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Serie A, l’analisi della trentunesima giornata

Alla trentunesima giornata di campionato, l’Inter non è apparsa la padrona del torneo dopo il secondo tempo da Inter-cotto nella patria del Parma-Cotto. Continuerà la lotta per lo scudetto con il Napoli. Il calendario del Biscione è troppo intensificato e infittito, mentre quello del Ciuccio potrebbe trovarsi anche in discesa dopo aver pareggiato ieri sera con il Bologna, con i tre punti rimasti immutati.

Dietro si è accesa la lotta non più per un solo posto in zona Champions, ma per due, vista la frenata dell’Atalanta di Gasperini, sempre con due piedi al terzo posto in classifica, braccata da Bologna a un punto, Juventus a due e Lazio a tre.

Fuori dal sogno Champions c’è la Roma di Ranieri, fuori dall’Europa se il Diavolo rossonero non si sveglia, troppo traballante e mai in grado di dare continuità non solo ai risultati, ma anche alle prestazioni.

Nella lotta per la salvezza, le ultime tre squadre sono sempre in difficoltà, non riuscendo a ottenere un risultato pieno come Venezia ed Empoli, mentre il Monza sembra spacciato. Dopo 5 sconfitte consecutive, il Lecce ha totalizzato 2 punti con Monza e Verona, e i due punti di vantaggio sull’Empoli non lo rassicurano, come il Parma che ha tre punti sui toscani. È importante per i ducali non cullarsi sul pareggio con l’Inter.

Gravina, il Presidente della FIGC, dopo essere stato eletto nei mesi scorsi Presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio con il 98,68% dei voti, è stato nominato primo vicepresidente della UEFA il 3 aprile: “un riconoscimento straordinario all’importante contributo offerto al calcio italiano“. Quale sarà il futuro si chiedono in molti, considerato che le riforme sono sempre nel cassetto, come la ristrutturazione degli stadi e il campionato di Serie A in mano a pochi giocatori italiani, come il settore giovanile. Veniamo alle partite.

Monza-Como 1-3: il Como torna a vincere, mentre le speranze per i brianzoli sono durate solo 11’ di gioco. Dopo il pareggio dei lariani, il Monza è tornato sotto l’ombrellone, lasciando qualsiasi speranza di salvezza, mentre il Como di Fabregas, nel derby lombardo, crede nella salvezza.

Parma-Inter 2-2: quello che nessuno si aspettava al Tardini dopo il vantaggio nerazzurro di due reti. L’Inter si è buttata via a Parma, pensando al doppio vantaggio e alla prossima gara di stasera con il Bayern Monaco. Un’Inter che preoccupa, troppo orribile per essere vera nel secondo tempo, calando energie e concentrazione. In 9 minuti di gioco, Chivu ha rilanciato le possibilità di salvezza degli emiliani, mai domi anche sotto nel primo tempo.

Milan-Fiorentina 2-2: il Milan si fa sorprendere dai viola nel primo tempo e, come sempre, nel secondo raggiunge il pareggio. I cambi nel Milan hanno fatto la differenza in positivo, mentre quello di Palladino con Albert al 60’ di gioco e Beltrán in negativo. L’islandese, negli spazi ampi del Diavolo, avrebbe fatto la differenza. I viola sperano sempre nell’aggancio alla zona Champions, mentre il Diavolo punta alla Coppa Italia per andare in Europa.

Lecce-Venezia 1-1: sarebbero serviti i tre punti ad entrambe le squadre per provare a rovesciare la classifica e cercare di svoltare la stagione. Non è stata una gara da pareggio; alla fine, tutti erano stremati e sdraiati sul terreno di gioco di Via del Mare. I salentini meritavano di più, sebbene siano stati fischiati sonoramente dal pubblico amico.

Empoli-Cagliari 0-0: l’Empoli non sa più vincere, sono 16 le gare che i toscani non riescono a ottenere un risultato pieno. La classifica fa paura, meno a Nicola, sempre all’altezza in queste gare da ultima spiaggia, che mantiene gli avversari a 6 punti di distanza. Partita da zero; nel secondo tempo, solo i calci di punizione diretti hanno impegnato i portieri. Fischiati i toscani, fischi che non sono stati graditi dal Presidente Corsi, sceso in tribuna stampa a contestarli.

Torino-Verona 1-1: da non crederci. Milinkovic-Savic aveva salvato parecchie volte il risultato del Toro contro il Verona, invece ha regalato un gol. Il Verona di Zanetti strappa un punto importante per cercare di uscire dalla zona rossa. I tifosi del Torino, invece, sono rimasti delusi dall’ennesimo pareggio insipido dei granata.

Atalanta-Lazio 0-1: si è inceppata la Dea, terza sconfitta consecutiva, ma soprattutto zero reti realizzate. La Dea non vince a Bergamo dal 22 dicembre 2024 e in molti affermano che il giocattolo si è rotto dopo la dichiarazione di Gasperini, che non vuole più rinnovare. Sarà vero, ma poco plausibile; se perderanno la zona Champions, il portafoglio dei calciatori non sarà rimpinguato dai premi, che non sono di consolazione. La Lazio torna alla vittoria dopo 3 giornate di digiuno. Gongola il Presidente Lotito, ai margini della zona Champions, e i tifosi per aver superato la Roma.

Roma-Juventus 1-1: Ranieri non è riuscito a vincere l’ottava gara di fila, 15 le gare positive dal suo arrivo al capezzale della Lupa. Si consola Sir Ranieri di aver incartato la Juventus di Tudor, padrona del primo tempo con il palleggio, con i cambi nell’intervallo. Il tecnico subentrato a Thiago Motta deve registrare qualche ingranaggio in fase difensiva e sui calci di punizione e cross dalle corsie laterali. L’assenza della testa di Gatti si è fatta sentire. Alla fine, soddisfatti entrambi gli allenatori, accomunati dallo stesso pensiero di Ranieri: “quando non riesci a vincere, devi provare a non perderla”.

Bologna-Napoli 1-1: partita di grande importanza in chiave scudetto e Champions. Il gol di Anguissa, degno di Bolt, ha spaventato i felsinei, considerato il loro modo di giocare a uomo, lasciando spazi larghi davanti al portiere. Nel primo tempo, il Napoli, forte del vantaggio, ha messo in crisi diverse volte la voglia di attaccare in massa di Italiano, sfruttando la fisicità di Lukaku. Nel secondo tempo, messa da parte la paura di subire il raddoppio, gli uomini di Italiano hanno comandato totalmente il gioco, facendo pressing fino al 94’ di gioco. Hanno segnato con un colpo di tacco di Ndoye, da cineteca del calcio. Tutti a parlare del calendario facile del Napoli, dimenticandosi che dovranno affrontare solo squadre della parte destra della classifica e alcune si giocano la permanenza in Serie A. Per riuscirci, Conte dovrà recuperare gli assenti sotto le Due Torri. I cambi del Bologna hanno fatto la differenza, eccetto nel recupero, dove il Napoli ha tirato nuovamente in porta per la prima volta al 49’ di gioco.

Genoa-Udinese 1-0: è tornato “Fort Tempio”. Nelle ultime sei gare casalinghe, il Grifone ha collezionato 16 punti, 5 vittorie e un pareggio. Alla 31° giornata di campionato, il Vecchio Balordo ha fatto un girone di ritorno da zona Europa, collocandosi nelle prime sei posizioni della classifica. Vieira: “Vogliamo crescere come squadra e vincere più partite; per questo dico non molliamo e puntiamo a migliorare fino all’ultima sfida“.

Recuperando, senza rischiare ricadute, la qualità in panchina, Vieira è sulla strada della scorsa stagione in Serie A, dove il Vecchio Balordo, con la rosa quasi al completo a disposizione nelle ultime dieci di campionato, ha totalizzato 16 punti, battendo anche qualche big.

Il presunto dogmatico Viera ha modificato il sistema anche in corso di gara per adattarsi alla propria squadra, al risultato e all’avversario. Un cambiamento intelligente, motivato dalle necessità, ancora una volta, di adattarsi alle caratteristiche dei calciatori a disposizione. Vista la panchina contro l’Udinese, qualcosa nella mente di Viera e del suo staff potrebbe cambiare in fase di possesso.

Sette gare alla fine, 21 punti a disposizione che faranno gola per cercare di assestarsi nella parte sinistra della classifica, senza voli pindarici, cercando di scoprire le potenzialità della rosa a disposizione con vista sul futuro.

Soddisfazione al Pio Signorini per la notizia arrivata dal Tribunale di Genova, che ha respinto il ricorso di ACM sull’aumento di capitale da parte di Sucu.

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