All’interno dei quotidiani sportivi di questa domenica si parla diffusamente del campionato di Serie A che ha “spaccato” il calcio italiano. Votando per un blocco delle retrocessioni (Torino, Udinese e Sampdoria a lanciare questa proposta, poi accolta anche da Genoa e Lecce, si legge sul Corriere dello Sport) e per una non assegnazione dello Scudetto, a meno che non sia matematico, la Lega ha messo la FIGC in una posizione di netta opposizione, dovendo spalleggiare anche la Serie B e la Lega Pro che dai blocchi del massimo campionato potranno pesantemente risentirne. Sul Corriere dello Sport si parla di “conflitti da calcio immaturo”, sulla Gazzetta dello Sport di “calcio rovente”, più in relazione al caldo che non alle tensioni fra club e presidenti.

Dal campionato cadetto sono varie le voci a farsi sentire, in primo luogo quella del presidente del Benevento, Vigorito, che si è detto “pronto a tutto” se fermeranno la sua squadra e ne bloccheranno la promozione. Se non saranno attribuite le retrocessioni, andrebbero anche eliminate le qualificazioni europee “per chi pensa di averla meritata”, sostiene ancora il presidente del club sannita. Il presidente del Frosinone, Stirpe, annuncia a sua volta una class action “nel caso di scelte inaccettabili”.

Tutti i giornali sportivi, comunque, sottolineano come la giornata più importante sul fronte delle regole alternative per portare a termine il campionato sarà domani, lunedì 8 giugno. Tuttosport addirittura parla di “collezione Cairo”, riferendosi a tutti gli errori inanellati dal presidente granata, che domani dovrebbe infatti incassare la bocciatura del blocco delle retrocessioni da parte della Federazione. 

“Minori certezze. Cade una sorta di senso di invincibilità che eravamo convinti di avere. Non l’avevamo conquistata, ce l’eravamo ritrovata. Il percorso per riottenerla sarà difficile”. Parola di Pierluigi Collina, presidente della Commissione arbitri della FIFA, questa mattina intervistato dal Corriere della Sera. “Giusto tornare a giocare? Sì, nel rispetto delle regole per proteggerci dai rischi della pandemia. Si sono riaperte fabbriche e altre attività importanti. Il calcio professionistico va considerato al pari di queste. È una fase di passaggio verso la normalità. Non si poteva avere tutto e subito. Senza pubblico il calcio è anomalo, strano, irreale”. E cosa diventa l’arbitro senza pubblico? Un direttore d’orchestra? “Lo definirei più un tecnico del suono o delle luci: aiuta a rendere lo spettacolo più bello. I veri direttori d’orchestra sono gli allenatori. Il pubblico non condiziona l’arbitro o non dovrebbe”. Si parla anche delle cinque sostituzioni (”un cambio temporaneo per proteggere la salute dei calciatori”) e di VAR (“permette di accettare la correzione. Precisione e velocità non coesistono. No agli arbitri telecomandati”).


GLI APPROFONDIMENTI SUL GENOA

CORRIERE DELLO SPORT – All’interno del quotidiano sportivo, si parla del Genoa in due frangenti. Il primo è quello che ha visto il club rossoblu attaccarsi al treno di Udinese, Sampdoria e Torino per bloccare le retrocessioni votando per questa soluzione assieme al Lecce. Il secondo è quello legato alla mancata Licenza UEFA: “fuori gioco” il club di Villa Rostan così come Lecce, Brescia e Spal. 

GAZZETTA DELLO SPORT – Sul medesimo capitolo della mancata licenza è tornata anche la Gazzetta dello Sport. Al momento quattro formazioni rimangono senza, “ma non è detta l’ultima parola”, scrive il quotidiano in rosa. Viene poi approfondito il capitolo legato al Genoa, che non avrebbe proseguito l’iter per richiederla “per scelta” e senza nessun giallo. “Si tratta di una scelta ponderata del club, che tempo addietro ha deciso di concentrarsi su altre priorità societarie. Nessun nesso con l’emergenza coronavirus”. Infine, all’interno della medesima parentesi dedicata al Genoa, la Gazzetta dello Sport parla della nascita di Leonardo, secondogenito di Mattia Perin. 

REPUBBLICA – L’edizione genovese di Repubblica parla di “tutti gli uomini di Nicola”, riprendendo alcune sue dichiarazioni dei giorni passati. Nel sottotitolo non sfugge certamente la mancata Licenza UEFA, ma si parla di un episodio che era “atteso” in quanto è stata una “scelta precisa della società”. Il presidente Preziosi aveva fatto partire l’iter a gennaio scorso, ad aprile avrebbe dovuto completare con altra documentazione, ma si è scelto di non andare avanti nella pratica e “dare precedenza ad altre priorità”, scrive Repubblica. Per priorità si intendono il pagamento degli stipendi e l’attesa di una decisione sugli ormai famosi 800mila euro da versare allo Zaglebie Lubin per Filip Jagiello. 

SECOLO XIX – Il Decimonono questa mattina intervista l’ex direttore generale del Genoa, Giorgio Perinetti, che svela di aver vissuto male il Covid per si trovava da solo e di sentire la mancanza di tutto quello che ruota intorno al Grifone. “Non sono riuscito a dare il meglio per mille motivi”. Un pensiero va anche a mister Nicola (“è un ottimo tecnico, ha un pragmatismo dolce e porta dalla sua parte i calciatori”) e al campionato che riprenderà fra meno di due settimane. “Rimane l’ostacolo della quarantena per il gruppo nel caso del singolo positivo. Credo che ci sia la possibilità di soluzioni alternative, soprattutto se rimane costante il calo dei contagi. Sarebbe meglio arrivare a un verdetto tecnico del campionato, altrimenti con altre soluzioni ognuno avrà da contestare”. Si parla poi della nascita del secondogenito di casa Perin, dell’importante Consiglio Federale in programma domani e, infine, della Licenza UEFA, che il Genoa non ha richiesto e quindi non ha ottenuto “non considerandola una priorità”. 

TUTTOSPORT – Sul tema torna infine Tuttosport, che nel medesimo articolo inserisce tutte le ultime vicende di casa rossoblu, da Mattia Perin nuovamente papà alla mancata Licenza UEFA non richiesta per concentrarsi su altri fronti in vista della ripresa della stagione. Si parla anche di calciomercato rilanciando alcuni nomi circolati nelle ultime ore, dal centrocampista Jeronimo Cacciabue a Danilo Pantic, altro centrocampista in uscita dal Chelsea passando per il giovane Emmanoulidis, di proprietà del Panathinaikos.


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