Francia, Belgio, Olanda e Scozia hanno fermato il calcio. La Germania ha fatto il contrario, lasciando nel pallone tre grandi paesi del calcio europeo, ancora impegnati a discutere e valutare costi e benefici di una ripartenza dei massimi campionati nazionali. Nella lista delle grandi non c’è solamente l’Italia, perché anche Inghilterra, Spagna e Portogallo discutono sugli stessi temi. Grossomodo con le stesse polemiche collaterali. Mentre aumentano sensibilmente i casi di contagio da Coronavirus in Turchia e si registrano i primi anche in Russia (clicca qui), Premier League e Liga portano avanti i progetti di ripresa annunciando due provvedimenti di allentamento.
In Inghilterra da domani pomeriggio sarà possibile tornare ad allenarsi a piccoli gruppi, “il primo passo verso la ripresa della Premier League non appena sarà sicuro farlo. Il primo passo della Fase 1 del protocollo – si legge in una nota – Permette alle squadre di allenarsi mantenendo distanziamento sociale. Non è ancora permesso allenarsi con contatti”. Chi i contatti li ammette, ma solo a gruppi ristretti, è la Federcalcio di Spagna: “I club A e Binizieranno gli allenamenti di gruppo a partire da oggi, 18 maggio, con un massimo di dieci giocatori”. Tebas ringrazia e apre le porte anche alle partite in notturna (ore 23) e in settimana: “Non dovremmo avere problemi a giocare di lunedì”. Il presidente della Liga ringrazia anche la Bundesliga: “Sono molto orgoglioso di loro, sono stati i primi e sono un esempio da seguire”.
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