Da qui alla fine del campionato, la speranzA prima di ogni gara sarà sempre una sorte, un’avventura a cui credere. Le possibilità di salvezza del Vecchio Balordo ci sono, anche se per adesso, vista la classifica, appaiono vicine al lumicino.
Per fare un’altra impresa, visto il girone di andata, in ogni partita bisognerà muoversi e girare in ogni crepa degli avversari: la bravura di Nicola e il suo staff. Non vincere o non pareggiare contro il Bologna avrebbe fatto crollare l’illusione.
Il Genoa poteva vincere perché nelle gare precedenti si è vista una squadra viva. La classifica è corta, gli avversari continuano a fare punti in uno strano campionato dove non conta più il fattore campo.
Ogni partita il Vecchio Balordo dovrà fare un regalo al suo Popolo che in uno Stadio Dall’Ara infuocato è impazzito facendo ingoiare l’urlo “Serie B Serie B“.
La partita con il Bologna valeva 6 punti, il successo ha portato entusiasmo coi piedi ben piantati per terra e ha disposto nel giro salvezza altre squadre. Il Genoa e Nicola non si potranno mai permettere di staccare la spina: stare sul pezzo non sarà difficile se saranno i risultati a fare continuare il viaggio della speranzA.
Il Vecchio Balordo in queste 7 giornate di campionato con Nicola ha dimostrato di non essere nelle vesti del drammaturgo di “essere o non essere”. Nelle gare in casa o fuori casa ha una precisa identità, non ha paura di nessuno, non fa calcoli e nelle formazioni annunciate Nicola non ha mai messo un cavallo di Troia improvvisando.
Importanti erano le assenze che prima dell’inizio avevano fatto illudere Mihajlovic e i tifosi felsinei, che tanti proclami avevano sciorinato alla vigilia. La garra in argentino o cazzimma in napoletano messe in campo da Nicola hanno cancellato le illusioni del Bologna. La superbia felsinea non ha pagato: nel calcio giocato parte a cavallo e fa ritorno a piedi. Tutti erano sicuri che il Bologna leone nelle ultime 3 gare, coincise con 3 vittorie, avrebbe spennato il Grifone.
Nicola contro i petroniani ha messo in atto i movimenti, gli step, i passi in avanti che ha fatto dal dicembre scorso. Tante le impronte lasciate sul prato verde del Dall’Ara. In queste sette giornate di campionato non ha mai trovato un percorso senza ostacoli e senza questi non sarebbero maturati i risultati, arrivati grazie alla lettura della gara prima dell’inizio e durante.
La partita all’inizio è stata subito difficile, ma la carica del Bologna, per una 10’ di minuti, non ha preoccupato i grifoni. Successivamente il collettivo capitanato da Criscito e interpretato da undici calciatori, tutti funzionali al sistema di gioco a prescindere dal loro valore in un contesto tanto collaborativo e ben disposto sul terreno, ha preso in mano le redini di gioco nel gestire la fase difensiva e offensiva. Pochi gli errori di transizione facili che non hanno permesso a Palacio e compagnia di spaventare mai Perin.
Il centrocampo coi tre mediani a cambiarsi di posizione con continuità ha rivoltato quello felsineo come un calzino. Non sono solito fare pagelle e parlare di singoli nei post gara. La squadra merita complessivamente, considerando la prestazione complessiva, una bella scheda di valutazione. Solamente pochi rimandati: all’80% per quelli scesi in campo bisogna aggiungere la lode.
Tre punti buoni per il Vecchio Balordo che colorano meglio la classifica. Punti ai quali bisogna aggiungere anche il tabellino dei gol incassati (0) nelle ultime due gare e 4 realizzati. E funziona, oltre la tecnica e la tattica, anche la preparazione fisica.
Bene anche Massa di Imperia sotto gli occhi di Rizzoli. Gara difficile, ma il fischietto imperiese è stato efficace nello spostamento tattico, tecnicamente deciso e uniforme nella applicazione del Regolamento e del VAR. Ottimo disciplinarmente, autorevole ma con naturalezza.
Non bisogna perdersi nei paragoni tra Nicola e chi lo ha preceduto. Con Masiello, Soumaoro, Behrami, Sturaro e anche Schone entrato nei meccanismi del campionato avrebbero avuto i deludenti risultati? Le risoluzioni nel mondo Genoa sono come le anguille: si prendono facilmente; il busillis adesso è continuare con l’aiuto di tutti e farle mantenere a Nicola che ha dimostrato di non aver paura di acchiapparle. È bello godersi questo Genoa, quasi un record vincere due partite consecutive che mancava da molto tempo.
Sarà bello se domani o nei prossimi giorni, aprendo le porte, la società permettesse alla tifoseria di vedere l’altra meraviglia di questo mese di febbraio: il nuovo Pio Signorini.