I quotidiani sportivi olandesi VoetbalZone (clicca qui) ed Het Parool (clicca qui) hanno pubblicato nel giro di poche ore due lunghe interviste, rispettivamente al giovanissimo Denilho Cleonise e al danese Lasse Schöne. Il primo lanciato in prima squadra con l’avvento di Thiago Motta ed il secondo acquisto più importante nel mercato estivo del Genoa. E proprio di Genoa si parla, a larghi tratti e con domande differenti, in entrambe le interviste.
Il primo a parlare è Cleonise, che ripercorre i primi mesi nel settore giovanile rossoblu sottolineando la grande differenza rispetto al modo di giocare e ai metodi di allenamento metabolizzati all’Ajax e all’AZ di Alkmaar: “Qui si fanno molti più metri di campo, in Italia devi andare su e giù per 90 minuti difendendoti con il fuorigioco. Tutti vanno veloci nei duelli e danno sempre il 100%”. Dopo una stagione difficile, fondamentale per ambientarsi e comprendere i termini tecnici nonché porre qualche base di lingua italiana (“Ora lo capisco senza sforzi, anche se non lo parlo perfettamente”), mister Motta è stata una figura altrettanto chiave per il suo rapido e per certi versi inaspettato ingresso in prima squadra: “Giochiamo con il 4 3 3 sulla carta, mi piace. Sono cresciuto con quel modulo, servono ali che facciano il fuorigioco. Posso ancora fare meglio, ma sto diventando multifunzionale. È capitato tutto molto velocemente: sinceramente non me l’aspettavo”. Una scalata arrivata fino al giorno dell’esordio in Serie A, all’età di 17 anni, al San Paolo di Napoli. Dentro a 10′ dalla fine, subito un duro pestone a Lozano, punito con un cartellino giallo: “Sono rimasto colpito, avevo così tanta voglia ed energia: per fortuna ho preso solo il giallo”.
Il mentore di Cleo in prima squadra, per stessa ammissione del giovane olandese, è Lasse Schöne: “Mi dà consigli, mi chiede come mi senta prima e dopo ogni allenamento e mi ha ridato la possibilità di parlare olandese, che è una cosa bella”. A parlare con Het Parool (clicca qui), invece, è stato il danese. Superata una rapida serie di domande ormai pre-confezionate sulle motivazioni che lo hanno portato a lasciare l’Ajax, raccontati i primi passi nella vita da genovese (“la città è un porto di mare, ci sono tante persone arrivate da altri paesi”) con famiglia e figli al seguito (“si sono ambientati rapidamente: il maschio è stato ammesso nella scuola calcio genoana, mentre mia figlia gioca a tennis”), Schöne torna a parlare di Genoa e lo fa dopo la pesante sconfitta casalinga contro il Torino: “Abbiamo bisogno di vittorie, di punti: dobbiamo salire in classifica. Questo è particolarmente importante mentalmente, perché la nostra fiducia ha bisogno di una spinta”.
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Ma c’è di più. Parlando del passaggio da Andreazzoli a Thiago Motta e della posizione ricoperta sinora in campo, “non sono un tipo di giocatore che corre avanti e indietro da un’area di rigore all’altra” ammette Schöne, che invita infine a non perdere la calma invocando fiducia anche da parte della tifoseria: “Non sopporto di perdere. Ho vinto la maggior parte delle mie partite all’Ajax per sette anni, quindi lo trovo difficile. Dobbiamo cercare di mantenere la calma. Ci sono stati molti cambiamenti in breve tempo, allenatori e moduli. Per ritrovare la fiducia abbiamo bisogno di vittorie, ma per poter vincere abbiamo bisogno di fiducia. Odio perdere, l’ho già detto?”.
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