Al termine di Genoa-Roma Primavera, il tecnico rossoblù Jacopo Sbravati ha commentato la gara ai nostri microfoni.
Come sempre, raccontami la partita dalla panchina…
“Allora, faccio intanto complimenti sinceri, onesti e veramente di cuore a questi ragazzi perché la prestazione è stata veramente importante, il risultato ci penalizza e c’è rammarico, ma aver giocato una partita alla pari contro un avversario come questo che arriva da un percorso straordinario, 76 punti, 9 gol settimana scorsa con l’Udinese. Insomma, giocarci alla pari credo già sia molto importante e per noi di grande orgoglio. Dal campo, onestamente, ho visto un primo tempo dove si è giocato alla pari, dove loro sono stati decisamente più precisi di noi negli ultimi 15 metri, noi meno di loro negli ultimi 15, e un secondo tempo dove non abbiamo subìto un tiro in porta e dove abbiamo creato 5-6 palle gol nitide. Il gol è purtroppo arrivato solo al fischio finale, motivo per cui rinnovo i complimenti a questi ragazzi perché devono essere orgogliosi di quello che fanno, di come fanno l’attività. Ma deve essere orgogliosa anche la nostra società di quello che hanno dimostrato oggi e in tutto questo percorso straordinario”
A metà del primo tempo se non fosse stato fischiato, secondo me, un rigore fasullo, c’era la speranza di poter raggiungere anche questa Roma nel punteggio…
”Assolutamente, è stato uno degli episodi che ha determinato il rigore e siamo tutti d’accordo che non ci fosse, anche chi lo vedeva da fuori. Quelli sono gli episodi di cui parlavo, loro sono stati più smaliziati nel cercare di far girare a loro favore l’episodio e più precisi. Sicuramente sarebbe stato più semplice affrontare il secondo tempo con un grande scarto, ma la reazione è stata importante e peccato solo davvero di aver trovato il gol alla fine”.
I tanti infortuni della prima squadra hanno portato via tanti giocatori dalla Primavera e tu a tua volta li devi portare via dall’Under 18. Questo può essere un movimento di crescita di tutto il settore giovanile, perché oggi in rosa e in distinta, tra quelli in campo e quelli seduti in panchina, c’erano dieci 2007…
“Infatti è l’orgoglio più grande per chi fa questa attività, lo dico sempre. Vedere anche ieri gli stessi Nuredini e Barbini in panchina a Como, oltre a quelli che già conosciamo da tempo aggregati alla nostra prima squadra, fa piacere. Si lavora per questo. Ovviamente noi a catena dobbiamo fare le convocazioni a 20, quindi si va a premiare tutti i ragazzi dell’Under 18, tenendo sempre conto anche dei loro impegni, che rispettiamo sempre e sui quali c’è grande collaborazione da questo punto di vista. Fa piacere, siamo anche la terza squadra più giovane del campionato. Fa piacere vedere questo tipo di prestazioni, vedere la crescita individuale. Ragazzi che all’inizio erano più penalizzati quando c’erano ancora i Venturino, gli Ahanor, i Kassa, i Romano o i Consiglio che non abbiamo potuto utilizzare, i Rossi. Vedere adesso invece chi era più penalizzato, essere protagonista, e gli stessi addetti ai lavori riconoscere un grande miglioramento, fa piacere. Speriamo che siano sempre di più”.
Sono sempre di più. Io devo farti i complimenti perché già in un’intervista a fine gennaio eri quasi sicuro di essere salvo, la matematica ti è arrivata cinque giornate fa e questo è un buon risultato. Praticamente come il percorso della prima squadra, salva da lungo tempo, ma che ho dovuto aspettare la matematica ieri sera alle 17 per dire che era salva. Sono passato una volta ad Arenzano, avevo premura, e ho visto che c’erano 10/11 giocatori in campo e mi son detto “qui c’è un’epidemia molto probabilmente”. Però dopo due o tre giorni sono passato al Pio Signorini e ho visto 6/7 di quelli che facevano il torello. Da questo punto di vista questo è un grande successo, un grande complimento che devo fare a te, al settore giovanile, a tutti quelli dietro di te che lavorano per la squadra, oltre che a tutti i dirigenti…
“Certo, noi siamo l’ultimo anello di questo percorso che fanno i ragazzi, e si prova a mettere anche noi l’ultima parte, che sia caratteriale, tecnica e tattica. Fa piacere. Poi è chiaro che un pochino ne va a perdere la competitività della settimana, dell’allenamento, del campionato, perché è normale, però la soddisfazione di vedere di sopra è molto più grande di quello che può essere poi una partita persa o pareggiata in questo campionato. Fa piacere, hai sottolineato la salvezza con largo anticipo, faccio complimenti anche alla nostra prima squadra per averla ottenuta.
È sempre molto difficile farlo, soprattutto con anticipo. I 42 punti che avevamo forse a fine gennaio bastavano già, le giornate che mancavano erano 10/12. Grande soddisfazione, la matematica è arrivata due settimane fa, però il percorso è importante, siamo ancora lì aggrappati, non è detta l’ultima parola. E attenzione, perché poi passi falsi in questo campionato ne hanno fatti tanti e tante volte. Se noi rimaniamo attenti e ci facciamo trovare pronti, non si sa mai che accada qualcosa di importante. Sono rimasto sorpreso quando ho visto la distinta della Roma, perché ho visto due giocatori che erano in panchina ieri sera contro l’Inter, il terzino destro, che non ricordo il nome, e il portiere. Erano convocati con la prima squadra e oggi, senza andare a casa, sono venuti a giocare questa partita. Vuol dire che ci rispettavano, questo fa piacere. Loro sono una squadra come le prime 6/7 del campionato, che come hanno iniziato, stanno finendo. La valorizzazione che abbiamo avuto noi dei nostri giocatori, credo non l’abbia fatta nessuno. Sicuramente quelli con cui abbiamo iniziato, rispetto a quelli con cui abbiamo finito, sono cambiati tanto. Nelle altre, questo l’ho visto poco. Il livello che hanno è sempre importante. Devo fare i complimenti perché il percorso che ha fatto mister Falsini è importante. I 76 punti non vengono a caso, al di là di tutto. Vuol dire che c’è un lavoro importante dietro”.