Il 53° scontro diretto tra Inter e Genoa a San Siro coinciderà con l’ultimo turno dell’anno 2019. Il Grifone, penultimo, gioca in anticipo e affronta l’Inter, seconda in classifica e chiamata a rispondere alla Juventus vittoriosa sulla Sampdoria. Sulle panchine si ritrovano Conte e Thiago Motta, già incrociatisi ai tempi della Nazionale.
NOTIZIARIO
Dieci gradi accolgono il Genoa a San Siro per questa 17° giornata di Serie A. Il terreo di gioco dello stadio nerazzurro appare un po’ provato dalle molte partite, ma sono ben visibili le linee che lo dividono orizzontalmente. Nessun accenno di pioggia, ma serata dal cielo terso. Alle ore 15, nell’attesa dell’anticipo di questo pomeriggio, ha vinto l’Udinese in casa contro il Cagliari, allungando a +7 sulla squadra di Thiago Motta.
Arbitrerà la sfida Pairetto della sezione di Nichelino, coadiuvato al VAR dal brindisino Di Bello. Da segnalare oltre 300 tifosi rossoblu assiepati nel settore ospiti e, all’annuncio delle formazioni, un lungo applauso da parte del pubblico nerazzurro – assieme a quello rossoblu – al nome di Thiago Motta. In tribuna il presidente Preziosi affiancato dal direttore sportivo Marroccu: si tratta del ritorno in tribuna dopo la partita da dentro fuori contro di Firenze nello scorso campionato.
LE FORMAZIONI
INTER (3-5-2): Handanovic; Bastoni, De Vrij, Skriniar; Lazaro, Vecino, Borja Valero, Gagliardini, Biraghi; Esposito, Lukaku. A disposizione: Padelli, Berni, Ranocchia, Godin, Dimarco, Candreva, D’Ambrosio, Politano, Sensi. Allenatore: Antonio Conte.
GENOA (3-4-1-2): Radu; Biraschi, Romero, Criscito; Ghiglione, Cassata, Radovanovic, Jagiello; Agudelo; Sanabria, Pinamonti. A disposizione: Marchetti, Jandrei, Goldaniga, El Yamiq, Schöne, Sturaro, Favilli, Ankersen, Pajac, Rovella, Cleonise Allenatore: Thiago Motta.
LA PARTITA
Squadre in campo con leggero ritardo. Ritardo che, di conseguenza, si ripercuote sul fischio d’inizio della gara. Il grido proveniente dal settore ospiti è quello di “volere undici grifoni“. Prima che Pairetto faccia cominciare la sfida, il Genoa si dispone difensivamente con la linea a quattro, con Radovanovic davanti alla difesa, Agudelo alle spalle delle due punte.
E si parte. Il Genoa in tenuta bianca a bande rossoblu attaccherà sotto lo spicchio dei propri tifosi. A Criscito e Ghiglione il compito di contenere Candreva e Biraghi. Biraschi e Romero subito molto decisi nell’uscire in pressing su Esposito e Lukaku.
Inter attendista in questi primi cinque minuti, Genoa più votato al possesso pallone. Partita giocata molto nella zona centrale del campo, senza particolari incursioni. L’Inter ci prova sulla sinistra al 6′ di gioco con Borja Valero, ben contrastato da Cassata che lo costringe a trascinarsi il pallone oltre la linea di fondo. Al 7′ di gioco primo tiro verso la porta di Radu: è Esposito a calciare col sinistro. Presa facile del portiere rossoblu.
Al nono minuto brivido per la porta di Radu su traversone di Biraghi a rientrare: nessun calciatore nerazzurro in inserimento intercetta la sfera. Successivamente gioco fermo perché De Vrij ricadrà male a terra dopo essere andato a duello aereo. Nulla di grave per il centrale olandese.
Al 14′ ci prova Gagliardini di testa su punizione dalla destra: Radu controlla a terra. Sul ribaltamento di fronte il Grifone prova a farsi rivedere dalle parti di Handanovic, ma due cross prima di Cassata, poi di Ghiglione, terminano fra i guanti del portiere nerazzurro.
Al 17′ di gioco primo calcio d’angolo della partita a favore del Genoa. Si batterà dalla zona di destra con Criscito: uscita sicura di Handanovic. Al 19′ Cassata regala un tiro dalla bandierina anche all’Inter, lamentando una spinta che per Pairetto non c’era. La difesa rossoblu comunque libererà dal pericolo.
Al 22′ Radu sventa in angolo un colpo di testa di Gagliardini su assist di Esposito. Ne nascerà un secondo corner nerazzurro che si concluderà con una conclusione da fuori area di Candreva, fatta propria da Radu serza apprensioni. Cresce l’offensiva dell’Inter.
Alla mezz’ora, con l’Inter più pericolosa in fase offensiva, il risultato si sblocca con Lukaku che di testa batte Radu. Ma l’errore che propizia la rete nerazzurra è di Cassata, che nel tentativo di servire Radovanovic regala il pallone all’Inter sulla propria trequarti. Siamo alla mezz’ora, ma bastano altri due minuti perché l’Inter raddoppi con Gagliardini, che trova Radu in ritardo e una leggera deviazione di Romero che faranno immediatamente raddoppiare la squadra di Conte.
L’inerzia della gara, in meno di 120 secondi, è passata dalla parte dei padroni di casa. Il Genoa ha nuovamente vanificato una prima mezz’ora discreta, con buone marcature preventive, con due errori fatali in casa della seconda forza del campionato.
Al 34′ ammonito Cassata, al 35′ cartellino per Bastoni. Il primo tempo diventa una collezione di cartellini gialli e al 42′ si unisce anche Romero al taccuino dell’arbitro Pairetto. Romero che rischia il secondo giallo su tocco di mano un minuto più tardi: sarà solamente punizione per l’Inter con conclusione deviata dalla barriera rossoblu. L’ultimo sussulto di un primo tempo che si chiude col Genoa che si dirige negli spogliatoi senza aver mai tirato in porta.
Ricomincia la gara e lo fa senza sostituzioni da una parte e dall’altra. Al 46′ l’Inter potrebbe fare subito tris con un regalo di Romero che serve un assist a Lukaku, che a porta vuota cincischia e si fa chiudere miracolosamente da Radu, uscito a valanga sul centravanti belga.
Al 51′ buona punizione per il Genoa all’altezza della lunetta dell’area di rigore: Biraschi viene atterrato da Bastoni. Della battuta si incarica Criscito, ma colpisce la barriera. Borja Valero sul proseguo dell’azione sarà bravo a spedire con un lungo rinvio il pallone lontano dalla propria metà campo.
All’ora di gioco, mentre si prepara all’esordio in Serie A il 18enne Rovella (entrerà al 62′ al posto di Jagiello), Sanabria impegna per la prima volta Handanovic con un destro che viene deviato in corner dall’estremo difensore nerazzurro.
Al 62′ calcio di rigore per l’Inter: Agudelo molto avventato nell’entrare deciso da dietro su Gagliardini. Il penalty verrà calciato dal giovane 17enne Esposito, che riceve il pallone direttamente dal rigorista Lukaku. E al 63′ lo realizza proprio il numero 30 nerazzurro.
Al 65′ ci prova ancora da fuori Sanabria e impegna nuovamente Handanovic in calcio d’angolo. Sulla ribattuta della difesa nerazzurra ci proverà dalla distanza Rovella, ma Lukaku intercetterà a ridosso della linea di porta. All’elenco dei tiri neutralizzati dall’estremo difensore dell’Inter si aggiungerà Criscito al 67′.
Al 70′ prosegue la striscia realizzativa dell’Inter col secondo gol di Lukaku al 70′ che col sinistro spacca la porta, colpisce la traversa e batte Radu. Punteggio sul 4-0 per i nerazzurri. Thiago Motta intanto esegue gli ultimi due cambi: dentro Favilli e Cleonise, fuori Pinamonti e Sanabria. Se questa era la loro ultima chance, sa di bocciatura pesante, specialmente per l’ex Inter e Frosinone. Antonio Conte, nel frattempo, ha rigettato nella mischia Sensi e inserito Lazaro e Dimarco al posto di Candreva e Biraghi.
Al 79′ il Genoa non concretizza il regalo offertogli dalla difesa nerazzurra, che con un retropassaggio maldestro regala palla ad Agudelo. Il colombiano scarta Handanovic, ma è troppo defilato per battere a rete e segnare il gol della bandiera. Sarà l’ultima emozione della gara, eccezione fatta per un rischiosi autogol del Genoa. Il risultato finale è di 4-0.
Al triplice fischio è l’ennesima debacle del Genoa in queste prime diciassette partite. Sembra così giunta al capolinea anche la parentesi Thiago Motta e ci sarà tempo per capire chi lo succederà. Quel che è certo è che oggi, alla presenza del presidente Preziosi, è stata messa a nudo tutta la fragilità della squadra rossoblu, sostenuta in maniera encomiabile dal primo all’ultimo minuto dagli oltre trecento tifosi presenti a San Siro. Il presidente Preziosi avrà avuto modo di prendere atto di persona, dopo mesi lontano dagli stadi dove il Genoa scendeva in campo, del risultato di anni di mancata pianificazione societaria.
Anni che oggi lo lasciano al penultimo posto in solitaria in attesa della sfida tra Torino e Spal che potrebbe condannare il Grifone a un Natale da fanalino di coda se i ferraresi dovessero fare bottino pieno al “Comunale”. È arrivato il momento di dare un segnale: si vuol salvare questa squadra oppure no? Si vogliono fare acquisti mirati per una salvezza davvero difficoltosa da raggiungere? Ci sono le vacanze natalizie e il calciomercato invernale per dare risposta al secondo quesito, altre ventuno giornate di campionato per darne una al primo. Ma è d’obbligo agire. E SUBITO!