Al termine della finalissima del 75° Viareggio Cup andata in scena questo pomeriggio allo stadio dei Pini tra Genoa e Fiorentina, Gennaro Ruotolo, tecnico rossoblù, ha parlato ai nostri microfoni: “Sta diventando un’abitudine? Ma che abitudine (ride, ndr). É il triplete“.
Qual è l’emozione di questo successo?
“Tanta, è sempre un’emozione diversa su ogni cosa. É tutto bello. Farlo con il Genoa, i ragazzi hanno vinto: è tutto bello. Penso che venga preparato un po’ tutto all’inizio, abbiamo affrontato questo torneo pensando di provare a vincerlo. Volevamo affrontare tutte le partite con determinazione. Facciamo i complimenti alla squadra che ha lottato, allo staff e alla società che era presente. Siamo contenti e felici“.
Anche nei momenti di difficoltà, la percezione è Gennaro Ruotolo riesca a trasmettere cosa vuol dire allenare il Genoa…
“Sono troppi anni che sono in questo mondo e so come bisogna ragionare. Non è solo la determinazione, c’è la tecnica e la voglia di migliorarsi e di togliersi qualche difficoltà. É un’età particolare, bisogna star loro addosso in determinate situazioni. Questo è un gruppo che ha meritato di festeggiare questo trofeo“.
Questa squadra ha lo spirito del Genoa?
“Questa squadra ha spirito, sono giovani e bisogna farli crescere. Il Genoa non sta facendo bene, ma di più. Con prestazioni e risultati, sempre con merito. Complimenti alla prima squadra, quando li si fa a vedere si vedono delle gran belle cose“.
Ti chiedo solo un’ultima cosa: c’è stato un bell’abbraccio con Pelliccanò, che tornava da un infortunio e si è fatto di nuovo male…
“Stava rientrando e stavamo gestendo il minutaggio perché rientrava dopo sette o otto mesi di terapie. Mi dispiace perché è un giocatore importante, che cresce e ha voglia di migliorarsi. Non se lo meritava, è anche un gran bravo ragazzo. Mi dispiace per lui, però bisogna festeggiare anche insieme a lui perché ci teneva tantissimo a riprendere a giocare in questo torneo. Siamo contenti , ma allo stesso tempo tristi perché non ci voleva per lui. Nel calcio quando iniziano i vari infortuni è difficile riprendere“.