Sebastiano Vernazza, nota firma della Gazzetta dello Sport, era uno fra i pochi giornalisti presenti Uno dei pochi sulla tribuna stampa di San Siro per la partita fra Milan e Genoa, disputata a porte chiuse a poche ore dal nuovo decreto del Presidente del Consiglio che ha preso ulteriori e drastiche misure cautelari all’interno della regione Lombardia. Il Genoa ha acceso le luci di San Siro? Sembra proprio di sì, come confermato da Vernazza al termine della partita: “Nel primo tempo è stato praticamente perfetto. Mi è piaciuto tantissimo Sanabria, che è stato autore di una prestazione strepitosa facendo giocare la squadra in un ruolo da regista offensivo. Ha trovato subito questa posizione molto interessante, quasi sulla trequarti. A volte finiva un po’ più largo, come dimostra il primo gol, dimostrando di avere visione di gioco e una capacità impressionante nel tenere la palla. Mi è piaciuto anche come il Genoa ha tenuto e condotto la partita sulle fasce. La coppia Criscito-Cassata ha devastato il fianco sinistro, così come Biraschi-Behrami e in parte anche Schöne hanno spento Theo Hernandez, forse il più temuto fra i rossoneri”.

A far scappare Ibrahimovic dall’area di rigore sono stati Romero, Masiello e Soumaoro o una scelta tecnica di Pioli? “Credo che sia stata una scelta di Ibra – sostiene Vernazza – Che quando non torva spazi viene giù. Gli piace svariare sulla trequarti e gestire il gioco, un po’ come fatto da Sanabria dall’altra parte. Nel momento in cui serviva si è fatto trovare pronto in area di rigore, come sul tiro di Bonaventura da cui è nato il gol del Milan. Il Genoa è stato un po’ favorito da questa situazione societaria creatasi dopo il licenziamento di Boban. La squadra è stata squassata: queste sono cose che i giocatori sentono e metabolizzano. Ma il Genoa nel primo tempo ha fatto una grande partita…è stato perfetto”. 

Nicola ha giocato su tutti i difetti del Diavolo? “Non è stato solo un giocare sull’errore dell’avversario, perché già nel primo tempo il Genoa era propositivo e ha tenuto a lungo il pallino del gioco. L’azione del primo gol è esemplare: non ho visto lanci lunghi, difese massicce o catenacci. Ne approfitto per fare ammenda, perché io ai vostri microfoni dissi che non bisognava toccare Thiago Motta perché era un bravo allenatore e in effetti ho avuto torto. È stato giusto cambiarlo e prendere Nicola. La salvezza non è per niente acquisita, ma se due mesi fa il Genoa aveva un piede e mezzo in Serie B oggi forse ne ha mezzo e non di più. Quindi faccio ammenda, pubblicamente”. 


Currò (Repubblica): “Genoa squadra che non trema più di fronte a certe situazioni” – AUDIO