Al termine della sconfitta ottenuta questo pomeriggio in casa con l’Hellas Verona, Jacopo Sbravati, tecnico del Genoa Primavera, ha parlato ai nostri microfoni: “É stata una partita dove in alcuni momenti siamo stati bravi ad essere propositivi e coraggiosi a trovare giocatori tra le linee. La squadra era corta fino ad un certo momento della partita, poi a partire da qualche minuto dopo il gol abbiamo iniziato a perdere i duelli e ad essere poco determinati, uniti e con poco spirito. Poi è stato così per tutto il secondo tempo, con il gol del 1-2 che è nato da un pallone perso ingenuamente e da un fallo che è stato giusto fare. Sulla punizione siamo stati poco reattivi, volenterosi e determinati ad andare sulla respinta del portiere che aveva messo una pezza importante e gli altri sono arrivati con più rabbia. Quella rabbia che per larghi tratti loro hanno avuto più di noi. Dobbiamo crescere da qui alla fine, non è una loro caratteristica: si allenano con grande spirito e determinazione, ma le uscite di oggi e con l’Atalanta mi lasciano con un po’ di amaro in bocca“.
Questi errori si sono visti anche nelle occasioni dei due gol, dove ci sono stati errori più di reparto che individuali….
“Sono stati errori di comunicazione. L’1-1 nasce da una palla dritta dove noi ci accoppiamo sempre, ognuno è responsabile dell’uomo e dello spazio. In quel caso c’è stata incertezza tra tre giocatori, chi doveva seguire e chi assorbire l’inserimento. Sono errori che si possono curare e allenare, non è quello. Il rammarico c’è perché sono cose sulle quali lavoriamo“.
Non è una giustificazione, ma avete anche tanti assenti. Guardando la panchina c’erano quattordici anni di differenza tra le due panchine: sono soluzioni che possono mancarvi magari nel finale?
“Sì, ma è stata una scelta che è stata fatta. In questa settimana ci sono state un po’ di competizioni e abbiamo cercato di essere equilibrati tra la partita di oggi e gli impegni molto importanti a Viareggio, motivo per cui si era un po’ più giovani in panchina. Per loro però sono opportunità di vivere un ambiente che vivranno nei prossimi anni. Io vedo spunti positivi da questo, non è colpa della panchina giovane se oggi abbiamo subito il secondo gol. Lo è di alcune scelte ed errori di alcuni ragazzi che sono stati protagonisti nella Primavera. Sicuramente la giovinezza della panchina salta all’occhio, ma non è un qualcosa che sposta e io sono ben felici che possano venire dei ragazzi dall’Under 17 e 18“.
In questa sosta sono partiti tanti vostri ragazzi con le rispettive nazionali e tanti calciatori che erano con voi negli scorsi mesi: sono segnali importanti per il vostro lavoro…
“Questa è la cosa più importante, è giusto sottolinearlo. E’ bello che alcuni ragazzi che in passato non avevano mai avuto la nazionale, quest’anno l’hanno conquistata attraverso le prestazioni e il lavoro. Se c’è rammarico oggi è perché si fanno sacrifici e si lavora per provare ad essere più competitivi possibile, ma senza mai tralasciare l’aspetto individuale e la formazione. A volte ben vengano anche gli errori come quelli che abbiamo analizzato fino ad ora, l’importante è che siano un’opportunità per crescere. Siamo anche ben felici di quello che è stato il percorso fino ad ora, è un campionato così ed è un periodo nel quale siamo più penalizzati dal risultato. Abbiamo dimostrato che talvolta ci possono essere filotti positivi, ti riaprono mille scenari. Bisogna avere equilibrio, questo è quello che sottolineeremo martedì. Bisogna gestire la frustrazione il fatto che non si riesca a portare a casa un risultato casalingo da tre partite. Bisogna crescere e lavorare con tranquillità”.
75° Viareggio Cup | Genoa in finale: Torino steso 2-0 sotto i colpi di Miragliotta e Riolfi