze e, in secondo luogo, investire quel denaro in investimenti ad alto rendimento e ad alto rischio che avrebbero reso disponibile denaro ad A-CAP dagli assicuratori. Perciò nel 2020 A-Cap aveva stipulato accordi e prestiti con 777 Partners LLC (“777 Partners”). Un gioco pericoloso che poi ha fatto implodere il sistema“. L’operazione dello scorso 18 dicembre ha, di fatto, permesso al Genoa di andare avanti con più serenità grazie all’aumento di capitale da 40 milioni sottoscritto dall’imprenditore romeno Dan Sucu. Ora, però, il quadro attende di essere chiarito una volta per tutte per riassicurare al Genoa un futuro fatto di campo, di talenti, di calcio e non di continue questioni extra-campo.