La diciottesima giornata di campionato ha confermato, ad un turno dal giro di boa, che non ci sono le barche volanti, non più catamarani, che stanno gareggiando in Coppa America ad Auckland. Non è bello, anzi fa anche un po’ schifo vedere non più barche ma motoscafi a vela volare sull’acqua. Come non è bello che in 18 gare di campionato ci sia poco da vedere sul piano del gioco in testa alla classifica, eccetto il Milan e i punti accumulati sono solo frutto di grandi firme e non di allenatori, eccetto Pioli: quando steccano CR7, Immobile, Caputo, il pallone di Pirlo, Inzaghi junior, De Zerbi e lo stesso Gasperini contro il Genoa, il pallone si affloscia. 8 squadre a giocarsi l’Europa in 10 punti, l’occasione per risalire a galla è solo per Napoli, Juventus ed Atalanta (con una gara da recuperare). In fondo si gioca nuovamente tutto in 10 punti per 10 squadre con la sola Udinese a dover recuperare una gara.
Sarà colpa del Covid, degli infortuni, della stagione compressa, ma solo il Milan ha trovato continuità di risultati . Al giro di boa della stagione non sale alla ribalta il lavoro di molti allenatori abituati a giocare sempre con titolarissimi e non pronti nel cercare situazioni giovanili o invenzioni con cambi di ruolo ad esempio alla Ballardini, adesso magnificato perché il calcio ha la memoria corta. Prima di Radovanovic hanno cambiato ruolo ed hanno allungato non solo la carriera: Cossu, Fini, Simplicio, Cavani e Lazovic. Torna in pista Nicola alla guida del Torino: in bilico fino al prossimo weekend, Gotti dell’Udinese, Prandelli della Fiorentina, Di Franceso al Cagliari e perché no anche Pirlo.
Per tutte un handicap, in particolare per gli allenatori, non avere aiuto dal mercato di riparazione eccetto qualche botto finale che deve essere in grado di fare subito la differenza. Problemi che interessano poco la Lega calcio che aspetta con ansia il “pacco” di euro da Amazon per i diritti TV mentre sono preoccupati i tifosi, se saranno costretti ancora a scaldare le poltrone con altro “pacco” per il loro portafoglio. Lega preoccupata che l’ex migliore calcio del mondo non abbia non solo sponsor e broadcasting esteri interessati al campionato italiano per mancanza di feeling e di spettatori nel pianeta, eccetto gli immigrati sparsi in tutto il mondo.
La diciottesima giornata di campionato è partita venerdì scorso ed è finita ieri sera. Al Venerdì il derby sotto il Cupolone, netta vittoria della Lazio contro una Roma che ha fatto la stupida venerdì sera. Arrivederci Roma, Lazio padrona: tutto da verificare visti gli alti e bassi. Miglior attore protagonista Lazzari, autore di assist e aratura della corsia di destra. Al sabato del villaggio si giocava in prevalenza nella parte destra della classifica. Bologna-Verona 1 a 0 di rigore. I felsinei senza tre punti da otto giornate hanno approfittato del Verona di Juric incerottato nel cuore del gioco. 7 le assenze, i carichi di lavoro oltre il Covid pesano in questa stagione.
Torino-Spezia 0 a 0. Ha segnato la fine di Giampaolo dopo un’agonia di 18 gare. A insegnare gioco Giampaolo un maestro, ma è difficile se si cerca un risultato e con una classifica a tempo. Tutto difficile assemblare subito una squadra che ha continuato gli errori degli scorsi campionati con doppioni che non servono a nulla. Lo Spezia in 10 uomini per una gara intera, rosso al 7’ del primo tempo. Gli aquilotti hanno continuato anche in inferiorità numerica il gioco preferito del tecnico grazie anche ad un Toro lento e prevedibile, con Nzola in campo avrebbero potuto fare bottino pieno.
Sampdoria-Udinese 2 a 1 . La zampata è di Torregrossa arrivato due giorni prima dal Brescia. Perde l’Udinese di Gotti dopo essere passata in vantaggio e sprecando il raddoppio; dopo il boom nel finale del 2020 i friulani non hanno più vinto una partita. Ranieri per l’ennesima volta ha dimostrato di essere maestro nei cambi. Per la domenica calcistica iniziamo dal fondo dal Derby d’Italia. Vince l’Inter per 2 a 0. Il concerto più atteso e reclamizzato nella Scala del calcio vuota è stato vinto da Conte perché Pirlo fa fatica a capire quale è la differenza tra essere calciatore e fare l’allenatore. Un conto è andare all’Università del calcio di Coverciano con la tesi “il calcio che vorrei”, altro metterlo in pratica. Farsi asfaltare nel cuore del gioco lascerà il segno nello spirito delle Zebre anche a livello dirigenziale, che non può allontanare Pirlo dalla panchina considerato che la colpa di avergliela assegnata senza esperienza è la loro. Pirlo ha anche tardato a fare i cambi. Chi ha spaccato la partita non sono stati Lukaku e Cristiano Ronaldo, ormai assente, ma Barella. I simboli del biscione sono italiani, per la gioia di Mancini. Oltre al tamburino sardo, c’è anche Bastoni che ha annichilito lo spento CR7. Bella soddisfazione per il calcio italiano in una squadra dove hanno giocato su 16 giocatori 2 italiani ad inizio gara e altri due a tempo nei secondi 45′ tanto da prendersi in pagella n.g.
All’ora di pranzo al Maradona Stadium partita a tennis tra il Napoli e la Fiorentina: 6 a 0. Insigne è stato una lama nella difesa di burro di Prandelli. Strano il tecnico viola che cambia formazione giocando con il Bologna con 5 difensori e in casa del Napoli con spavalderia, con un 3 4 2 1 . Prandelli fa acqua da tutte le parti eccetto nelle conferenze stampa telecomandate a tempo del Covid, senza interlocutori e domande pre e dopo gara. Gattuso ha digerito il panettone amaro vissuto in gennaio? Si rilancia in classifica e aspetta con fiducia il recupero in casa della Juventus, il recupero della partita dell’ASL. Pronto a sgambettare la Signora domani sera al Mapei Stadium e portargli via la Supercoppa Italiana.
Crotone-Benevento 4 a 1. Ruggito del Kroton per salire la china della classifica, considerato che sabato prossimo andrà a fare visita a una Viola appassita. Le streghe in Calabria hanno finito l’effetto magico delle arti soprannaturali? La prova del nove venerdì sera contro il Torino di Nicola. Sassuolo-Parma 1 a 1. Si salvano all’ultimo secondo il Sassuolo e De Zerbi con un calcio di rigore. D’Aversa si è arrabbiato dopo aver messo in campo una squadra più quadrata dopo l’addio di Liverani, con difesa e contropiede che ha rilanciato negli spazi Gervinho. Ma la vittoria per i ducali manca da due mesi. De Zerbi: per il fraseggio corto e possesso pallone del Sassuolo sono stati spesi fiumi d’inchiostro, ma senza curarsi dei particolari senza Messi e compagnia non si va da nessuna parte.
Atalanta-Genoa. Le cronache del giorno dopo descrivono la gara steccata dai bomber della Dea. Palle, chi meritava di fare gol era stato il Vecchio Balordo: chiedere a Gollini, portiere bergamasco. Il verrou o chiavistello, il catenaccio e il contropiede, anche se viene fatto da molte squadre, dà fastidio agli esteti del calcio. Quello di Ballardini, la bravura senza miracoli, perché è in grado di leggere la partite: prima, durante, nell’intervallo e dopo la partita. L’unico ad aver capito l’importanza delle 5 sostituzioni. Difficile giocare contro la Dea di Gasperini , squadra che gioca a memoria e non permettergli poco o nulla. Uscire imbattuti da Bergamo senza subire gol non sarà facile per nessuna squadra.
Cagliari-Milan 0 a 2: Diavolo campione d’Inverno, metà scudetto è già suo. Ibrahimovic a quasi 40 infila perle e da domenica prossima avrà vicino Mandzukic. Chi pensa o spera che il Milan non arrivi in fondo dovrà ricredersi. Covid o infortuni, ma il DNA di chi gioca non cambia. Cagliari affogato per differenza di corsa, intensità e tecnica. Di Francesco ha messo dentro la linea Maginot con Nainggolan e Duncan, saltata dopo 7 minuti da Ibra. Di Francesco dopo 5 sconfitte consecutive compresa Coppa Italia a rischio esonero: già contatto Mazzari. Contro il Genoa, domenica prossima, l’ultima spiaggia.
Calciomercato: ormai è uno spot pubblicitario. Basta che un agente, procuratore passi una notizia a qualche sito e show calcistico che il Carosello si scatena e il cavernicolo calcistico che non ha capito ancora come funziona la Samarcanda del pallone dica: “Quadrati, triangoli, striche par tera, tuto va ben, tuto fa brodo” (in dialetto veneto). Oggi rivive con tutto fa copia-incolla.