Al termine del derby vinto questa mattina (clicca QUI per leggere la cronaca del match), Jacopo Sbravati, tecnico del Genoa Primavera, ha parlato ai nostri microfoni:
Intanto, complimenti a mister Jacopo Sbravati: oggi avete vinto il derby. Per te, tra l’altro, sono 7 su 7 da allenatore del settore giovanile e mi fa piacere sottolinearlo. E soprattutto siete aritmeticamente salvi, che ci siamo detti più volte qui dopo le partite, essere il vero obiettivo a livello dei risultati di quest’anno. Quindi parto intanto da qui, chiedendoti un commento a una partita. Poi arriviamo a tutto il contorno, soprattutto al fatto che oggi veramente avete fatto un bel derby, intelligente, di carattere. Tutti sono sacrificati. E l’avete fatto con tante assenze, perché avevi di fatto solo due 2006 in panchina, che erano Deseri e Arata e poi i ragazzi dell’attuale Under-18, perché hai tante assenze. Questo, secondo me, va sottolineato. Assenze sono anche dovute alla presenza in prima squadra dei ragazzi o ai giocatori che dall’inizio dell’anno sono in prima squadra. Quindi questo è tutto un preambolo che sottolinea, secondo me, l’importanza di questo successo di oggi…
“Ti ringrazio per la sottolineatura e per i complimenti, che giro immediatamente ai ragazzi, perché non solo oggi, ma anche a Lecce, si sono viste cose interessanti dal punto di vista caratteriale. Cose che anche la settimana scorsa ho sottolineato e l’ho fatto con piacere, perché anche quella è una crescita. Era una cosa in cui tante volte quest’anno eravamo un pochino mancati. Invece, sia oggi che a Lecce, da quel punto di vista, ho visto i ragazzi crescere e fare uno step in avanti. I complimenti vanno a loro, perché lavorano con grande serietà e grande disponibilità. Abbiamo fatto un mese un po’ particolare, dettato magari da altri impegni, come il Viareggio, che magari ha portato tanti giocatori a giocare giù. Quindi è stato un mese impegnativo da quel punto di vista, però loro non hanno mai abbassato quella che era la disponibilità, l’attenzione e la predisposizione al lavoro. Oggi hanno raccolto i frutti. Le tante assenze sono state sicuramente un po’ penalizzanti, però hanno dato opportunità a ragazzi che magari potevano partire un pochino penalizzati in asse di partenza, invece sono venute fuori delle valorizzazioni che magari non si sarebbero neanche dette all’inizio anno. Quindi i complimenti vanno a loro. Ci auguriamo anche di recuperare i ragazzi che sono fuori. Chi sta facendo un percorso in prima squadra, siamo ben contenti che lo porti avanti, siamo ben contenti che qualcuno venga aggregato a questo percorso che alcuni stanno facendo. Rossi, tra l’altro, è ormai continuamente in pianta stabile in prima squadra, pur essendo venuto a giocare con noi a Lecce. Quindi queste sono le soddisfazioni. Hai parlato di salvezza, acquisita, matematica. Probabilmente 42 punti a metà febbraio potevano già bastare. Ora lo possiamo dire con tranquillità. Insomma, è anche una soddisfazione aver ottenuto un record di punti nella categoria da quando c’è il nuovo format. Perché 50 punti credo non si siano mai fatti. Quindi complimenti ai ragazzi, allo staff e a chi ci segue costantemente. Quindi ce la prendiamo con grande soddisfazione questo derby, questa vittoria”.
Una curiosità personale: adesso che abbiamo centrato l’obiettivo, i play-off momentaneamente sono a meno due. Può essere un po’ la ciliegina sulla torta del grande lavoro che avete fatto quest’anno? Anche perché i ragazzi che abbiamo intervistati prima entrambi hanno detto di esser stati chiamati in causa e aver dimostrato di poterci stare stare in un campionato under 20 che non era facile da affrontare. Quindi la truppa per provarci c’è…
“A proposito del campionato under 20, mi fa piacere che me l’hai ricordato. Noi nell’anno in cui è invecchiato il campionato, magari l’ho detto ad inizio anno, abbiamo ringiovanito la rosa. C’erano 12 ragazzi nel 2007 tra campo e panchina, 5 nel 2005. Quindi una stragrande abbondanza di giocatori dell’Under 18 o comunque che già si allenano con noi da inizio anno, come Colonnese e Doucoure. Quindi i play-off sono lì. Noi tutte le volte abbiamo parlato di play-off o che magari abbiamo messo il mirino su quello, poi abbiamo un po’ steccato. Quindi viviamo la quotidianità, viviamo la settimana per migliorarci soprattutto individualmente, che è il primo obiettivo che ci ha dato il nostro direttore. E poi se si riescono a fare anche partite intelligenti, come quelle di oggi, come quelle di Lecce, oltre che altre fatte magari meglio tecnicamente, allora ben vengano. Più si sta aggrappati lì e più ci sono motivazioni per tutti sicuramente. Ma non bisogna diventare matti, non bisogna adesso diventare pazzi se si perde qualche punto le prossime partite, che sono tutte complicate“.
Ecco, vengo anche un attimo alla partita, perché secondo me è una cosa da sottolineare nella partita di oggi è che avete reagito molto bene alla difficoltà del gol subito, che è arrivato anche in un momento un po’ inatteso, perché comunque avevate trovato il gol del vantaggio e sembravate anche poter gestire la situazione. È arrivata questa doccia fredda, però siete riusciti a reagire molto bene: è una cosa importante e che dà la dimostrazione della crescita che c’è stata da inizio anno…
“Certo, infatti si era parlato che durante la partita ci sarebbero stati momenti in cui si sarebbe dovuto stare incudine e in altri martello. Il momento in cui abbiamo preso l’1-1 forse era il nostro momento migliore. Siamo stati superficiali in alcune giocate a cavallo della metà campo, da cui nasce la situazione del gol e il cross da destra. Lì sicuramente si deve crescere, sicuramente si deve crescere parecchio. Quella superficialità lì un po’ di volte si è vista quest’anno e non va bene. E poi forse nel loro momento migliore abbiamo fatto gol noi. Questo è un tratto caratteriale importante, perché nel momento in cui si era un po’ incudine, si è avuta la forza con tre o quattro giocatori di ribaltare il campo su una palla conquistata, sporca, con Ghirardello e Carbone. Abbiamo accompagnato l’azione con tre o quattro giocatori che uno dice in quel momento lì fai fatica a pensarlo, perché sei un pochino lì a difendere. Invece è stato premiato il coraggio e la caparbietà, soprattutto di Carbone, che è una sua grande abilità. Aveva promesso di fare il gol da derby, insomma il gol da derby, match winner. E quindi sono contento che sia stato di parola. Non so se l’ho detto a voi…“
No, ci ha raccontato però di quando era piccino, che non si sarebbe mai immaginato di segnare in un derby Primavera quando giocava i derby al Caravella. E un altro ragazzo che questi derby gli ha giocati è Honest Ahanor che oggi abbiamo rivisto in campo. Possiamo dire, è un giocatore dall’inizio dell’anno in prima squadra. La Sampdoria ha anteposto Fabio Borini. Immagino che stia riprendendo il ritmo partita, visto che è tornato in rosa. Però, tornando alle cose di casa Genua, un’ora di gara fatta molto bene. Sicuramente il duello con Borini non l’ha perso, ma in generale non gli ha persi. La mia curiosità era: intanto, come l’avete visto? Noi da fuori molto bene. Soprattutto la sua posizione era quasi da libero, perché lo trovavi un po’ ovunque in campo. Anche a prendere i palloni alti. Gli avevate costruito una posizione per mettergli in difficoltà anche sui palloni alti..
“Intanto, tanto complimenti a Honest. È un giocatore straripante, di una forza veramente importante. Non era facile per lui, perché rientrava da cinque mesi, ed è il suo primo infortunio lungo da quando gioca. Quindi l’esuberanza poteva essere eccessiva, la voglia di dimostrare cosa potesse fare, tutto quello che non ha fatto in questi mesi poteva esserci. Invece è stato bravo a gestirla. A fare le cose in maniera intelligente, sbagliando davvero poco, vincendo, stra-vincendo forse il duello. È stato anche un bel duello per chi è venuto a vedere la partita, perché è un duello di lusso per la categoria. Borini lo conosciamo e Honest sta facendo i primi passi in Serie A. L’ho visto molto bene. L’ora di gioco era giusto che la facesse senza esagerare, perché comunque, ripeto, era la prima partita e il ritmo gara non è quello che si ha in allenamento. Però bene, siamo contenti. Quella posizione lì l’abbiamo costruita. Ci avete seguito e avete visto che negli ultimi tre mesi abbiamo quasi sempre giocato a quattro. Abbiamo pensato che potesse partire da dietro per determinare in maniera importante e Meconi da quinto potesse dargli le coperture nel momento in cui andava. Si era pensato di lasciarlo un po’ più libero di interpretare il ruolo, che a lui piace farlo in quel modo, proprio perché Meconi a fianco poteva compensare alle sue sgroppate, che sono state tante e fatte bene“.
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