Dopo aver visto le altre partite al tempo del Covid, quella di domani sera al Ferraris non si potrà continuare a chiamarla Derby.
La parola “Derby” ha altri significati in Inghilterra e indica una gara tra cavalli. La partita Derby viene utilizzata giornalisticamente per una gara giocata tra due squadre della stessa città che hanno rivalità tra loro.
E per questo non è derby tra Genoa e Sampdoria senza il pubblico, le coreografie, l’adrenalina prima della gara sugli spalti. Ambiente che persino durante il riscaldamento dei giocatori, con la testa bassa, aveva qualcosa di particolare.
Domani sera il Luigi Ferraris, il decano dei grandi stadi del nostro Stivale, sarà vuoto e non darà fascino alla 122° partita tra Genoa e Sampdoria.
Alla luce degli ultimi risultati del campionato e della classifica la partita sarà importante non solo per il prestigio cittadino.
Il turnover Ballardini e Ranieri, la rotazione strategica degli elementi della squadra per dosare le forze e limitare gli affaticamenti degli atleti, oppure evitare ai diffidati squalifiche per la partita successiva, ha lasciato l’amaro in bocca agli stessi tecnici e ai tifosi, che domani sera davanti ai televisori si aspettano una gara da sciabola e non da fioretto.
I moduli dei due tecnici solo abbastanza leggibili e in qualche gara della stagione sono stati anche opera migliore di strategia e lettura delle gare, prima e durante.
Vista la formazione mandata in campo contro l’Inter, dovrebbero esserci meno problemi nell’indovinare la formazione che manderà in campo Ballardini. Un veloce ritorno al passato recente con solo due ballottaggi: uno sull’esterno sinistro e l’altro relativo al compagno di Destro in attacco. Importante che ritrovino il metodo con il centromediano che sta davanti alla difesa a fare coppia con il regista, pronti a giocare il pallone ma anche a respingerlo con il lancio lungo, i due terzini senza marcature fisse e quando uno attacca l’altro pronto nel restare a protezione dell’area dal primo minuto all’ultimo minuto. Le due mezzali dovranno poi fare gioco nelle due fasi di gioco, pronte non solo a servire gli attaccanti.
Fare la formazione della Sampdoria potrebbe essere più difficile considerato che Ranieri ha cambiato spesso modulo tattico e uomini – in particolare davanti – nelle ultime 10 gare, non cambiando solamente la difesa a quattro, eccetto nella penultima gara persa in casa con la Lazio che ha schierato la difesa a tre.
Nella partita di domani sera per entrambi gli allenatori, come sempre, conteranno poco i numeri dei moduli tattici, ma conterà la scelta di un particolare schieramento che dovrà determinare il modo di muoversi e occupare gli spazi. Saranno le combinazioni di gioco e il collegamento tra i reparti che determineranno l’impostazione di una squadra e non i numeri.
Non sarà una partita da “gabbie” come tante altre stracittadine del passato, mancando chi tenere in voliera. La partita della Lanterna è una gara particolare dove conteranno i confronti diretti tra i calciatori. Chi li indovinerà può mettere una ipoteca sul risultato.
Genoa-Sampdoria non sarà la partita del “solo chi cade può risorgere”, peraltro verità sacrosanta se non fosse che non si sa quanto tempo ci si impiega. Perciò sarà saggio fare in modo di restare in piedi.
Arbitro della partita sarà Pairetto di Nichelino. Designazione inaspettata da parte di Rizzoli: la speranza che non sia una designazione omaggio al nuovo Presidente dell’Aia Trentalange di Torino.
Il figlio d’arte salvato nelle due ultime stagioni sul filo di lana nell’appendere il fischietto al chiodo viste le prestazioni nella attuale stagione ha diretto 8 gare in A e due in B cambiando l’atteggiamento in campo, che era insopportabile per chi lo guardava, per i calciatori e dirigenti. A 37 anni è migliorato sotto questo aspetto rendendosene conto e i risultati senza contestazioni sono arrivati.
Per l’imprenditore piemontese 76 gare in carriera in Serie A, la prima nel campionato 2013/2014, con 32 rigori e 27 rossi sventolati.
Con il Genoa 9 gare (1 vittoria, 1 pareggio, 7 sconfitte). Con la Samp 9 gare (5 vittorie, 4 sconfitte).
Primo assistente Costanzo di Orvieto, secondo Vivenzi di Brescia. Quarto uomo Maresca di Napoli. VAR Giacomelli di Trieste, AVAR Liberti di Crema.